I grandi nodi del pallone: la Nazionale non decolla, i diritti tv non salgono. Il rilancio così resta a metà

Mancini non trova le soluzioni per l’Italia mentre è fumata nera per le televisioni

di Redazione Sport
17 giugno 2023
Il ct Mancini in panchina con Oriali ed Evani

Il ct Mancini in panchina con Oriali ed Evani

Il giorno del mea culpa. La sconfitta degli azzurri contro la Spagna è per il ct Roberto Mancini una ferita aperta più di quanto non dicano prestazione e risultato in sè. Sulla possibilità di giocarsi la finale di Nations League, il tecnico puntava per ridare slancio a una nazionale nei fatti ancora depressa dalla mancata qualificazione ai Mondiali, ora invece un giorno di scarico fatica e domani già si deve pensare all’Olanda, a Enschede nella finalina di consolazione. La testa, a dire il vero, è piuttosto alle qualificazioni europee, che per le quattro impegnate nelle final four della competizione Uefa slittano a settembre.

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Se i club in sostanza hanno fatto segnare una precisa inversione di tendenza per il nostro calcio con le tre finali europee e la Nazionale Under 20 ha dato ulteriore prova della salute ritrovata del nostro movimento, la Nazionale espressione di vertice del calcio italiano stenta a completare questo processo che ieri ha conosciuto un altro passo falso anche nella difficile partita della cessione dei diritti tv. Nell’assemblea svoltasi ieri, sono state aperte le buste relative alle prime offerte: tre i broadcaster in corsa, ovvero Sky Sport, Dazn e Mediaset, spinta dalla possibilità di trasmettere una partita in chiaro. Il grande assente è stato Amazon, dopo la trasmissione della Champions League per il triennio 2021-24 il colosso statunitense ha deciso di tirarsi indietro, così come la Rai. Ora inizierà la seconda fase del bando ‘Matrioska’, ovvero quello delle contrattazioni private.

Non è escluso invece il canale della Lega Serie A, strumento che verrà valutato nel caso in cui le trattative private - al momento le prime offerte sono state rifiutate perché ritenute troppo basse -, non dovessero ottenere i risultati sperati. "Qualora tali trattative private non andassero a buon fine - prosegue la nota -, la Lega Serie A procederà, nell’assemblea del 27 giugno, all’apertura delle offerte ricevute da parte di 6 soggetti nell’ambito dell’invito a presentare proposte per la commercializzazione e distribuzione del canale Serie A, cui seguirà una fase di trattativa con gli stessi 6 soggetti. L’assemblea ha inoltre approvato, sempre all’unanimità, l’invito ad offrire per i diritti audiovisivi della Coppa Italia e della Supercoppa Italiana per il triennio 20242027". L’obiettivo della Lega Serie A è quello di raggiungere la cifra di 1,2 miliardi di euro a stagione, aumentando di conseguenza anche la durata.

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