Lazio-Atletico Madrid, Sarri: "Io e Simeone pensiamo al calcio in modo diverso, ma lo stimo"

Le parole del tecnico laziale in conferenza stampa. Luis Alberto: "Ho grandi motivazioni. Rinnovo? Sono tranquillo”

18 settembre 2023
Luis Alberto

Luis Alberto

Roma, 18 settembre 2023 – È la vigilia della Champions League, il giorno prima di un ritorno atteso da ben due stagioni. Per presentare la sfida dell'Olimpico, è intervenuto in conferenza stampa Maurizio Sarri che si è reso disponibile alle domande dei cronisti. Ecco le sue parole.

Che risposte si aspetta dalla Lazio?

“Che prosegua nei miglioramenti togliendo i difetti che in questa parte iniziale di stagione non ci hanno permesso di arrivare al risultato. Tra tutti l’approccio alla partita e i momenti decisivi nelle zone decisive: assenti in area avversaria, troppo molli nella nostra. Siamo rimasti corti sia contro Napoli che contro la Juventus. Quando abbiamo giocato, non ci siamo mai scomposti lasciando decine di contropiede. Mi dispiace che subiamo gol in situazioni facilmente leggibili e che, nei 54 palloni giocati in area della Juventus, non abbiamo creato nulla di concreto. Le partite si decidono lì”.

Cosa ne pensa dello stile di gioco di Simeone?

“In una conferenza stampa a Napoli dissi che pensavo il calcio in un modo differente, ma avevo una grande stima di Simeone. Che ha fatto benissimo ovunque. Ti confermo la stima verso di lui”.

Questo impegno di Champions è un’occasione per svoltare o avrebbe voluto affrontare l’Atletico più avanti?

“In questo momento il calendario ci propone questo. Abbiamo dei problemi da risolvere ma siamo consapevoli che abbiamo anche fatto dei passi in avanti nelle ultime due di campionato. Serve un passo decisivo. Quando giochi contro le squadre forti è sia un’opportunità che un rischio. Non so se sia il momento migliore, so che dobbiamo fare risultato domani contro l’Atletico che sulla carta è la squadra più forte del girone. I ragazzi hanno lottato due anni per giocare questa partita, ora devono giocarla”.

La squadra cosa può e deve fare per aiutare Immobile?

“Immobile ha il destino dei grandi bomber. Non puoi farne a meno quando segna, viene criticato invece quando non segna. La squadra sta dando poca profondità, pochi movimenti verso la porta avversaria. Dovrebbe cercare più la profondità”.

Kamada e Guendouzi?

“Ci sarà modo di vederli insieme quando Luis Alberto sarà stanchissimo. Guendouzi regista? È impossibile, non ha le caratteristiche per quello che intendo io un vertice basso”.

Già 4 gol subiti nei primi tempi. L’anno scorso li aveva subiti dopo 28 giornate…

“Ci fosse una spiegazione logica sarebbe facile, ma è difficile trovarla quando riguarda la testa di 30 persone. È difficile capire perché, la squadra si allena anche nella maniera giusta”.

La Champions può cancellare la rabbia per le decisioni arbitrali?

“La società ci ha chiesto di non commentare la partita e ci siamo attenuti. La Champions è un’altra storia. È la manifestazione del club più importante al mondo. Deve essere un onore e un piacere esserci dentro e lottare su ogni singola palla”.

Come ha visto la squadra dopo la Juventus?

“Quando si gioca ogni 70 ore c’è poco da vedere, soprattutto dal punto di vista fisico. Del punto di vista mentale non c’è nè tempo e nè sarebbe giusto soffermarci sulla partita precedente. Bisogna solo rimediare agli errori fatti”.

L’obiettivo del girone?

“Pensiamo partita dopo partita. Domani serve un risultato positivo, potrebbe essere importante. In questo momento conosco in parte il Feyenoord, conosco meno gli scozzesi, stiamo facendo solo ipotesi”.

Come è cambiata la Champions da quando ha iniziata a farla lei?

