Il caso. Leao zittisce i suoi tifosi, poi spiega: "Ce l’avevo con una sola persona»

Assist dell’1-1 momentaneo e dito puntato verso i tifosi. Poi i due gesti mimati: il parlare troppo (aprendo e chiudendo...

26 agosto 2024
Milan

I tifosi rossoneri scaldano il clima con bandiere e fumogeni

Assist dell’1-1 momentaneo e dito puntato verso i tifosi. Poi i due gesti mimati: il parlare troppo (aprendo e chiudendo la mano), il tacere (con l’indice portato verso la bocca). Così, tra le polemiche seguite alla prima sconfitta del Milan sabato a Parma, si è fatta largo anche quella con protagonista Leao: croce e delizia, ancora una volta. Perché il passaggio decisivo a Pulisic è arrivato nel mezzo di una gara senza gli squilli che ci si aspettano, sempre, da un talento come il suo. Che divide: destinato a essere un campione, o eterno incompiuto, le due etichette. Alti, bassi: alla seconda voce, la giocata che ha dato il via al bis parmigiano, accolto con sconforto dal 25enne. Che, ieri, ha riavvolto il nastro e detto la sua su quel gesto a zittire i tifosi: "Non è mai stato e non sarà mai per la Curva, loro mi hanno sempre sostenuto. Il gesto è andato a un tifoso specifico che, mentre stavamo perdendo, ha fatto un commento negativo. Nessun calciatore del Milan entra in campo per giocare male apposta, onoriamo questa maglia. Continuerò a rischiare: questo è ciò che mi rende diverso". Nel bene e nel male. L.M.

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