La Signora dai due volti. Chiesa, Milik e Yildiz. La Juve risale dall’abisso

Bianconeri in confusione, il Bologna dilaga e va subito avanti tre a zero. Fede rianima i suoi in otto minuti. Fagioli torna in campo dopo la squalifica. .

di GIANMARCO MARCHINI -
21 maggio 2024
Chiesa, Milik e Yildiz. La Juve risale dall’abisso

Chiesa, Milik e Yildiz. La Juve risale dall’abisso

Il Bologna salva la festa, la Juventus la faccia. Lo spareggio per il terzo posto si risolve in un 3-3 senza senso, dopo che per settantacinque minuti la partita era stata a senso unico: in direzione della porta di Szczesny. Una doppietta di Calafiori e, in mezzo, un gol di Castro, entrambi alla prima firma in questo campionato. L’aveva detto il traghettatore Montero prima dell’inizio: "A questi ragazzi non posso chiedere niente". E infatti dal campo zero risposte. L’uno a zero dopo 5’, con Calafiori a risolvere sugli sviluppi di corner, il raddoppio al 12’ con l’argentino che di testa s’infila tra Bremer e Gatti. Bianconeri talmente inesistenti da dare forma al fantasma di Allegri, per cui partono cori di sostegno dal settore ospiti. Il Dall’Ara rossoblù, invece, è una stanza già apparecchiata a festa, con striscioni di ringraziamento per il presidente Saputo e il direttore Sartori, tra i principali artefici di questo capolavoro da Champions.

E per Thiago? Nulla, perché le troppe voci lievitate sul suo addio, peraltro con destinazione Juve, hanno inevitabilmente raffreddato il sentimento forte della piazza. Il futuro si scoprirà nei prossimi giorni. Ma l’addio è a tanto così dal consumarsi.

Intanto ieri sera Thiago è andato a tanto così dal prendersi pure il terzo posto: verdetto rinviato all’ultima giornata che il Bologna giocherà a Genova venerdì, la Juve dovrà rispondere sabato col Monza (è a -3 per differenza reti). A prescindere, l’impronta di Motta resterà per sempre nella storia di questo club, riportato in Champions dopo sessant’anni. Nemmeno suoi i poteri taumaturgici, però, sono bastati a spezzare una maledizione che al Dall’Ara sopravvive dal novembre 1998. C’era Mazzone a guidare i rossoblù al 3-1 contro i bianconeri. Da quel giorno, solo dolori e rimpianti, il più grande dei quali ieri sera. E’ un rigurgito d’orgoglio della Juve a ribaltare nell’ultimo quarto d’ora la gara e bloccare i titoli di coda. Riapre Chiesa su regalo di Lucumi (76’), Milik su punizione beffa il connazionale Skorupski (83’) e Beukema serve a Yildiz il pallone dell’incredibile pari. Pareggio che non cambia la classifica e nemmeno le valutazioni. Per il Bologna resta la Stagione, storica, con la maiuscola. Per i bianconeri una piccola stagione che la Coppa Italia vinta ripara un po’ dopo un campionato finito di fatto il 4 febbraio con la sconfitta in casa dell’Inter. Da lì nove pareggi, la miseria di due vittorie e tre ko. Dovrà ripartire dalle fondamenta, o quasi, la Signora, con una rosa da rivedere profondamente. Intanto si è rivisto in campo Fagioli, sette mesi dopo la squalifica per scommesse. Il Bologna, invece, ripartirà da un lavoro enorme. Chi delle due ripartirà invece da Thiago lo scopriremo presto.

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