La notte della vergogna. Maignan dice no ai razzisti. Okafor li fa stare zitti
Il Milan sbanca Udine: gara sospesa nel primo tempo per cori verso il portiere. I bianconeri ribaltano la rete di Loftus-Cheek, poi ci pensano Jovic e lo svizzero.
Nel 2024 parlare ancora di razzismo è follia e quanto accaduto ieri sera a Udine ne è la rappresentazione più triste: a guadagnarsi gli applausi, la vicinanza e la stima è invece Mike Maignan, protagonista di un gesto tanto plateale quanto ammirevole quando, dopo aver già avvisato il direttore di gara Maresca di essere stato oggetto di cori di stampo razzista, ha deciso di abbandonare il campo poco dopo la mezz’ora di match. Inutile il primo annuncio dallo speaker dello stadio che invitava la ristretta cerchia di stupidi tifosi bianconeri a tenere un comportamento rispettoso: il portiere del Milan è rientrato nel tunnel degli spogliatoi, seguito dai compagni e da Stefano Pioli, visibilmente agitato nel parlare con il direttore dell’area sportiva del club friulano, Federico Balzaretti.
La partita è ripresa cinque minuti dopo, quando l’estremo difensore rossonero è stato convinto a rientrare, supportato e abbracciato da tutta la squadra. Immediata la reazione del club di via Aldo Rossi che sui propri profili social ha voluto prendere posizione: "Nel nostro sport non c’è assolutamente posto per il razzismo: siamo sconvolti. Siamo con te, Mike". Il questore di Udine, Alfredo D’Agostino, ha confermato che sono state subito avviate le attività da parte della Digos e dei reparti specializzati per individuare gli autori degli indegni cori che si trovavano in curva Nord, proprio alle spalle del portiere e che per questo non sono stati uditi dal resto dello stadio. Quale sia stata la condizione mentale dell’ex Lille è facile intuirlo e i gol incassati da Samardzic (giocata splendida del centrocampista che con un sinistro da fuori ha beffato Kjaer) e Thauvin ne sono la prova lampante, con Magic Mike evidentemente poco lucido: il Diavolo era riuscito, dopo un lungo possesso palla, a passare in vantaggio grazie al terzo centro in serie A di Loftus-Cheek su assist al bacio di Theo Hernandez, un gol che certifica il grande contributo che il centrocampo rossonero sta fornendo sotto porta dopo l’acuto di Adli.
A marcare visita, invece, è stato ancora una volta Rafa Leao ma se il digiuno inizia a pesare è chiaro dalle sue giocate è arrivata la vittoria milanista. Un Reijnders in serata storta ha ceduto il posto a Okafor quando, a rimonta confezionata da parte dell’Udinese, Pioli ha optato per il 4-4-2 buttando nella mischia anche Jovic e proprio il serbo ha firmato il 2-2 dopo la traversa scheggiata da Giroud: a completare il controsorpasso in un finale tutto cuore e carattere dei rossoneri ci ha pensato lo svizzero che al 93’ ha zittito lo stadio friulano.
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