Arriva Cardinale, il Diavolo si confessa. Il Milan si deve aggrappare a Ibrahimovic

Quella contro il Psg di Donnarumma è una sfida fondamentale, la società sta cercando le soluzioni per uscire dalla crisi

di ILARIA CHECCHI -
6 novembre 2023
Arriva Cardinale, il Diavolo si confessa. Il Milan si deve aggrappare a Ibrahimovic

Arriva Cardinale, il Diavolo si confessa. Il Milan si deve aggrappare a Ibrahimovic

Il day after a Milanello dopo la seconda sconfitta casalinga di fila senza realizzare nemmeno un gol (non accadeva dal 2012, quando in panchina c’era Allegri) è stato all’insegna del lavoro e delle riflessioni: la crisi rossonera è ormai palese e tra infortuni, nuovi acquisti che stanno disattendendo le aspettative e uno spirito di gruppo appannato, il primo pensiero va a lui: Zlatan Ibrahimovic.

Lo svedese, il cui possibile rientro in una nuova veste al Milan non è certo storia recente, è visto come il risolutore capace di prendere in mano le redini di una squadra che sembra non seguire più il suo mentore: alle porte c’è la sfida decisiva di Champions contro il PSG, crocevia della stagione dei rossoneri, e al match di cartello di domani sera assisterà, come già annunciato da tempo, Gerry Cardinale, la cui ultima apparizione a San Siro risale a Milan-Newcastle del 19 settembre, quando lo 0-0 portato a casa da Pioli aveva lasciato l’amaro in bocca per il bel gioco mostrato e le occasioni gol avute. A distanza di un mese e mezzo le cose sono cambiate: il numero uno di RedBird atterrerà sotto la Madonnina trovandosi un Diavolo lontano già 6 punti dall’Inter, afflitto da troppi infortuni, e privo di un capobranco in grado di scuotere la squadra.

Al momento l’agenda di Cardinale non è cambiata ma, con l’arrivo previsto tra oggi pomeriggio e domani mattina, è altamente probabile che possa trovare il tempo e il modo per organizzare un nuovo rendez-vous con Ibrahimovic: il proprietario del Milan potrebbe, infatti, sfruttare l’occasione per provare a convincerlo a finalizzare un corteggiamento che va avanti da mesi.

Il club, dallo stesso Cardinale al presidente Scaroni, passando per l’AD Furlani, è stato sempre chiaro in merito alla questione, confermando come le porte di Milanello siano più che aperte per un rientro dello svedese (con un ruolo, un compenso e degli spazi di manovra ben definiti) e che la scelta passi soprattutto dall’ex attaccante.

"Lo sto conoscendo e mi piace molto perché è un leader nato. La nostra è una squadra giovane e credo che uno come Zlatan possa essere efficace, sia come consigliere per me che come spirito di leadership per tutta la squadra" il pensiero di Cardinale, che mai come oggi si sposa con l’attuale situazione in cui la panchina di Pioli è ancora ben salda ma che, in caso di tracollo con PSG e Lecce in campionato, potrebbe subire scossoni improvvisi.

La sensazione è che sia proprio l’imprenditore americano a volere fortemente una figura di personalità e carismatica che possa fare da connettore tra la dirigenza societaria e la squadra, andando a riempire la casella lasciata vuota da Paolo Maldini la scorsa estate, e Ibra è il prescelto: è ovvio, però, che, in caso di un nuovo matrimonio tra il talento di Malmö e il club di via Aldo Rossi, non possa essere solo Zlatan il salvatore della patria capace di risollevare un Diavolo perduto.

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