Ultimo corto muso: è festa. Vera Juve e gioia al Max. Dea, Coppa Italia amara
Vlahovic decide una sfida elettrica, Allegri lascia la Signora con un successo. Nel concitato finale il tecnico bianconero va su tutte le furie e viene espulso.
La Coppa Italia è della Juventus, per la quindicesima volta nella storia bianconera, per la sesta volta negli ultimi dieci anni, la quinta volta con Allegri in panchina dopo le quattro di fila dal 2014 al 2017. Vecchia Signora che come tre anni fa ha battuto l’Atalanta, alla sua quinta finale persa consecutiva, la terza persa da Gasperini negli ultimi tre anni, trafitta a freddo dopo quattro minuti da un dardo velenoso di Vlahovic che ha deciso il match. A fare la differenza sono stati i centravanti: il serbo per i bianconeri, l’assenza del bomber Scamacca, squalificato, che ha sgonfiato l’attacco nerazzurro, diventato sterile in una serata no di Koopmeiners e De Ketelaere. Dea in frenata dopo la cavalcata trionfale sul tre fronti dell’ultimo trimestre, ma la finale di Europa League tra sei giorni a Dublino ha indubbiamente condizionato i bergamaschi. Partita indirizzata subito dal gol di Vlahovic dopo appena quattro minuti, lanciato da un’apertura da destra di Cambiaso, bravo a bruciare sul tempo Hien e a trafiggere Carnesecchi in uscita. Dea stordita, che si è riversata in attacco ma senza lucidità, costruendo tanto in termini di traversoni e lanci verticali ma senza mai inquadrare la porta di Perin. Al 35’ De Ketelaere si è smarcato bene, ma la sua conclusione è finita in curva, al 43’ l’occasione più nitida con Pasalic che raccoglie in area una respinta e calcia da ottima posizione trovando l’opposizione del muro bianconero con Gatti. Ripresa con Gasperini che ha inserito El Bilal Toure’, l’attaccante maliano acquistato per 28 milioni, e Dea subito pericolosa con una conclusione di Lookman fuori di poco. Tre minuti più tardi contropiede juventino con Vlahovic che entra in area e viene spinto da Hien tra le proteste bianconere per un possibile penalty. Al 71’ l’Atalanta va vicinissima al pareggio con Miranchuk il cui piattone va alto. Gol mancato gol subito, così sul capovolgimento di fronte Cambiaso pennella un cross al bacio da destra e il solito Vlahovic svetta in area girandola di testa ma il Var, dopo una lunga esultanza juventina, annulla per offside del serbo. Scampato il pericolo dello 0-2 la Dea continua a pressare e al 79’ costruisce la sua palla gol piu nitida: Lookman si libera al limite ma la sua rasoiata colpisce il palo. Tre minuti più tardi altro legno: stavolta a colpirlo è la Juventus che con Miretti stampa sulla traversa il pallone del 2-0. Finale sofferto ma la Juve tiene il risultato e porta a casa la coppa che potrebbe valere la conferma per Allegri: ma resta una possibilità remota. L’Atalanta rimanda l’appuntamento con la vittoria alla finalissima di Dublino.
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