Milan, l’asse Ibra-Fonseca per vincere: "Abbiamo fame, domineremo nel gioco"

Zlatan ufficializza il nuovo tecnico: "La scelta migliore per noi, è ambizioso. Maignan, Theo e Leao resteranno, sono felici qui"

di LUCA MIGNANI -
14 giugno 2024
Milan, l’asse Ibra-Fonseca per vincere: "Abbiamo fame, domineremo nel gioco"

Milan, l’asse Ibra-Fonseca per vincere: "Abbiamo fame, domineremo nel gioco"

"Il Milan non vince, il Milan fa la storia: questa è la differenza tra noi e gli altri". E proprio quel verbo, vincere, è tra i più ricorrenti nell’ora abbondante di conferenza a Milanello, ieri, firmata Zlatan Ibrahimovic. Prima volta davanti ai microfoni nella sua "terza vita" in rossonero, sotto gli occhi di Furlani e Moncada ("siamo una squadra"). Come sempre, all’attacco. Ma con parole ben soppesate. "Quando Cardinale mi ha proposto di tornare qui gli ho detto che l’avrei fatto solo per un progetto vincente. Non accetto di perdere, voglio vincere e vincerò. "“Benvenuto“, mi ha risposto. Parliamo la stessa lingua". Quindi, titoli: "In Italia, in Europa, sul breve e sul lungo periodo". Chiara, dunque, la missione triennale di Fonseca che ha mandato un messaggio a distanza: "Onore, orgoglio, responsabilità. Vogliamo eccellere". Il tecnico è stato ufficializzato proprio da Ibra che, prima, ha ringraziato Pioli. "Fonseca è la scelta migliore. Porterà qualcosa di nuovo, un gioco offensivo e dominante. Ha fame, è ambizioso". Conte "non rientrava nei criteri", Zirkzee invece... "C’è Jovic, ma c’è spazio per un altro centravanti. Lui è forte, molto. Poi, tra la realtà e quello che si legge c’è grande differenza". Si arriva così al capitolo commissioni richieste dall’agente, Kia Joorabchian: "È un trattativa, non beneficenza. Spendiamo intelligentemente". Nel frattempo l’"operating partner di RedBird", Ibra, blinda Maignan e Theo Hernandez: "Restano, così come Leao. Sono tra i più forti nel loro ruolo, hanno contratti lunghi, sono felici qui. Rinnovo per i primi due (scadenza nel 2026)? Tutto è possibile, non abbiamo bisogno di vendere". Sulla squadra: "Sono d’accordo con i tifosi, anche noi non siamo soddisfatti della stagione. La rosa era più competitiva di quella dello scudetto, era stato fatto tanto sul mercato. Ora, invece, un lavoro più mirato. E la squadra sarà più giovane: anche per questo abbiamo scelto un allenatore come Fonseca che sarà anche un collegamento tra prima squadra e U23 (in Serie C)".

A proposito, Camarda: "A sedici anni io non ero così forte, ma dobbiamo farlo crescere passo dopo passo". Sullo scudetto dell’Inter: "Non ho sofferto, è da perdenti, il Milan guarda solo se stesso". Sul suo silenzio fino a ieri: "Parlo se ci sono ufficialità o cose da dire. Questo non è uno show: lavoro tutti giorni. Sui social? Mi diverto, mando segnali. Con me bisogna fare come l’ispettore Clouseau". Ma anche: "Con me il futuro è luminoso". E si torna al principio: "Ho tanto da imparare e da dare. Voglio vincere. Voglio fare la differenza. Voglio fare la storia".

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