Milan, altra rivoluzione. Fonseca cambia tutto, fuori Abraham e Leao: "Dei nomi non mi curo»

C’è l’Udinese, lo sfogo dopo l’ultimo ko: "Chi sbaglia si prenda la responsabilità"

di LUCA MIGNANI -
19 ottobre 2024
Fonseca cambia tutto, fuori Abraham e Leao: "Dei nomi non mi curo"

Noah Okafor, 24 anni, potrebbe essere una delle novità dell’11 titolare di Fonseca, proprio al posto di Rafa Leao. Atteso in campo dal primo minuto

Verso un’altra rivoluzione. La prima, quella pre derby, era stata da ’o la va o la spacca’. E aveva dato la svolta attesa, almeno per un po’. Quella che si preannuncia in vista della partita di oggi, invece, è figlia delle 7 gare in programma nei prossimi 23 giorni. Ma anche degli strascichi di Firenze. Non un pugno sul tavolo, insomma. Quasi, però. Leao verso la panchina per la prima motivazione e non per quel "quando gioco con il Portogallo sento la fiducia di tutti, anche dell’allenatore". Abraham e fors’anche Tomori, invece, fuori dai titolari per la seconda questione. "Chi ha sbagliato verrà punito? Vedremo. Per me conta lo spirito di squadra, nessun giocatore è più importante di questo. Quando si sbaglia bisogna prendersene la responsabilità. E se qualcuno sbaglia nei confronti dello spirito di squadra, per me è difficile...". Fonseca dixit. E non solo. Perché quando il discorso si allarga alla sua leadership, il portoghese parla chiarissimo: "Non chiudo gli occhi davanti ai problemi, li affronto. La mia leadesrship è nei fatti. Non sono un attore, non faccio le cose per farmi vedere. In spogliatoio parlo faccia a faccia con tutti, con la squadra e con chi ha sbagliato, frontalmente e direttamente: non me ne frega un c...o del nome del calciatore".

Messaggio ai naviganti, forte e chiaro, già recapitato giovedì, con la squadra al completo dopo gli impegni con le rispettive nazionali. Aria di rivoluzione, quindi, anche nel concetto di turnover. Fino a poco tempo fa serviva soprattutto "stabilità", ora le rotazioni diventano una "necessità". Forzato quello di Theo Hernandez, squalificato per due giornate. Di fianco a Gabbia, invece, ballottaggio tra Pavlovic (che però ha giocato due partite con la Serbia, dopo quattro panchine in rossonero) e Tomori (da tempo fuori dai convocati in Inghilterra, ma protagonista dello “scippo“ al Franchi). Le novità rivoluzionarie, però, dovrebbero arrivare dalla cintola in su. Fonseca ha avuto Okafor a Milanello durante la sosta e potrebbe averlo “catechizzato“ per partire dal primo minuto al posto di Leao. Pulisic, invece, è insostituibile. Pochettino lo ha visto stanco e gli ha risparmiato l’ultima amichevole con gli Stati Uniti, rispendendolo al mittente in anticipo. Fonseca ha ringraziato, ma precisato: "Se parliamo di stanchezza adesso, cosa faremo tra un mese? Christian fin qui è stato il più costante". Tradotto, ancora titolare. Ma accentrato, alle spalle di Morata, per fare spazio a Chukwueze che si è messo alla svelta alle spalle il problema muscolare rimediato con la Nigeria.

A disposizione anche Loftus-Cheek, out al Franchi per sempre per fastidi muscolari, così come Jovetic (pubalgia). Niente da fare, per il momento, per Calabria, invece. Tra le curiosità, oltre a Ballo Tourè che (fuori dal progetto prima squadra da quest’estate) si è rivisto a Milanello per lavorare con Milan Futuro, la convocazione di Liberali: "Ha un grande futuro, ma deve fare il suo percorso". Concetto molto simile applicabile alla squadra, secondo l’allenatore. Consapevole di chiedere un "grande cambiamento", che ci vorrà "più del previsto". E ancora: "Stiamo migliorando, ma so bene che non c’è tempo". Tant’è: in campionato l’obiettivo dichiarato ("scudetto") è a +5. In Champions le tasche ancora vuote. Dunque, rivoluzione.

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