Punto e a capo senza emozioni. La Juve spreca e non vince più. Il Diavolo regge dopo lo choc

Allo Stadium il pari delle due deluse: Allegri rischia già oggi l’aggancio del Bologna al terzo posto . Pioli con una difesa inventata rialza la testa, ma il suo destino in rossonero sembra sempre più segnato.

di LUCA MIGNANI -
28 aprile 2024

Eppur si muovono. Restando decisamente più sulla terra che sulla luna. Si muove il Milan di Pioli: torna al punto dopo i tonfi con Roma e Inter. Pur tra la freddezza dei tifosi: dito puntato sulla proprietà che ha partorito una stagione mediocre. Pur senza mai tirare in porta. 7-0 il conteggio delle conclusioni nello specchio in favore della Juventus. Che però fallisce la missione avvicinamento secondo posto. E che in campionato ha vinto solo una volta negli ultimi due mesi. Il pareggio sorride più a un Milan che chiude con i Primavera Bartesaghi e Zeroli in campo. E a Pioli che blinda l’argento anche con Lopetegui sulle spalle. Senza prendere gol (otto nelle ultime quattro partite) nonostante una difesa che, già orfana di Theo Hernandez, Tomori e Calabria, perde anche Maignan (risentimento nel riscaldamento). "Determinazione, spirito. Buona reazione in un momento delicato", il telegramma del tecnico. L’ad Furlani Furlani poi dichiara: "Le voci sul futuro allenatore? Fastidiose, basta".

Il sorriso è invece più tirato per Allegri che all’uscita si è preso anche qualche fischio: "Non si può mettere d’accordo tutti... Buona partita. E un punto in più". Che manda, però, quasi i titoli di coda sul quel secondo posto che l’allenatore avrebbe voluto portare sul tavolo attorno a cui si siederà con Giuntoli. E farlo pesare. Resta la finale di Coppa Italia, oltre agli scontri diretti con la Roma (domenica prossima) e col Bologna (19 maggio) di quel Motta ben nella mente della società. Più Juventus, comunque: ai punti avrebbe meritato ben più del punto. La gabbia studiata per disinnescare Leao funziona: Cambiaso, mezz’ala, è lì apposta per raddoppiare costantemente, il resto lo fanno il passo di Weah e la supervisione di Gatti. Bianconeri esemplare nel compattarsi: un blocco tutto negli ultimi metri alla bisogna. Morsi, però, pochi. Nel primo tempo solo due squilli targati Vlahovic: prima scappa via di tenacia e tecnica a Thiaw ma "telefona" a Sportiello. Poi, soprattutto, taglia col mancino un piazzato perfido: coefficiente di difficoltà che si alza quando la palla rimbalza, il vice Maignan è però perfetto nella lettura. Si riparte col lampo di Kostic e sul tap-in di Danilo: Sportiello mette mani, corpo, faccia e si fa anche aiutare dal palo. È il momento di alzare il baricentro facendo il pieno di benzina in corsia, con Chiesa quinto e poi McKennie. Funziona ancora, ma Milik schiaccia sul portiere un pallone golosissimo servito proprio da Chiesa, mentre Thiaw salva sulla linea il tocco in mischia di Rabiot. Finisce qui, con un punto che muove la classifica. Ma non scalda nessuno.

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