Camarda, il figlio del Milan va già di fretta

Il sedicenne predestinato allertato per la trasferta di Bologna. Ha la fiducia di mister e compagni, e anche Spalletti lo osserva

di GIULIO MOLA -
24 ottobre 2024
Camarda, il figlio del Milan va già di fretta

Il sedicenne predestinato allertato per la trasferta di Bologna. Ha la fiducia di mister e compagni, e anche Spalletti lo osserva

"E’ la prima maglia della Champions, ti prego non posso, per favore...". In quella candida risposta al tifoso rossonero che dagli spalti, dopo il triplice gli chiedeva il personalissimo ricordo, di cui per nessuna cosa al mondo si sarebbe privato, c’è tutto Francesco Camarda. E il ricordo di una serata memorabile per il bimbo-prodigio.

Il debutto nel prestigioso torneo a 16 anni e 226 giorni (primo record), i cori di tutto lo stadio (fino a quel momento silenzioso per protesta), l’eurogol di testa (sottrattogli dall’orco del Var ma il fuorigioco c’era), gli abbracci e i complimenti dei compagni (soprattutto Pulisic) che prima lo hanno “consolato“ per quella rete soltanto rimandata e poi lo hanno sollevato come un trofeo verso il cielo. Il bambino cresciuto in fretta e i campioni. Un concentrato di emozioni, mentre luccicavano in tribuna gli occhi di mamma Federica e papà Manuel, che hanno atteso il proprio figlio attaccati alla balaustra del primo anello rosso per lanciargli sguardi carichi d’amore, prima di tornare tutti insieme a casa senza festeggiamenti particolari, perché ieri bisognava già tornare a Milanello per allenarsi. "Avete visto che tutti i compagni di squadra mi hanno tirato su?", il pensiero del bomber cui forse non è bastata una sola notte per metabolizzare quanto accaduto.

La delusione per quel gol non convalidato è stata subito compensata dagli elogi e dagli incoraggiamenti: "Continua così". "Ti rifarai presto". Parole che trovano un’unica sintesi nel post di Tammy Abraham, che in una “storia“ Instagram dedicata al giovane rossonero ha scritto: "The futur is bright". E non potrebbe essere che luminoso il futuro di un “predestinato“. Un talento capace di bruciare l’ennesina tappa. Poco meno di un anno fa, il 25 novembre del 2023, Stefano Pioli lo buttava dentro in Milan-Fiorentina a sette giri di lancette dalla fine, sull’1-0 per il Diavolo. Francesco aveva appena 15 anni e undici mesi, e neppure il contratto da professionista. Diventò il più giovane debuttante della Serie A. Martedì sera ha scritto un nuovo record quando sul 3-1, al minuto settantacinque, Paulo Fonseca gli ha dato una nuova chance: Camarda è così il più giovane esordiente italiano (e del Milan) nella storia della Champions.

Un ragazzo del 2008 acclamato da tutto San Siro che lo ha adottato sin dalla prima partita con la maglia rossonera. I cori della Sud e non solo, l’affetto dei compagni, la stima degli allenatori. Mentre uno come Rafael Leao, talento che per tanti resta ancora inespresso, deve farsi qualche domanda visto che in questo momento è semplicemente “uno dei tanti“, Camarda ha conquistato subito la fiducia di tutto l’ambiente. Il percorso è lungo, gli impegni numerosi: c’è il Milan Futuro (maluccio alla prima stagione in serie C), c’è la Primavera rossonera, c’è la Nazionale under 19 di mister Corradi (però martedì sera a San Siro c’era pure il ct Luciano Spalletti) e poi c’è la Prima Squadra.

"Io, mister Bonera e mister Guidi facciamo il massimo per far crescere i giovani – ha spiegato Fonseca –. Noi abbiamo Morata, e poi Abraham e Jovic, diventa un po’ difficile per Camarda giocare. E a questa età è importante giocare. Ciò che facciamo è cercare di fargli avere più spazio per farlo migliorare, tra Primavera, Milan Futuro e Prima Squadra. Quando si allena con noi fa benissimo. Non mi sembra un ragazzo di quell’età quando gioca".

Dunque inserimento graduale alle spalle dei big, prima di una vera stagione da protagonista (la prossima). Camarda non ha fretta, ascolta, osserva e impara. Consapevole che in questo momento è necessario restare con i piedi ben saldi per terra. Intanto è stato pre-allertato per la trasferta di Bologna. Per continuare a sognare.

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