Leonardo: “Il Milan di Berlusconi una macchina perfetta. Ha rivoluzionato il calcio”
Un’intervista a tutto tondo quella rilasciata da Leonardo ai microfoni di Cattelan: dal club di Berlusconi e Galliani all’impatto della psicologia nello sport
Milano, 12 dicembre 2024- "Il Milan di Berlusconi? Una macchina perfetta", così torna a parlare Leonardo della squadra che lo vide protagonista come giocatore, dirigente e allenatore, durante l’intervista a "Stasera c'è Cattelan - Supernova".
La rivoluzione di Berlusconi
"Ci sono stati tre grandi Milan - prosegue - il Milan di Sacchi, il Milan di Capello e il Milan di Ancelotti. Sono stati 3 Milan che hanno vinto tutto, e non solo vinto tutto, ma in un modo che ha mandato un messaggio al mondo in una maniera totalmente moderna diversa e vincente. Galliani? Ha una visione d'insieme molto importante. Berlusconi invece ha portato tante cose al calcio, la comunicazione, la pubblicità, è stata una rivoluzione".
L’impatto degli sceicchi nello sport
Leonardo ha poi lavorato anche nel Psg degli sceicchi. "Quello che ha fatto il Qatar negli ultimi anni è una cosa incredibile per lo sport, non solo nel calcio: oggi c'è la Formula 1 a Doha, il tennis, la Motogp, c'è stato un investimento nello sport importante. Io per quello che ho vissuto posso dire solo cose positive, per come sono stato trattato e le condizioni di lavoro". Aggiunge poi sugli investimenti qatarini: "Se tu ci pensi oggi quello che hanno fatto è una cosa a lungo termine, e lo continuano a fare, sono cose che hanno costruito qualcosa e continuano a farlo. Io posso dire solo cose positive. E non è stato facile entrare in Francia ma oggi sono 13 anni da quando sono arrivati e guarda cosa hanno fatto". "Poi penso - afferma Leonardo - che stia alle istituzioni controllare ogni investimento, decisione, iniziativa. Esistono le istituzioni locali che devono controllare, organizzare e dire come fare".
L’importanza della psicologia nel calcio
Conclude poi parlando dell’apporto della psicologia nel mondo del calcio: "C'è ancora un po' di tabù, poi sai è difficile avere uno che possa agire su tutta la squadra, però ci sono tante cose che si sono evolute in questo senso, ci sono tanti lavori che tante squadre fanno, io penso sia una cosa importante, è una cosa ancora da sviluppare, perché la testa è quella che fa cambiare. Una cosa è avere il genio, altra cosa è migliorare la testa dell'80% di una squadra. Non è facile, anche se ci sono stati tanti tentativi, non è una cosa ancora unificata come psicologia dello sport del calcio. Ma io penso che tutti noi abbiamo bisogno di un aiuto, di un sostegno, anche a livello professionale".
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