Max e Mou, ossessione Champions. Due maestri per un solo obiettivo. Con Chiesa e Dybala è partitissima
Juve-Roma alle 20,45, rientrano le due stelle. Allegri prudente: "Squadra scorbutica e Josè è uno dei migliori". Lukaku, dopo il passaggio sfumato in bianconero, sfida Vlahovic: un incrocio di destini puntando al top.
Gemelli diversi. Anche se uno è nato a Livorno e l’altro a Setubal. E poco importa se uno la Champions l’ha vinta e rivinta e l’altro l’ha solo accarezzata. Perchè ora, in questo gemellaggio di filosofia pallonara, ironia e asciutto senso del risultato, entrambi la rincorrono solo per poterla giocare ancora. Se per Mou arrivare di nuovo in Champions League è l’ossessione di un triennio romanista, per Max è l’obiettivo dichiarato che assume la forma di una quinta teatrale. Là dietro, lo sappiamo, si nasconde una voglia di scudetto che solo la fuga dell’Inter può tenere a bada. Almeno per ora.
Anche perchè il futuro è adesso. Si chiama Roma per Max e Juve per Mou. Troppo esperti per non sapere quanto queste partite possano fare da carburante per testa e muscoli. E allora ecco che Allegri sottolinea quello che aveva già detto alla fine dell’ultima fatica contro il Frosinone: "Il futuro si chiama Roma. Poi avremo la Salernitana e solo dopo guarderemo a dove saremo in classifica". Per Mou la rincorsa passa per un ciclo terribile: Juve, Atalanta e Milan con l’ipotesi di un derby di Coppa Italia nel mezzo. Un passo alla volta per Allegri e Mourinho che sul calcio la vedono in identico controluce. Dice Max: "Si gioca tutti per il risultato, altrimenti cosa servono i punti?". Ribatte da Trigoria Josè: "Juve risultatista? Per me è una cosa positiva, difende tanto e bene, in contropiede è fortissima e sulle palle inattive ha fatto tanti punti". Gemelli diversi, appunto.
Allegri però, non si fida di Mourinho e fa bene, perchè la sua squadra "è scorbutica e lui è uno dei migliori. Josè è abituato a queste gare e ha talento davanti. È uno scontro diretto, servirà pazienza senza strafare".
Si ritroverà davanti Lukaku che avrebbre fortemente voluto in estate. Considerando il rendimento delle sue punte e quelle del belga, non che non ci avesse visto lungo, sebbene Vlahovic abbia dato ampi segnali di risveglio contro il Frosinone dopo aver assaggiato la panchina: "Romelu? Non l’ho mai allenato...", Max liquida così il centravantone dei desideri che potrebbe giocare al fianco del rientrante Dybala, sebbene non è ancora certo che possa partire dal primo minuto: "La sensazione - dice Mou - è che Paulo sarà disponibile. Per il resto non ho ancora deciso". Di sicuro, Max dovrà sostituire soldatino Cambiaso: al suo posto più McKennie che Weah. E davanti? Chiesa ha recuperato come Locatelli, si è mosso bene ma non sarebbe una sorpresa se Allegri confermasse Yildiz per giocarsi Fede a match in corso.
Max ha il problema del gol degli attaccanti, anche se Dusan sembra essersi risvegliato e nelle ultime due partite ha però concesso un po’ troppo: "A Marassi e a Frosinone abbiamo subito gol facili. Dobbiamo tornare ad avere la paura di subire per non abbassare la tensione e la concentrazione". Mou non ha la difesa dello scorso anno, ceduto Ibanez e perso Smalling tra le nebbie di un misterioso infortunio. Il loro calcio però, resta una Repubblica fondata sulla capacità difensiva e il saper cogliere l’attimo in ripartenza profonda. Si dice che chi gioca pragmatico difficilmente conceda allo spettacolo, ma volete scomettere che stavolta arriverà l’eccezione?
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