Lazio, il debutto europeo è un capolavoro di pressione e cinismo
L'analisi del successo in Europa League dei biancocelesti contro la Dinamo Kiev
Roma, 27 settembre 2024 – Difficile credere che Marco Baroni avesse immaginato un debutto in Europa da allenatore migliore di quello realizzato dalla sua Lazio. I biancocelesti vincono e convincono nella loro prima partita in Europa League dominando sulla Dinamo Kiev realizzando un rotondo 0-3 al Volksparkstadion di Amburgo. Una sfida messa in discesa fin da subito e poi gestita al meglio, dando anche l'impressione di poter dilagare ulteriormente nel punteggio, mentre i rivali hanno sbattuto spesso contro i guantoni di Provedel, ma dando raramente la sensazione di poter battere l'estremo difensore capitolino, oppure di poter completare la rimonta. Tre punti al debutto dunque per i ragazzi con l'Aquila scudata sul petto, con un risultato tale da poter regalare anche alcune settimane in vetta, in virtù della miglior differenza reti fin qui del torneo.
A mettere la sfida sui binari giusti fin dalle prime battute ci pensa Boulaye Dia, bravo a concludere lo scambio con Pedro, con un bel destro a giro a superare Bushchan dopo appena cinque minuti di gioco. La Lazio però non affonda subito il colpo, dopo aver trovato il vantaggio, si concede il lusso di gestire i ritmi, anche lasciando il pallone agli avversari, ma negandogli sempre soluzioni in profondità, anzi riuscendo spesso a recuperare il pallone rapidamente per poi spingere sul contropiede.
Proprio da un possesso recuperato alto nasce il raddoppio firmato da Fisayo Dele-Bashiru. Sulla palla vagante infatti Matias Vecino è attento e vede benissimo lo spazio centrale lasciato dai difensori avversari e ottimamente coperto dal movimento del nigeriano della Lazio. Il servizio è preciso e l'ex Hatayspo a tu per tu con il portiere tira sotto l'incrocio dei pali, per realizzare il raddoppio biancoceleste. La scarica capitolina non è però finita, perché un minuto più tardi cross ancora del nigeriano, a trovare la deviazione aerea vincente di Dia, per la doppietta del senegalese e il definitivo 0-3, chiudendo la pratica già al 35' della prima frazione di gara, anche perché a voler essere sinceri è la Lazio ad andare più vicina alla quarta rete, che non gli ucraini a sfiorare una rete per riaprire l'incontro.
Anche le statistiche dell'incontro lasciano pochissimo spazio per le interpretazioni, certo c'è qualche voce statistica a perorare la causa della Dinamo Kiev, ma tutte le voci fondamentali del match sorridono in maniera rotonda ai biancocelesti. La Lazio infatti lascia il possesso per il 55% agli avversari, tenendo la sfera solo per il restante 45% del tempo. Da questo dato nasce anche il numero di passaggi inferiori completati dai capitolini: 347 su 395 (88% di precisione), contro i 441 su 457 ucraini (89% di conversione). La disparità arriva però sui dati offensivi, non tanto in termini di quantità, ma di qualità: sono infatti 10 a 14 per la Lazio i tiri totali (6 a 6 nello specchio della porta), ma la realtà è che i tentativi laziali toccano quota 2,24 xG, mentre i rivali si fermano ad appena 0,49 xG. Una vera e propria pietra tombale sulle aspirazioni di successo della squadra di Oleksandr Shovkovskyi.
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