Lazio-Milan 2-2: Leao riacciuffa i capitolini e poi si isola con Theo nel "cooling break"

I rossoneri passano in vantaggio con Pavlovic ma poi subiscono la rimonta laziale e nel finale replicano ai gol di Castellanos e Dia con il pari del portoghese

di MATTEO AIROLDI -
31 agosto 2024
Lazio-Milan 2-2: serve sempre Leao

Lazio-Milan 2-2: serve sempre Leao

Roma, 31 agosto 2024 – Pari ed emozioni all’Olimpico dove Lazio e Milan chiudono sul 2-2 l’ultimo anticipo della terza giornata. Nonostante qualche passo in avanti mostrato dalla sua squadra, Paulo Fonseca deve però ancora rimandare la sua prima vittoria sulla panchina di un Milan che, dopo aver iniziato in salita la gara, si è prontamente rialzato siglando l’1-0 con Pavlovic all’8’. Un vantaggio da cui i rossonerri hanno provato a trarre coraggio e campo, ma nella ripresa la Lazio è prepotentemente risalita in cattedra sfruttando un Nuno Tavares devastante sulla sinistra e autore di ben due assist per i gol in fotoicopia di Castellanos e Dia, autori del sorpasso biancoceleste. A quel punto Fonseca si è giocato la carta del quadruplo cambio inserendo in un sol colpo Theo Hernandez, Leao, Abraham e Musah, venendo ripagato dal gol del pari del portoghese, assistito dall’inglese e autore assieme a Theo di una sorta di protesta, compiuta non partecipando con i compagni al cooling break. Un gesto non passato inosservato, che fa capire che qualcosa c'è ancora da sistemare negli equilibri anche interni di un Milan (e tra i giocatori e Fonseca) che però ha saputo a sua volta reagire chiudendo in avanti e sfiorando il 3-2 in pieno recupero con Abraham, fermato dall’intervento decisivo di Provedel.  

Le scelte di Baroni

Baroni sceglie il 4-2-3-1 con Provedel trai pali, protetto da un pacchetto arretrato formato da Lazzari, Patric, l’ex rossonero Romagnoli e Nuno Tavares. Davanti alla difesa ci sono invece Rovella e Guendouzi, con il trio composto da Tchaouna, Dia e Zaccagni ad agire sulla trequarti, alle spalle della punta Castellanos. Non rinuncia al 4-2-3-1 neppure il tecnico del Milan Paulo Fonseca che però attua una coraggiosa rivoluzione lasciando in panchina tre pilastri rossoneri come Theo Hernandez, capitan Calabria e Rafa Leao. Sono Emerson Royal e il 2003 Terracciano ad occuparsi rispettivamente della corsia di destra e di sinistra di una linea a quattro davanti a Maignan completata dai centrali Tomori e Pavlovic. La diga davanti alla difesa è invece formata da Reijnders e Fofana, ai quali spettano i compiti di impostazione e frangiflutti. Chuwueze, Loftus-Cheek e Pulisic agiscono sulla linea di trequarti, a supporto della punta che è Okafor.

Primo tempo

Parte con la quinta marcia innestata la formazione di Baroni che, dopo appena due minuti, sfiora il vantaggio con Dia, il quale, al termine di un buon dialogo con Castellanos, sorprende la difesa rossonera ma poi viene fermato dall’intervento provvidenziale di Pavlovic che intercetta il pallone sulla linea di porta a Maignan scavalcato. Una scossa potente per i rossoneri, trascinati dal roccioso Il centrale serbo, che è l’assoluto protagonista dell’inizio di gara anche sul fronte d’attacco: poco dopo il 7’, infatti, sugli sviluppi di un corner battuto da Pulisic, l’ex Salisburgo approfitta di un malinteso tra la difesa laziale e Provedel, svetta di testa e sigla lo 0-1 milanista. Incassata la doccia gelata dello svantaggio, gli uomini di Baroni cercano di reagire con grande personalità e, in un frangente di match giocato a ritmo altissimo, sfiorano con prontezza il pari con il colpo di testa di Tchaouna, su cui Maignan si fa trovare pronto. Sui calci piazzati e soprattutto corner, però, gli uomini di Baroni soffrono le giocate dei rossoneri che al 15’ si rendono pericolosi con la stilettata di Fofana dal cuore dell’area. Gli uomini di Fonseca prendono pian piano coraggio e campo, costruendo dal basso con Emerson Royal bloccato nei tre di difesa e sfruttando gli inserimenti sulla sinistra di Terracciano e gli isolamenti di Pulisic e Okafor: qualche sbavatura in fase di impostazione ancora si vede ma, rispetto a Parma, il Milan appare decisamente più ordinato e coraggioso ma soprattutto riesce a coprirsi con maggiore compattezza e in chiusura di tempo va ad un passo dal raddoppio con un’azione iniziata con caparbietà da Okafor sulla sinistra e proseguita da Pulisic che per un soffio non è riuscito a servire un assist a Loftus-Cheek arrivato per pochi in centimetri in ritardo all’appuntamento con il pallone.

