La Signora sull’altalena. Kolo Muani subito a segno. Ma alla fine ride Conte

Anguissa e un rigore di Lukaku regalano la prima sconfitta alla Juventus. E Vlahovic è ormai un caso: parte in panchina ed entra solo per 10 minuti.

di DORIANO RABOTTI
26 gennaio 2025
L’esultanza del Napoli dopo il colpo di testa di André-Frank Anguissa, 29 anni, decisivo per ribaltare la partita contro la Juve

L’esultanza del Napoli dopo il colpo di testa di André-Frank Anguissa, 29 anni, decisivo per ribaltare la partita contro la Juve

Mentre Conte si gode una ripartenza muscolare, di quelle che piacciono sicuramente alla grinta del tecnico del Napoli, in casa Juve la prima sconfitta stagionale lascia il tavolo apparecchiato di dubbi, con una confusione anche maggiore rispetto alla vigilia del confronto.

La fredda cronaca, al di là della sconfitta, dice che la capolista ha dimostrato per quale motivo sia davanti a tutti. Il Napoli ha un vestito che può cambiare durante la gara, e ieri lo ha fatto con Anguissa molto avanzato a fare la differenza anche oltre il gol del pareggio. La Juve ha avuto la conferma di aver visto giusto con l’ingaggio di Kolo Muani, subito titolare e subito a segno, ma soprattutto fin dal primo momento più adatto al gioco di Thiago Motta rispetto a Vlahovic, partito ancora in panchina (terza volta), inserito solo nel finale e ovviamente scontento della situazione. Non sarà un separato in casa, ma ci somiglia molto.

E allora al di là della classifica che comunque non cambia negli obiettivi alti immediati, al massimo nella difesa della posizione acquisita, il club bianconero e il suo allenatore devono risolvere in fretta la situazione del serbo, per il quale comunque non c’è la fila fuori dalla porta. Oggi Vlahovic è il cambio di Kolo Muani, in questa Juve non è titolare e per la panchina è ovviamente un lusso costosissimo. Nei prossimi giorni gli fischieranno spesso le orecchie, poco ma sicuro.

L’altro verdetto della sfida del Maradona sorprende meno: conferma che la squadra di Conte ha già un’identità più definita, che ancora non si intravede in quella bianconera. Non aver saputo gestire il vantaggio fa parte di questa mancanza di personalità: quella sicuramente non manca al nuovo acquisto, che aveva cambiato la partita prima dell’intervallo dopo un primo tempo equilibrato. Qualche problema in più, non appena cala il muro Thuram, i bianconeri ce l’hanno in fase di contenimento, al di là della mossa tattica dell’avanzamento di Anguissa che ha messo in crisi il filtro a centrocampo. Il gol del pareggio è abbastanza eloquente, con McKennie che si perde Anguissa per scarsa abitudine difensiva, il rigore procurato da Locatelli su McTominay è figlio di incertezze diffuse. E vanifica la prodezza di Di Gregorio che sull’1-0 per i bianconeri aveva salvato quasi oltre la linea su un colpo di testa di Lukaku, salvo poi arrendersi al belga dal dischetto.

La prima sconfitta alla fine è quasi il problema minore, per la Signora.

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