Juve, la concorrenza viene dalla Premier: Koopmeiners e Gudmundsson nel mirino

I bianconeri sull’olandese e l’islandese, ma ci sono anche Liverpool e Tottenham. In Italia occhi su Calafiori del Bologna

di MANUEL MINGUZZI -
22 marzo 2024
Albert Gudmundsson

Albert Gudmundsson

Torino, 22 marzo 2024 - I ricavi Champions e quelli futuri derivanti dal Mondiale per club potrebbero non bastare alla Juve per competere con il più ricco mercato europeo: la Premier League. La concorrenza spietata delle squadre inglesi si farà sentire nella sessione estiva, soprattutto sugli obiettivi più sensibili per i bianconeri. In particolare su Teun Koopmeiners e Albert Gudmundsson. L’olandese ieri ha affermato di voler lasciare l’Atalanta, l’islandese, dopo aver contribuito a salvare il Genoa, è pronto al salto di qualità, ma la Premier incombe per capacità di investimenti e attrattiva. Una difficoltà in più per la Juve.

Koopmeiners costa 60

Due scogli si stagliano davanti a Cristiano Giuntoli nella rincorsa a Teun Koopmeiners. Il mediano olandese, peraltro reduce dalla doppietta allo Stadium sotto gli occhi della dirigenza bianconera, ha visto alzare la propria quotazione dopo tre anni a grandi livelli all’Atalanta. Arrivato per 14 milioni, Koopmeiners ora vale quattro volte tanto e, considerando l’ammortamento, per la Dea si prospetta una succosa plusvalenza. L’asticella si è alzata a 60 milioni di euro, comunque tanti per la Juve che infatti proverà a inserire Soulè nella trattativa, ma i nerazzurri difficilmente accetteranno sconti con una contropartita e così la Premier può inserirsi. Un club su tutti: il Liverpool. Lo stesso Koopmeiners, lusingato dall’interessamento juventino, ha anche ammesso che a fronte di una chiamata di un grande club inglese sarebbe disposto a ‘sopportare la pioggia’. Una battuta, ma neanche tanto perché il Liverpool potrà farsi sotto in estate. L’altro scoglio è l’Europeo. Se Koopmeiners fosse protagonista con la maglia Orange i costi potrebbero ulteriormente alzarsi. E anche su Albert Gudmundsson, già in doppia cifra col Genoa, si muove l’Inghilterra. A Londra sono gli Spurs a guardare all’islandese con grande interesse, una trattativa che potrebbe partire nelle prossime settimane e trainata da quella invernale che ha portato Dragusin da Genova alla capitale inglese. D’altronde, il mercato italiano è diventato sempre più appetibile per quello inglese, forte di una ripartizione a pioggia di diritti tv e ricavi decisamente più ricchi rispetto alla Serie A. A livello economico non c’è gara. Lo stesso discorso può valere anche per Lewis Ferguson del Bologna. Lo scozzese è perno inamovibile per Thiago Motta e potrebbe rappresentare un mediano interessante proprio per quel tipo di campionato e, nel momento in cui dovesse scatenarsi un’asta, diventerebbe difficile competere. Qui si parla di circa 40 milioni, altra cifra elevata a meno che un eventuale approdo di Motta alla Juve non possa facilitare la situazione.  

Ci si prova per Calafiori

Non solo centrocampo, perché Giuntoli vuole migliorare la difesa dove possibile, ben sapendo che Danilo e Bremer saranno ancora juventini, con Gatti e Rugani nelle rotazioni. Si può però migliorare il reparto con un difensore di piede mancino, capace sia di fare il centrale che il terzino, al posto di Alex Sandro. Il nome giusto può essere Riccardo Calafiori, prelevato in estate dal Bologna dopo l’esperienza al Basilea. L’ex Roma, sotto la guida di Thiago Motta, è diventato uno dei migliori centrali del campionato e abbina una grande lettura difensiva a ottime capacità di impostazione. In sintesi: un difensore moderno. I costi possono salire fin sopra i 30 milioni, a maggior ragione se Calafiori andasse all’Europeo con Spalletti, e la mossa juventina è quella di provare a fare cassa con qualche giovane da sacrificare, sapendo che alla base rientrerà pure Huijsen prestato alla Roma. Soulè, Iling, Barrenchea, sono tutti giocatori che Giuntoli potrebbe vendere per accumulare un tesoretto utile sul mercato, non solo su Calafiori, e puntare anche sull’aumento dei ricavi derivanti dal ritorno in Champions League. La sostenibilità economica prevede anche questo: cessioni per poi reinvestire.  

Kean al posto di Vlahovic. E Zirkzee…

Intanto Allegri dovrà sostituire Dusan Vlahovic per il match del 30 marzo contro la Lazio. Il serbo si è fatto cacciare nell’ultima partita contro il Genoa e sarà squalificato, ma le scelte di Max sono ridotte all’osso con Milik acciaccato. Toccherà allora a Moise Kean agire da prima punta per provare a tornare al successo in campionato. In mezzo Allegri conta di recuperare nelle rotazioni anche Alcaraz, ma al massimo per la panchina. E poi c’è sempre il mercato. Dusan Vlahovic è in trattativa per rinnovare il contratto con la Juve che ha lo scopo di abbattere i costi a bilancio del giocatore, per questo motivo la proposta è di spalmare l’ultimo anno di ingaggio. Se Vlahovic accetterà sarà ancora lui l’attaccante titolare il prossimo anno, altrimenti si dovrà prendere in considerazione anche l’eventualità di una cessione e in quel caso Giuntoli starebbe puntando a Joshua Zirkzee come sostituto. L’olandese è grande obiettivo del Milan, ma tutto passerà prima dal Bayern Monaco che ha una clausola rescissoria di 40 milioni. Se, come pare, non la farà valere, il Bologna potrà cederlo a chi vuole e alla cifra che vuole, ben sapendo che i bavaresi possiedono il 40% sulla futura rivendita. Oggi l’asticella è di almeno 60 milioni di euro.  

Giannichedda: “Puntare alla Coppa Italia”

Due gli obiettivi a disposizione della Juventus in questo finale di stagione: secondo posto in campionato e Coppa Italia. Sul primo aspetto è fondamentale non solo rimanere dentro ai posti Champions League ma anche cercare di superare il Milan, perché la seconda piazza significa anche Supercoppa e qualche milione di euro in più. Di questo ha parlato l’ex Giannichedda a Radio Bianconera: “Penso che un calo fosse preventivatile - le sue parole - La qualità tra le rose di Inter e Juve è differente e quando la squadra ha visto svanire il sogno scudetto è calata. Ora per uscire da questo momento serve solo il lavoro”. C’è un secondo posto da andare a prendere e una Coppa Italia da provare a vincere: “La Juve deve ritrovare tranquillità e centrare la qualificazione in Champions. Poi c’è la Coppa Italia, un obiettivo da conquistare e che diventa importante. La squadra deve restare sul presente ed è inutile pensare ora al futuro di Allegri perché può condizionare il futuro”.

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