Secondo tempo

Dopo l’intervallo Baroni mescola le carte in tavola e inserisce Isaksen e Marusic per Tchauna e Lazzari e. Cambi che danno maggiore solidità in copertura sulla fascia sinistra di una Lazio che sembra mostrare miglior piglio e maggiore intraprendenza anche in fase di impostazione e pressione, cercando di costringere più volte all’errore in disimpegno dal limite dell’area il Milan: al 57’, Guendouzi prova ad approfittare proprio di una sbavatura di Fofana in uscita ma non riesce a calibrare per un soffio il filtrante per Castellanos che di conseguenza manca l’appuntamento con il pallone. L’argentino sa però farsi perdonare al 62’, quando pareggia i conti: Reijnders manca l’intervento in chiusura e dall’out di sinistro Tavares fa partire un traversone che Castellanos capitalizza al massimo con un piatto destro vincente. Di colpo l’inerzia del match cambia padrone e la Lazio prende con veemenza il sopravvento, mettendo la freccia del sorpasso appena 4’ più tardi. Tutto nasce ancora una volta sulla catena di sinistra biancoceleste: l’azione è del tutto simile a quella del pari e vede Zaccagni dialogare con Tavares che fa partire un altro cross al centro e trova la deviazione di Dia. Con i suoi finiti di colpo sotto nel punteggio, Fonseca si gioca addirittura la carta del quadruplo cambio, rivoluzionando la catena mancina con gli innesti di Theo Hernandez e Leao, a cui si aggiungono quelli di Musah e Abraham, al suo esordio assoluto in rossonero. La mossa si rivela decisamente azzeccata perché, 30” dopo il loro ingresso, proprio Hernandez, Abraham e Leao confezionano il pari siglato dal portoghese, bravo a far passare il pallone sotto le gambe di Provedel dopo averlo ricevuto dall’inglese. Forte, quindi, la risposta alla panchina iniziale da parte del numero 10 rossonero e di Theo che poi, un po’ a sorpresa, non partecipano al cooling break assieme alla squadra destando un certo sgomento anche nei compagni (su tutti Abraham). Quando il gioco riprende, la Lazio abbozza una reazione sfondando nuovamente sulla mancina e arrivando al tiro da posizione ravvicinata con Zaccagni, per poi protestare invocando il calcio di rigore per ben due volte su tocchi di mano rossoneri apparsi però involontari. I rossoneri provano a lasciar passare la tempesta e si gettano nuovamente in avanti nel finale e in pieno recupero arrivano a un passo dal 3-2 con Abraham, fermato dall’ottimo intervento di Provedel che sancisce di fatto il pari finale. Il tabellino: Lazio (4-2-3-1): Provedel; Lazzari, Patric, Romagnoli, Tavares (dall’89’ Hysay); Guendouzi, Rovella; Tchaouna (dal 46’, Marusic); Lazzari (dal 46’ Isaksen), Dia (dall’81’ Dele-Bashiru), Zaccagni; Castellanos (dall’87’ Noslin). All. Baroni. Milan (4-2-3-1): Maignan; Emerson (dal 70’ Leao), Tomori, Pavlovic, Terracciano; Reijnders (dal 70’ Musah), Fofana; Chukwueze (dal 70’ Abraham), Loftus-Cheek, Pulisic; Okafor (dal 70’ Theo Hernandez). All. Fonseca. Marcatori: Pavlovic (8’), Castellanos (62’), Dia (66’), Leao (72’). Note – Ammonizioni: Rovella, Fofana, Zaccagni, Patric, Terracciano, Guendouzi.

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