Fonseca ha una fretta del Diavolo. Rossoneri all’esame del Torino: "Siamo più avanti del previsto, solo l’Inter viene prima di noi»

"Il mercato è praticamente fatto, adesso dobbiamo pensare a qualche uscita perché siamo troppi". Ma Ibra tiene aperta una porta: "C’è spazio per qualcosa di extra". Samardzic o Abraham?.

di LUCA MIGNANI -
17 agosto 2024
Rossoneri all’esame del Torino: "Siamo più avanti del previsto, solo l’Inter viene prima di noi"

Paulo Fonseca, 51 anni, portoghese, alla prima stagione sulla panchina del Milan

"Sono qui per vincere, per lottare per lo scudetto". Repetita iuvant. E Fonseca, per chi non avesse inteso, ripete. Lo aveva fatto anche Ibrahimovic, poco prima del Trofeo Berlusconi: "I nostri obiettivi? Trofei, trofei e ancora trofei". Chiaro, chiarissimo.

Alle spalle, pur trattandosi di calcio d’agosto, gli scalpi eccellenti di Manchester City, Real Madrid e Barcellona, raccolti nella tournée americana che ha visto muovere i primi (convincenti) passi del "Milan dominante" che il tecnico portoghese ha in mente. E che inizia a vedere anche in campo. Come nell’ultima uscita, mercoledì, contro il Monza: 3-1, très bien. Di fronte, però, il primo, vero esame: questa sera, alle 20.45 a San Siro, c’è il Torino. "Non mi aspettavo fossimo già a questo punto. E ogni giorno che passa ho ancor più fiducia, è la verità. Non partiamo in pole position, ma siamo vicini", annuncia il tecnico. Che spiega la sua griglia: "L’Inter negli ultimi due anni ha fatto una finale di Champions, vinto nettamente lo scudetto e ha lo stesso gruppo da tempo, allenatore compreso. Ma noi ci siamo, con Napoli, Atalanta e Juventus. E vogliamo subito mostrare ai tifosi la nostra identità".

Ossia: recupero palla alto, manovra rapida e ariosa, ad esempio. In due parole: calcio offensivo.

Morata dovrebbe partire dall’inizio ("ma Jovic ha fatto un’ottimo precampionato"), Pulisic ha recuperato da una botta alla caviglia e verrà accentrato sulla tre quarti. Fermo restando Leao, poi Saelemaekers e Chukwueze lottano per una maglia. Non Reijnders, non Pavlovic: "Non sono ancora al top". Dunque, ballottaggi Musah-Loftus (l’inglese è stato provato più volte nella posizione di centrale di centrocampo) e Gabbia-Thiaw. Troppo presto per vedere Emerson Royal, idem ovviamente per Fofana che per Fonseca "chiude il mercato. Ora dobbiamo fare delle uscite perché onestamente siamo in troppi".

In primis Kalulu: accordo trovato tra Milan e Juventus per un prestito oneroso da 3,5 milioni, 14 più 3 di bonus per il riscatto, 10% sulla futura rivendita. Sul giocatore, peraltro, anche l’Atalanta. Poi sarà il momento di sfoltire il centrocampo: per Bennacer soffiano da tempo venti dall’Arabia, ma il giocatore ha una clausola da 50 milioni ed è tempo di stringere. Sirene saudite anche per Adli, seguito anche dal Brentford in Premier. Intanto, Ballo Touré andrà al Saint Etienne. Attenzione, però, a quel "forse c’è spazio ancora per qualcosa di extra", buttato lì da Ibrahimovic e non per forza riferito a Fofana. In questo senso, Samardzic e Abraham sono nomi che circolano da tempo. Con i debiti distinguo. Sul serbo si sta facendo sotto l’Atalanta, mentre il centravanti potrebbe diventare la prossima priorità dei rossoneri, avendo in rosa ’soltanto’ Morata e Jovic, aspettando Camarda.

Prima, però, il Torino. Ci sono i primi veri passi da muovere. C’è una tifoseria da riconquistare. "Totale fiducia, grande ambizione", lo slogan di Fonseca dopo le prime, decisamente incoraggianti, cinque settimane di lavoro. Ora, inizia il tempo in cui bisogna raccogliere.

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