Lazio e Roma, nel derby vince la paura: ma il punto conquistato muove la classifica
L'analisi del pareggio nel derby capitolino numero 185
Roma, 13 novembre 2023 – Un punto a testa, onori inviolati e tutti a casa se non contenti, sicuramente senza nuove preoccupazioni. Se volessimo fare un riassunto brutale di cosa sia stato questo derby numero 185 della Città Eterna, sfida valevole per la dodicesima giornata di Serie A, ne potremmo parlare in questi canoni. Lazio e Roma rinunciano al successo, o meglio rinunciano a correre rischi per le proprie difese dando vita ad una sfida povera di emozioni dove entrambe le compagini ottengono un punto, muovono la classifica, accorciando sul quarto posto e rimandano a dopo la pausa per le Nazionali nuovi possibili evoluzioni, sia in negativo, sia in positivo, della propria stagione. La Lazio torna nella prima metà di classifica, salendo a quota 17 punti, mentre la Roma raggiunge il Bologna al sesto posto con un punto in più rispetto ai rivali cittadini, con il Napoli, quarto, distante tre lunghezze dai giallorossi.
Quella vista all'Olimpico è stata una partita brutta, con poche emozioni sotto tutti i punti di vista, nonostante l'atmosfera bellissima creata dai tifosi di entrambe le parti chiamate in causa. Un vero peccato perché dopo la prima mezz'ora sembrava ci fossero tutti gli ingredienti giusti per vedere una partita pirotecnica. I giallorossi cominciano in maniera molto dinamica, provando per ben tre volte nei soli primi 15 minuti ad attaccare la porta di Provedel per ben tre volte. Karsdorp dimostra di poter essere pericoloso anche in zona gol, mentre Cristante realizzerebbe anche il gol che sblocca il match sul tentativo proprio dell'olandese, peccato per la netta posizione di offside al momento del tiro del compagno. Lazio però viva e vivace che reagisce all'ottimo avvio romanista con altrettante occasioni importanti nel successivo quarto d'ora. Il destro di Luis Alberto dal limite è meraviglioso, ma sbatte sul palo, poi lo stesso spagnolo spreca un'altra occasione da dentro l'area di rigore. Dopo il mago ci prova anche Romagnoli, che trova l'incornata giusta da dentro l'area, ma Rui Patricio gli sbarra la strada sfoderando una parata davvero eccezionale.
Dopo trenta minuti di alto livello la partita, purtroppo per il pubblico, si chiude clamorosamente. Gli spaventi da entrambi i lati fanno prevalere un atteggiamento più guardingo: la sfida si sporca, diventa molto fisica, facendo fioccare i cartellini e spezzettando i ritmi di gioco. Per queste ragioni la restante ora di gioco risulta in una partita brutta, di quelle sfide che possono essere molto divertenti da giocare, visto l'elevatissimo tasso fisico proposto da tutti i protagonisti in campo. Il risultato è un pareggio a reti bianche dove le due squadre si sono salomonicamente spartita la posta in palio.
Una partita dunque deludente che ha incassato anche la pessima recensione, se così si può definire, del Presidente del Coni Malagò. Il numero uno del Comitato Olimpico azzurro ha messo la stracittadina della Capitale in confronto con uno dei big match della Premier League, parlando di una sfida con scarsa attrattiva per il pubblico. Ecco le parole del dirigente sportivo a Rai News 24: "Il derby che ho visto è stato uno dei tanti con discreto agonismo. Non si può di certo dire che sia stata una bella partita: i giocatori si sono anche impegnati ma a me non è piaciuto per niente. Si è pensato più a non perdere che a vincere, tipico di una certa mentalità stracittadina. Se si guarda Chelsea-Manchester City 4-4 e poi il derby di Roma, ti vengono da fare delle riflessioni".
Le statistiche dell'incontro
I numeri di fine partita accertano come il risultato alla fine sia quello più corretto. Il possesso di palla, così come molte altri numeri è molto equilibrato, la Roma è di poco migliore rispetto ai biancocelesti con un 49-51% per gli "ospiti". Nei passaggi sono stati più precisi i laziali: 87% di conversione sui 429 fraseggi riusciti, mentre i giallorossi hanno una mole di passaggi completati leggermente superiore con 438 fraseggi completati, ma con l'86% di precisione. Da sottolineare però come entrambe le formazioni giochino la palla principalmente nella propria metà campo, con i biancocelesti che giocano la palla per il 67% del tempo nella propria metà campo, mentre i giallorossi addirittura per il 70%. Dati che si compongono perfettamente per mostrare totalmente in equilibrio la statistica relativa al dominio territoriale, con le due capitoline che si dividono con il 50% a testa la superiorità di posizioni in campo.
Anche sotto il punto di vista delle azioni da gol create si può serenamente affermare come lo 0-0 sia il risultato che meglio si cuce sulle spalle di questa formazione. Sono complessivamente 7 i tiri tentati dai biancocelesti (di cui 2 diretti nello specchio della porta), 8 invece quelle dei romanisti, ma solo 1 che ha sporcato i guantoni di Ivan Provedel. Un equilibrio che prosegue anche nei dati relativi agli expected goals: nessuna delle due squadre infatti riesce a combinare per più di un gol. I biancocelesti creano occasioni da gol per 0,40 xG, mentre la Roma si ferma vicina a solo 0,32 xG. Solo 2 dei 15 tiri tentati hanno toccato o superato la soglia degli 0,10 xG e sono entrambi dei biancocelesti: il colpo di testa di Romagnoli parato da Rui Patricio, da 0,11 xG, e il tiro di Luis Alberto dal limite dell’area da 0,10 xG. Al netto dei possibili colpi da campione che i giocatori possono sferrare, lo 0-0 non può che essere la naturale conseguenza di quanto prodotto dalle due formazioni.
C'è stato equilibrio anche per quanto concerne le palle recuperate (53 dalla Lazio, 52 dalla Roma). Tanto nervosismo in campo, molti duelli fisici sparsi per il campo, ma una partita nel complesso meno fallosa di quanto ci si potesse aspettare, viste le forti emozioni che comportano sfide come questa. In totale sono 25 i falli commessi dalle due formazioni: 12 da parte degli aquilotti, uno in più per i lupacchiotti. Sette invece le ammonizioni complessive, tre per la Lazio, una in più invece per la Roma. Appena 4 i minuti di recupero complessivi concessi da Massa, arbitro del derby per la seconda volta consecutiva, da sottolineare però come a livello di gioco effettivo non si arrivi all'ora di gioco, con 58 minuti e 28 secondi totali di calcio giocato.
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