Ibrahimovic, dal ritiro al futuro: cosa farà ora Zlatan. E intanto il Milan cerca un erede

Allenatore o dirigente? Lo svedese è già pronto: “Qualsiasi carriera deciderò d’intraprendere dovrò farlo partendo da zero. Non è un problema”. Maldini e Massara sul mercato seguono da vicino Arnautovic e Openda

di FULVIO DOMENICO D'ERI -
5 giugno 2023
Zlatan Ibrahimovic

Zlatan Ibrahimovic

Milano, 5 giugno 2023 – “Il futuro? Ora voglio prendermi del tempo, smaltire l’emozione di questi momenti e poi prenderò una decisione. Ma non credo di lasciare il mondo del calcio” Parole e musica del gladiatore Zlatan Ibrahimovic che, dopo aver comunicato domenica sera la decisione di dire “Ciao” al calcio giocato davanti ai 70.000 di San Siro, ha provato a delineare il suo futuro lontano dai campi da gioco. Un futuro che non si era immaginato nemmeno lontanamente fino… “a una decina di giorni fa, lì ho sentito che era giunto il momento di dire basta. Devo essere orgoglioso di quello che ho fatto e accettare, finendo al meglio. Purtroppo non ho potuto essere in campo per il mio addio al calcio, quello sarebbe stato il top ma va bene anche così, è stata una serata straordinaria”.

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Alcuni mesi fa Ibra aveva dichiarato di non essere pronto per il ritiro. Ora invece le cose sono cambiate. “Tre mesi fa sarei stato in panico, oggi invece lo accetto, sono pronto. Perché in panico? Tutti i calciatori hanno una routine, per tanti anni hai lo stesso programma tutti i giorni per tanti anni. Sai cosa devi fare e quando lo devi fare. Il panico ti viene quando ti svegli e non sai cosa devi fare, l’adrenalina sarà differente, non ho un programma preciso da seguire. Finora facevo colazione con la squadra, mi allenavo con la squadra. Mi mancherò lo spogliatoio, una vera casa per noi giocatori, perché lì dividi emozioni e cose del privato con gli altri giocatori… Adesso, purtroppo, (dice divertito Ibra) devo dividere tutto questo solo con mia moglie. Ma va bene così…”.

Ma cosa farà Ibra da grande? Rimarrà nel calcio. Probabilmente sì. “Adesso mi prendo del tempo e mi godo un po’ quello che ho fatto in carriera. Penso che non sia giusto prendere una decisione così in fretta, perché in questo momento ho troppe emozioni dentro di me. Quando la situazione a livello emozionale si sarà calmata, vedremo e deciderò…. Allenatore o dirigente? Sono due ruoli di grande responsabilità. Quando sei calciatore hai più libertà d’azione e di essere te stesso. Quando sei allenatore hai tutto più limitato. Non puoi per esempio andare all’allenamento in Ferrari… Mi sembrerebbe strano. O forse Ibra può farlo, cambiamo un po’ le regole… (dice sempre scherzando). L’allenatore lavora tanto. Lasciare il calcio? In campo sì, ma il calcio in generale non penso proprio di lasciarlo. Sono però consapevole che qualsiasi carriera deciderò d’intraprendere dovrò farlo partendo da zero. Non è un problema. Non è perché sono stato un giocatore, poi automaticamente sarò un bravo allenatore. Non funziona così…”. La sensazione è che Ibra rimarrà nel mondo del calcio perché… “Il calcio ha fatto diventare uomo, mi ha permesso di conoscere tante persone e di viaggiare in tutto il mondo”. Ibra e il calcio, una storia che non finisce qui.

Milan, l’addio di Ibra e il mercato

L’addio di Ibra priva il club rossonero di una figura importantissima, a livello di carisma, dentro lo spogliatoio oltre che di un fuoriclasse sul campo. Un calciatore che ha insegnato ai più giovani quella mentalità vincente, essenziale per i successi, che non si compra al mercato. Ora il Milan deve muoversi sul mercato per trovare un sostituto di Ibra. Impresa difficile. “Un altro Ibra? – ha detto Zlatan – Il mio ego mi dice che non c’è in giro. Ma non è giusto nemmeno fare paragoni, tutti noi calciatori siamo differenti. Io da giovane ero stato paragonato a Van Basten. Ma lui è Van Basten e io Ibra”. Ci sono alcune opzioni sul tavolo di Maldini e Massara anche perché le primavere di Giroud cominciano ad essere tante e Origi non ha dimostrato di essere un’alternativa valida al francese. Una porta a Marko Arnautovic, in rottura completa col Bologna e pronto a ricoprire un ruolo (secondario) al Milan. Per caratteristiche tecniche ricorda un po’ (ad un livello nettamente più basso) Ibra e sarebbe un profilo interessante che gli uomini di mercato del Diavolo stanno studiando con cura.

Ma nelle ultime ore si è fatta avanti anche la candidatura di Lois Openda, l’attaccante del Lens classe 2000 e autore di una grande stagione condita da 20 gol. Una scommessa che il Milan pare intenzionato a giocarsi, sebbene la concorrenza (dei club inglesi soprattutto) non manchi e il prezzo potrebbe salire. Un altro nome caldo è quello di Lorenzo Colombo, giovane bomber di scuola Milan che quest’anno ha giocato un campionato interessante a Lecce. Ma di certo Colombo non pare ancora in grado di reggere il peso dell’attacco di una squadra come il Milan che, nel desiderio di staff tecnico e societario, dovrebbe essere competitiva per tornare a vincere lo scudetto e per provare ad andare avanti parecchio in Champions League. Quello di Colombo sarebbe un ritorno a casa. Con 3 milioni di euro il Milan potrebbe farlo esercitano il contro riscatto. Poi per l’attacco c’è l’ipotesi Domenico Berardi, il fortissimo esterno del Sassuolo e della Nazionale che di certo non gioca al centro ma che costituirebbe con Leao a sinistra una fantastica coppia di esterni. Quel che è certo è che i tifosi chiedono alla società di intervenire sul mercato. La curva sud l’ha ribadito anche l’altra sera in Milan – Verona esponendo un cartello molto esaustivo: “Un altro anno è passato, è ora di mercato. Società vogliamo il salto di qualità”. E per farlo ci vuole una punta di spessore assoluto…

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