Europa League, Baroni: "Nel calcio non c'è io, è una grande occasione. Noslin..."

Le parole dell'allenatore alla vigilia della sfida contro il Ludogorets

di Redazione Sport
28 novembre 2024
Marco Baroni

Marco Baroni

Roma 28 novembre 2024 - Torna in campo l'Europa League e la Lazio vuole continuare a tenerla sotto scacco, dando seguito al suo eccellente avvio nella competizione. Di fronte ai capitolini c'è una partita ampiamente alla portata della formazione di Baroni, con la sfida contro il Ludgorets, formazione, che attualmente occupa la trentatreesima posizione nella competizione con un solo punto ottenuto. Sulla carta un Davide contro Golia, ma una partita tutt'altro che da sottovalutare per l'allenatore biancoceleste. Una sfida in cui è obbligatorio tenere alto il livello di concentrazione come ha spiegato, insieme a tanti altri concetti, lo stesso tecnico nella conferenza stampa prepartita, dove si trovava insieme ad Adam Marusic. Ecco le sue parole.

I capitolini inseguono un record storico, quello di cinque vittorie consecutive in Europa, uno stimolo per la squadra, in una sfida che potrebbe vedere tra i protagonisti in campo Dele-Bashiru. "Dele ha tanta energia, è - racconta Baroni - un centrocampista che può giocare a tutto campo. Ha qualità, energia, forza fisica ed è un giocatore che sta crescendo. Lo vedo durante gli allenamenti, sarà un giocatore importante per noi. Dobbiamo valutarlo, ha avuto un piccolissimo problema, oggi abbiamo 2-3 giocatori che devo valutare. Se sta bene sarà della gara. Non contemplo il pensiero che una mia squadra possa sottovalutare una partita, non esiste. Giochiamo in Europa League, è la partita più importante davanti ai nostri tifosi, dobbiamo passare da una grandissima prestazione anche domani e abbiamo una squadra forte per poter vincere. Lo possiamo e lo dobbiamo fare".

Se il nigeriano può essere un protagonista del centrocampo laziale, in attacco Tijjani Noslin può essere l'uomo capace di fare la differenza. Tante qualità per l'olandese che va a caccia di conferme, dopo un avvio in chiaroscuro. "Qui mi assumo alcune responsabilità del fatto che un ragazzo così giovane arrivi in una piazza così importante e devo dire che anche io non gli ho creato le condizioni migliori. Ha giocato un po' a destra e un po' a sinistra, si è messo sempre a disposizione ed è una mia responsabilità. Ora cercheremo di centrarlo meglio in quello che sa fare bene, presto lo scopriremo perché vi garantisco ha grandissime qualità ed è un grande professionista. Nelle prossime gare ci sarà modo di vederlo all'opera. Purtroppo questa squalifica lo ha penalizzato particolarmente perché ha saltato tre partite dove avrebbe potuto dare il suo contributo".

L'argomento prosegue parlando del ragazzo olandese, con Baroni che ha affermato di considerarlo un punto fisso del suo attacco, e di come sarà con ogni probabilità tra i titolari: "Lui in attacco può fare due posizioni sicuro e domani potrebbe partire centrale. Lui tende molto ad accentrarsi perché è molto bravo vicino alla porta. A me non piacciono gli esterni coi piedi sulla linea, per me l'ampiezza è secondaria, l'esterno deve stare dentro il campo. Sui laterali ci vanno i terzini, ma gli attaccanti devono stare vicino alla porta e lui questo sa farlo bene".

Qualche problema in termini di infermeria, questi sono i giocatori da rivalutare in queste ore per Baroni: "Abbiamo Zaccagni - afferma il tecnico - che ha preso una contusione e dobbiamo valutarlo, la stessa cosa Romagnoli. Poi Dele-Bashiru ha avuto un piccolo problemino e lo valuteremo".

Arrivato in panchina alla Lazio senza esperienza in Europa, l'allenatore toscano ha fin percorso fin qui un cammino perfetto, ma non è questo il momento delle lodi per il tecnico: "Nel calcio non esiste io, sennò si giocherebbe da soli. Esiste il noi, la squadra, la società, l'ambiente, la stampa e lo staff. Per noi è una grande occasione, perché, al di là di tutto, è una partita che ci può avvicinare a un risultato importante. Per vincere però ci occorre una grandissima prestazione. Affrontiamo una squadra complicata e dobbiamo essere centrati nella prestazione, solo lì dentro si trova quello che cerchiamo".

Salvo poche eccezioni, tutte le italiane stanno vivendo una grande stagione europea e la Lazio attualmente conferma il buon trend, sedendo in vetta in solitaria nella graduatoria di Europa League. Proprio per questo si è chiesto al tecnico se i biancocelesti stiano diventando una formazione dal profilo europeo: "È una domanda complessa. Noi abbiamo una mentalità forte, dico tutti. In Italia abbiamo questo aspetto che ci contraddistingue anche in Europa ed è il motivo per cui spesso molte squadre vincono o arrivano fino in fondo. Io trovo bellissimo giocare in Europa, confrontarsi è straordinario. Voglio che la mia squadra la consideri una grande opportunità di crescita individuale e collettiva, che poi ci ritroviamo in campionato e in Coppa Italia. Noi dobbiamo e vogliamo giocarcela essere protagonisti in ogni competizione, lo dobbiamo a noi stessi, alla società e ai nostri tifosi. Stiamo ottenendo delle belle risposte come Lazio e anche per le altre squadre".

Da quando è iniziato il cammino europeo sono stati tre gli impegni settimanali da gestire. Con una rosa lunga, il tecnico al momento sta gestendo bene gli interpreti e la rosa non sembra risentire dei tanti chilometri percorsi in campo. Baroni spiega così il suo metodo: "Io ho sempre lavorato su tutta la rosa e qui ho tanti giocatori bravi e quindi devono andare in campo. Ai miei ragazzi ho lanciato questo messaggio e loro lo hanno recepito, li vedo allenarsi e mi dispiace lasciarne tanti fuori, perché stanno facendo bene. Queste competizioni mi permettono di dare spazio a tutti e dare loro le opportunità che meritano. In tanti stanno lavorando bene ed è giusto che vadano in campo e si giochino le loro chance".

L'ultima domanda per l'allenatore a chiudere la conferenza stampa prima del match contro il Ludogorets, ha chiesto a Baroni se l'esperienza laziale sia arrivata nel momento giusto per lui in termini di maturità in panchina "Non è un caso, le cose non succedono mai per caso. Questa è la squadra più forte che abbia allenato, gliel'ho detto il primo giorno. Credo che questa squadra abbia margini di miglioramento importanti, per questo l'attenzione è solo legata al lavoro".

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