La Coppa Italia è della Juve, decide Vlahovic: Atalanta battuta 1-0
Un gol in apertura del serbo riporta una coppa nella bacheca juventina: l'Atalanta è sconfitta 1-0. Espulso nel finale Allegri
Roma, 15 maggio 2024 – Max Allegri saluta con un trofeo? La Coppa Italia è della Juve, la sua quindicesima, grazie al gol di Vlahovic dopo quattro minuti che condanna l'Atalanta alla terza sconfitta in finale. Quinta coppa nazionale per il tecnico livornese, è record, e forse il suo regalo prima dell'addio ad un triennio difficile ma concluso con un trofeo. Il destro di Vlahovic decide la sfida con una Dea che non riesce a trovare il suo solito calcio e paga molta imprecisione. Palo di Lookman nel secondo tempo, poi finale convulso con Allegri espulso ma la sua Juve resiste dopo nove minuti di recupero. Primo trofeo per Giuntoli in bianconero.
Vlahovic subito
La Dea per coronare un percorso incredibile con un trofeo, Allegri per salutare la Juve con un ultimo trionfo. Gasperini, senza Scamacca squalificato, si affida a De Ketelaere con Lookman e Koopmeiners, mentre Allegri lancia Nicolussi Caviglia in mezzo, non c’è Locatelli, con la coppia Vlahovic-Chiesa davanti.
L’Atalanta parte con il suo classico pressing a tutto campo, Gasperini ordina l’uomo su uomo mentre la Juve evita di prendersi rischi dalla costruzione da basso e cerca di giocare in sicurezza. Bastano 4 minuti agli uomini di Allegri per sbloccare la partita, con Cambiaso che imbecca Vlahovic in profondità, abile a resistere a Hien e a battere Carnesecchi in uscita. Doccia fredda per i nerazzurri che peggio non potevano partire. La Dea rischia anche all’8’ su sviluppi di corner: battuta di Nicolussi Caviglia poi deviazione e spizzata di Gatti che sorvola di poco sopra la traversa. Col passare dei minuti l’Atalanta reagisce, prendendo in mano il possesso e il ritmo della partita. L’intensità dei nerazzurri è migliore, soprattutto c’è più attenzione rispetto all’inizio svagato. Manca però precisione negli ultimi metri e la Juve, che nel frattempo ha abbassato il baricentro, controlla la situazione facendo densità in zona centrale. Tattica chiara di Allegri: linee strette per non concedere spazi e imbucate. Non succede molto dalle parti di Perin, ma da un certo punto in avanti nemmeno da quelle di Carnescchi. La partita si svolge nella metà campo juventina, ma senza sbocchi per la manovra bergamasca che prova ad allargare la difesa andando per le fasce. L’unica mezza occasione è al 34’ quando un rimpallo favorisce De Ketealere al limite, ma il suo sinistro è troppo brutto per essere vero e la palla finisce alle stelle. Dalla parte opposta è Cambiaso a incunearsi tra le linee atalantine ma anche lui spara la conclusione dai venti metri in curva. Nel finale c’è una mischia in area che premia Pasalic: il destro è salvato da Gatti davanti a Perin e si resta così. Il primo tempo è riassumibile in fretta: gol a freddo e Juve che ha ben ingabbiato la Dea.
Palo Lookman
Gasperini, molto arrabbiato dopo la prima metà di gara, opta per un cambio all’intervallo con Touré al posto di De Ketelaere. L’Atalanta prova ad attaccare per riprendere il risultato e così facendo si prende il rischio di esporsi al contropiede juventino, ma continua a mancare l’idea giusta negli ultimi venti metri per scardinare la retroguardia di Allegri. La prima vera occasione della partita è al 50’ quando la Juve si apre in difesa e Lookman spara il destro deviato che mette paura a Perin. Al 57’ cross di Djimsiti e girata aerea di Koopmeiners: palla a lato. Polemiche degli juventini perché l’Atalanta ha continuato a giocare con Iling a terra. La Dea comunque non decolla e Gasp ordina altri tre cambi con Hateboer, Miranchuk e Scalvini per Zappacosta, Pasalic e Hien. Nerazzurri a forte trazione anteriore. Gasp cerca una soluzione in zona di rifinitura dove i suoi stanno clamorosamente mancando. Proprio con un errore sulla trequarti, riparte la Juve al 62’ con Chiesa che lancia Vlahovic che è murato sul più bello davanti a Carnesecchi. Nell’occasione si infortuna De Roon e Gasp deve utilizzare l’ultimo cambio con Toloi in campo. Al 70’ una azione prolungata della Dea si chiude con il cross di Ruggeri e il drop di Miranchuk: palla alta. Sbuca invece la Juve un minuto dopo, quando Cambiaso disegna un cross da trequartista per l’inserimento di Vlahovic: spizzata e palla in rete. Tutto inutile, perché interviene il Var che segnala un offside del serbo. La Dea resta in piedi. I nerazzurri assaltano con tutti gli uomini ed è Lookman a cercare spesso l’uno contro uno in fascia: destro del nigeriano e palla sul montante. Stessa sorte dalla parte opposta con Miretti in contropiede che spara un siluro che si stampa sulla traversa. Allegri va con le forze fresche e inserisce anche Milik e Weah per il serrate finale. Al 93’ l’ultima occasione dell’Atalanta con un destro ravvicinato di Ederson che Perin sventa, anche se Maresca aveva poi fischiato fallo in attacco. Il recupero è interminabile, Allegri si fa espellere per un fallo fischiato contro, ma l’Atalanta non ha l’idea giusta per trovare il pari. La Juve ritorna a vincere un trofeo dopo tre anni: è la quindicesima Coppa Italia, la quinta di Allegri. Che sia stato il suo ultimo?
Il tabellino
Atalanta-Juventus 0-1
Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi, De Roon (19’ s.t. Toloi), Hien (13’ s.t. Scalvini), Djimsiti; Zappacosta (13’ s.t Hateboer), Pasalic (13’ s.t. Miranchuk), Ederson, Ruggeri; Koopmeiners, De Ketelaere (1’ s.t. Tourè); Lookman. All. Gasperini.
A disposizione: Adopo, Bakker, Bonfanti, Musso, Rossi.
Juventus (3-5-2): Perin, Gatti, Bremer, Danilo; Cambiaso (35’ s.t. Weah), McKennie, Nicolussi Caviglia (16’ s.t. Miretti), Iling; Chiesa (23’ s.t. Yildiz), Vlahovic (35’ s.t. Milik). All. Allegri.
A disposizione: Alcaraz, Alex Sandro, Djalo, Kean, Kostic, Milik, Pinsoglio, Rugani, Szczesny, Weah, Yildiz.
Marcatori: Vlahovic 4’
Ammoniti: Hien, Vlahovic, Djimsiti, Bremer, Toloi
Espulsi: Allegri
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