“Grandi stravolgimenti non ne ho visti. Sono sempre partite complicate, le squadre hanno un livello qualitativo e fisico molto alto. Magari si è ampliato il divario tra le prime 7-8 squadre d’Europa”

Luis Alberto: "Rinnovo? Sono tranquillo"

Non c'era però il solo Maurizio Sarri a disposizione dei giornalisti in sala stampa. Anche Luis Alberto si è reso disponibile ai cronisti per il debutto stagionale in Champions League. Ecco le dichiarazioni del mago spagnolo. Ecco le parole del numero dieci capitolino.

Non affronti l’Atletico dal 2016. Cosa ti aspetti?

“Quella partita l’abbiamo persa 3-1. Giocare contro Simeone è difficile, è una leggenda per il club. Domani viene qui e sarà difficile, serviranno cattiveria e personalità. La mia motivazione è altissima”.

Ultimamente è cambiato l’Atletico?

“Da gennaio dello scorso anno sta giocando un calcio più offensivo con più possesso palla. Ha giocatori di assoluto valore, come Griezmann e Morata che possono cambiare la partita da un momento all’altro”.

Avevi detto di voler chiudere la carriera in Spagna.

“Sì, l’ho sempre detto di voler chiudere al Cadice”.

Che emozione sarà giocare in Champions con lo stadio aperto? Tre anni fa con il Covid gli spalti erano vuoti…

“Sarà ancora più bello. Quell’anno con Inzaghi era un po’ strano, il calcio è dei tifosi”.

Cosa vi sta mancando in campionato?

“La cattiveria in area avversaria e nella nostra. Con la Juventus abbiamo preso due gol che neanche una squadra di quinta categoria può prendere. Serve più personalità, ma stiamo giocando bene. La palla era uscita? Non parliamo della partita abbiamo detto…”.

Che ne pensi dei nuovi centrocampisti? Guendouzi, Kamada e Rovella…

“Sono fantastici. La carriera di Guendouzi dice tutto, è un bravo ragazzo. Kamada mi piace, è molto intelligente. Troveranno tutti più spazio a poco a poco. Per me non cambia molto chi gioca accanto a me”.

Cosa puoi fare per Immobile?

“È la vita dell’attaccante. Quando segna è un fenomeno, quando non fa gol è scarso. Io lo vedo bene, è tranquillo. Tutti staranno zitti quando tornerà a segnare”.

Hai perso la speranza della Nazionale?

“Rappresentare il mio Paese è la cosa più importante al mondo. Io sono a disposizione del ct. Ci sono però tanti giocatori fantastici nel mio ruolo, te ne posso dire 10-12. Io sono tranquillo e penso a lavorare bene alla Lazio”.

È la Lazio più forte in cui hai mai giocato?

“Sì, penso di sì. Non abbiamo mai avuto una rosa così completa. Negli anni scorsi ci mancava sempre qualcosa. Dobbiamo rimanere tranquilli e lavorare. Appena vinceremo una o due partite cambia tutto, torneremo ad avere più fiducia”.

Senza Milinkovic ti senti ancora più leader?

“Non mi sento leader, per me è Ciro, che è il capitano. Io provo ad aiutare e fare il meglio per la squadra. Magari parlo di più, ma è il mio modo di vedere il calcio. Ho parlato con i tifosi dopo il Genoa? Sempre parliamo con loro, non ho promesso niente però. Dobbiamo essere in 12 in campo con loro”.

Possiamo stare tranquilli sul contratto?

“A dicembre vado via (ride, ndr). Sono tranquillo”.

Quanto hai bisogno della miglior versione di Felipe Anderson e Immobile?

“Felipe a Napoli ha fatto tutto benissimo. L’altro giorno è mancato un po’ di più. Loro devono fare il 60% dell’uno contro uno, i pericoli devono venire da loro. Con la Juventus è difficile giocare perché non sei mai solo contro un avversario. Spero che segnino, così trovano più fiducia. Abbiamo bisogno di loro, come di Pedrito e Isaksen”.

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