Juve, servono 40 milioni per Gonzalez. Intanto Koop non si allena a Bergamo

Giuntoli a caccia degli ultimi due obiettivi, la Fiorentina dice no al prestito con riscatto per Gonzalez: servono 40 milioni. Koop spinge ancora per la Juve…

di MANUEL MINGUZZI -
22 agosto 2024
Nico Gonzalez

Nico Gonzalez

Torino, 22 agosto 2024 – Nico Gonzalez e Teun Koopmeiners sono i sogni di mercato di Cristiano Giuntoli e Thiago Motta, ma ancora le due trattative non si sono sbloccate. E difficilmente lo saranno entro il weekend e la trasferta di Verona. Per la Juve si tratterebbe di un investimento da circa 100 milioni di euro, tanti, tantissimi per il bilancio bianconero. Difficile trovare la quadra con Fiorentina e Atalanta, che tengono il punto sulle rispettive valutazioni nonostante la volontà dei due giocatori di andarsene. E poi c’è la situazione Chiesa. Il Barcellona potrebbe produrre una offerta ma nelle ultime ore si è rifatta sotto la Roma.  

Nico e Teun: affari da 100 milioni

Non c’è ancora accordo tra Fiorentina e Juventus per Nico Gonzalez. L’affare diventa un intrigo, sempre con l’Atalanta da incomodo. L’argentino vuole i colori bianconeri e ha chiesto la cessione, la viola è disposta ad accontentarlo ma alle proprie condizioni che sono state dettate da Commisso: 40 milioni a titolo definitivo. Infatti, Giuntoli aveva imbastito una trattativa con la dirigenza viola in prestito con riscatto, ma è intervenuto il patron in persona a bloccare tutto. Ne servono 40, e possibilmente subito. Pagamenti dilazionati, certo, come accade in tutte le trattative, ma non troppo: la Fiorentina non vuole cedere a condizioni di favore. La situazione resta per ora di stallo con il giocatore che vuole assolutamente la Juve e ha messo l’Atalanta in secondo piano. La Dea si era mossa fin da giugno su Gonzalez, ma l’inserimento dei bianconeri ha cambiato le carte in tavola. Per ora la Juve può spingersi a trenta più bonus, ma non sono ancora sufficienti. Chissà che un possibile inserimento di Kostic o Arthur, oppure tutti e due, non possa facilitare la strada. Il fatto che la Juve non abbia ancora in mano il giocatore è testimoniata dal fatto che si registrano nuovi contatti per Jaydon Sancho, anche se in questo caso servirà l’immediata cessione di Federico Chiesa. Resta complicata, tuttora, pure la pista Koopmeiners. Terzo certificato mandato dal giocatore all’Atalanta per non allenarsi a Zingonia con i compagni, si parla di stress, e volontà di andare alla Juve conclamata. La Dea, però, non molla. Vuole 60 milioni e quelli rimangono. La Juve è a 52 più bonus, ma probabilmente con una formula di pagamento troppo dilazionata e l’accordo non c’è ancora. La situazione è molto ingarbugliata. L’Atalanta tiene il punto, perché dopo l’Europa League ha l’ambizione di inserirsi anche nella lotta Scudetto e vorrebbe contare su Koopmeiners e Lookman, ma le volontà di entrambi, sul nigeriano ci sono offerte da Francia e Inghilterra, pesano. Nel caso di Koopmeiners c’è tutta l’intenzione di non cedere, quanto meno di arrivare agli ultimi giorni di mercato e complicare i piani della Juve, per poi andare a un faccia a faccia col giocatore per reintegrarlo e averlo a disposizione per una stagione tra campionato, Champions League e Coppa Italia che l’Atalanta vuole giocare da protagonista.

Chiesa, c’è il Barcellona

Tra le vicende più delicate c’è ovviamente quella di Federico Chiesa. Scadenza nel 2025 e un parametro zero si avvicina, ma chissà che il Barcellona non possa venire in soccorso della Juve. Chiesa andrebbe volentieri in Catalogna, si parla di un ingaggio da 4 milioni di euro, ma serve una quadra per il cartellino del giocatore. La Juve chiede 15 milioni di euro, il Barcellona per ora offre 10 più bonus. La sensazione è che l’affare si possa fare, scegliendo il male minore. Giuntoli eviterebbe un parametro zero e il rischio di vederlo il prossimo anno con la maglia dell’Inter. Trattativa da monitorare e che potrebbe sbloccarsi nell’ultima settimana di mercato, con la Juve che avrebbe riallacciato i rapporti con Jaydon Sancho. Su Chiesa, però, si sarebbe reinserita la Roma, ma non ci sarebbero le condizioni economiche per procedere a una cessione dopo quella di Matias Soulè. A oggi o Barcellona oppure la necessità di reintegrarlo in qualche modo. Giuntoli, in ogni caso, continua a guardare al mercato attaccanti, stavolta più come punte che esterni. Dalla Francia, sulle pagine dell’Equipe, rimbalza il nome di Arnaudo Kalimuendo, punta franco congolese del Rennes e che Motta aveva già seguito ai tempi del Bologna avendolo allenato nella primavera del Psg. Il centravanti è reduce dalle Olimpiadi e da una stagione da 10 gol in 45 partite tra campionato, coppa di Francia ed Europa League. Il Rennes lo ha riscattato due anni fa dal Psg e ora il valore si aggira sui 30 milioni di euro. Operazione difficile e onerosa. Poi si lavorerà su altre uscite, nella fattispecie Kostic, Arthur e Miretti, quest’ultimo seguito dal Genoa. C’è invece tutta l’intenzione di rinnovare il contratto di Federico Gatti. Lo riporta Tuttojuve che parla di una idea di prolungamento, e adeguamento, dell’attuale contratto che scade nel 2028. Per il difensore, titolare e capitano nella prima sfida di campionato contro il Como, si tratterà nelle prossime settimane per un prolungamento fino al 2029, esattamente come successo con Gleison Bremer. Con loro due, Danilo, Cabal e Kalulu la Juve si sente al coperto in difesa, con Cambiaso che può alternarsi su entrambe le fasce. Intanto, cresce l’entusiasmo del tifo. Questa mattina alla Continassa oltre 300 persone per l’allenamento mattutino della Juve, incalzato dai ritmi del preparatore atletico Simon Colinet che sta spingendo la truppa ad alzare i giri del motore. In gruppo presenti 15 giocatori, con il primo allenamento in bianconero per Kalulu, mentre Miretti ha svolto lavoro differenziato. Su di lui c’è il Genoa e l’affare si può sbloccare negli ultimi giorni di mercato. Lunedì c’è la difficile trasferta di Verona, con la squadra di Zanetti reduce dal sontuoso tre a zero sul Napoli e la Juve non avrà Weah e Thuram, che hanno patito due infortuni muscolari. Rotazioni ancora corte per Motta che potrebbe sfoderare un’altra pazza idea in stile Mbangula.  

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