Tra ragioni di bilancio e classifica che peggiora. Motta verso l’uscita, ma la Juve non ha fretta

Mancini e Tudor non accettano un ruolo da traghettatori, il tecnico si giocherà il futuro contro il Genoa

di LORENZO LONGHI
18 marzo 2025
Thiago Motta è fuori da tutte le competizioni, per la Juve solo l’obiettivo Champions

Thiago Motta è fuori da tutte le competizioni, per la Juve solo l’obiettivo Champions

Confermato ma instabile, Thiago Motta è ancora sulla panchina della Juventus, tenuto in sella da una proprietà – l’input è giunto proprio da John Elkann, e la dirigenza lo ha confermato nel pranzo di ieri con l’allenatore – che, non volendo azzardare decisioni di cui non era convinta, per ora ha preferito accollarsi il rischio che tutto crolli, nella speranza di rimettere assieme i cocci per ripartire, la prossima estate, con un nuovo tecnico.

L’inazione, del resto, è anch’essa una scelta: più che parlare di fiducia a tempo, per Motta si tratta di una sfiducia a medio termine, perché quanto è accaduto nell’ultimo mese – ma, più in generale, dall’inizio della stagione – ha lasciato strascichi e sono ormai in pochi, nel club, a credere ancora che l’italo-brasiliano sia l’uomo giusto per il futuro. Il progetto triennale (il contratto termina nel 2027) è accantonato, però Motta andrà avanti per inerzia sino a quando non verrà apposta la nuova data di scadenza alla sua esperienza bianconera.

La giornata di ieri ha evidenziato alcuni aspetti.

Il primo è che il club non ha voluto impegnarsi con un tecnico già libero, per non pregiudicare subito la stagione 2025-26: sia Roberto Mancini che Igor Tudor, contattati dagli emissari di Giuntoli, avevano chiesto un contratto almeno sino al 2026, non essendo disponibili a un mero ruolo di traghettatori con, al limite, un’opzione di rinnovo. Nulla di insormontabile, abbastanza però per convincere a non affrettare le scelte. Il secondo è di natura economica e non riguarda tanto la cifra da accantonare per l’esonero di Motta (sollevarlo dall’incarico oggi a giugno cambia poco), quanto piuttosto la possibilità di inserire la voce nel prossimo bilancio, per non appesantire quello che chiuderà il 30 giugno.

Un dettaglio freddo e che poco importa a una piazza in ebollizione, ma che va considerato nel percorso finanziario del club. Questo temporeggiare lascia poi intendere che il profilo preferito per l’ennesima ripartenza sia un tecnico attualmente sotto contratto, ma che potrebbe eventualmente liberarsi a giugno.

I nomi? Su tutti Gasperini – il principale indiziato – e Conte, vincolati rispettivamente sino al 2026 e al 2027, ma non blindati. Tornando a Motta, il punto di equilibrio trovato ieri resta malfermo: la redenzione tocca a lui – passando attraverso un atteggiamento meno rigido – ma al ritorno in campo, sabato 29 con il Genoa, non saranno ammessi nuovi passi falsi. Dopo il sorpasso del Bologna, la sua Juventus dovrà non perdere ulteriore terreno, altrimenti tutto tornerebbe in discussione.

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