Lazio, Lotito: "Faremo ricorso per ululati Lukaku. Stadio? Lavoriamo sottotraccia"

Le parole di Claudio Lotito in Comune per festeggiare i 124 anni del club laziale

12 gennaio 2024
Claudio Lotito

Claudio Lotito

Roma 12 gennaio 2024 - Dopo aver festeggiato il sorpasso sui cugini in Serie A e in seguito il derby vinto in Coppa Italia, non si arresta il momento di gioia in casa laziale. Nella giornata di oggi infatti il presidente della Lazio, Claudio Lotito, dopo aver festeggiato con i tifosi il compleanno del club biancoceleste, oggi ha proseguito presenziando in Comune a Roma per i 124 anni del club laziale. Il patron del club si è anche intrattenuto con la stampa discutendo del club e del calcio italiano nello specifico. Ecco le sue parole rilasciate ai cronisti.

Le discussioni con il numero uno del club biancoceleste sono iniziate partendo dalla considerazione di Urbano Cairo, presidente del Torino, relativo allo scarso supporto della politica all'industria del calcio. "E' la verità - afferma Claudio Lotito - Il cinema ha avuto 1 miliardo e 200 milioni, il calcio e lo sport in generale non hanno avuto nulla. L'unica norma è quella che ha previsto la possibilità di pagare in 5 anni il sospeso, con un provvedimento intelligente dell'allora ministro Gualtieri. E' una norma ordinaria, non straordinaria, qualsiasi contribuente può pagare in rate da 5 anni. Con la differenza che noi lo abbiamo fatto in 3 rate. Le sanzioni sono state pagate tutte anticipatamente, mentre nella norma ordinaria vengono pagate nell'arco dei 5 anni".

I giornalisti sono entrati a gamba tesa anche sul tema stadio, con i biancocelesti che da tempo starebbero discutendo dell'ipotesi di riqualificare lo stadio Flaminio così da potersi godere una nuova casa di proprietà. "Non ho difficoltà nell'interloquire col sindaco, abbiamo un ottimo rapporto. Volevo dire - prosegue il patron del club biancoceleste - che la Lazio lavora a fari spenti, in silenzio, la mia è una politica di fatti e non parole. Stiamo lavorando per capire la fattibilità tecnica, sul piano politico non credo ci siano problemi. Guardate quello che ho fatto a Formello... Abbiamo fatto una cittadella di 26 ettari che è un fiore all'occhiello. Il Flaminio? Noi faremo uno stadio che sia evocativo della storia del nostro club che parte 124 anni fa e che ha caratteristiche peculiari che fanno sì che il laziale sia diverso nell'accezione semantica positiva rispetto agli altri. Coltiva sentimenti di passione e lo fa all'insegna di valori come solidarietà, merito, umiltà e spirito di gruppo, valori intramontabili. Non coltivo problemi di velocità, io coltivo problemi di fattibilità. A me non interessa arrivare primo, mi interessa arrivare. Sono convinto che lo stadio della Lazio debba essere all'insegna degli interessi della società, lo stadio deve essere fruibile dagli spettatori, in modo che la gente capisca che quella è la loro casa".

Si è parlato anche dell'imminente multa con annessa squalifica di quattro settori per "ululati razzisti" eseguiti da parte di molti tifosi in biancoceleste all'indirizzo di Lukaku durante il derby di Coppa Italia. "Non voglio fare polemiche. Faccio una riflessione: nel rapporto c'è scritto il 90% di 16mila, sbagliando, perché i presenti erano oltre 19mila. Voi avete sentito 17mila persone che hanno fatto ululati a Lukaku? Se fosse così, mi pongo un interrogativo: il responsabile del Gos, perché non ha fatto un appello durante la partita? E l'arbitro Orsato, preciso, perché non ha stigmatizzato? Non voglio entrare nel merito, ma nella vita ci sono dei fatti: bisogna saper perdere. Noi cerchiamo di educare i nostri anche alla cultura della sconfitta. Quando la gestione di alcune situazione viene inquinata da posizioni di tifoseria diventa un problema".

Il discorso è proseguito chiedendo più nello specifico cosa intende fare per tutelare al propria società da queste decisioni del Giudice Sportivo. "Faremo ricorso e ci muoveremo anche in altre sedi. Sulla Lazio tutto si può dire, ma non che la squadra sia razzista o antisemita o quello che ci contestano. È impensabile per il sottoscritto, che come capogruppo fa parte della Commissione Segre, poi c'è il professor Gambino nel Cda, così come il presidente Mario Venezia della Fondazione Shoa all'interno del Consiglio d'Amministrazione. Io non li ho sentiti quei cori, sono sincero. Ma non lo dico per un problema di parte, lo dico perché non li ha sentiti nessuno".

Non solo discussioni fuori dal campo, si è parlato anche di quanto visto in campo da parte di Sarri e dei suoi ragazzi, con Lotito a festeggiare in modo molto contenuto per le prestazioni recenti della propria squadra. "La Lazio deve mantenere la coscienza dei propri mezzi, è una squadra allestita per potersi confrontare alla pari con tutti, ma i risultati sono il frutto del lavoro di tutti. Se uno entra in campo con lo spirito di gruppo e la ferocia agonistica per raggiungere insieme gli obiettivi... La Lazio l'ho vista nel derby concentrata, volitiva, c'era voglia di dare soddisfazioni ai tifosi. Ho visto una Lazio che combatte e non si arrende e che vuole portare a tutti i costi a casa i risultati".

C'è stata anche una rapida battuta relativa al debuttante Mandas nel match di Coppa Italia, con riferimento alla 'scoperta' di questo giocatore debuttante con la maglia dei biancocelesti. "Voi li scoprite oggi, io li ho comprati, lo saprò già...".

L'ultima domanda per il presidente capitolino è stata relativa al rinnovo di una delle pedine chiave di Sarri e della Lazio che andrà in scadenza quest'estate: Felipe Anderson. Ecco le parole di Lotito sulla vicenda rinnovo del brasiliano: "Nella vita sono tutti utili e nessuno indispensabile. Ho un rapporto con lui familiare, è come un figlio, ma non voglio costringere nessuno. Lui sa che la Lazio è casa sua, sa che ha una prospettiva anche dopo la carriera e che tutti lo osannano. Ora lui deve fare la sua scelta liberamente, in totale autonomia. Deve solo capire che qua è considerato uno di famiglia e lui ne è un elemento importante. Non sono né ottimista né pessimista. Parlano i fatti: abbiamo fatto 5 innesti che stanno dando il proprio contributo. Se tutti lavorano all'unisono si possono portare a casa i risultati. Faccio un appello anche ai tifosi: assumete dei comportamenti all'insegna di quelli che sono i valori della Lazio, nel rispetto delle regole, altrimenti verremo sempre strumentalizzati".

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