Milan, ora devi ripartire dal Psg per espugnare Lecce

Dopo la notte stellare contro i parigini, Pioli punta a ritrovare la stessa qualità nella prossima trasferta: in campionato serve riscattare il pesante ko con l'Udinese

di ILARIA CHECCHI
8 novembre 2023
Olivier Giroud ancora decisivo a 37 anni

Olivier Giroud ancora decisivo a 37 anni

Milano, 8 novembre 2023 – La magica notte di San Siro che ha visto il Psg di Mbappé inchinarsi davanti a un Diavolo tenace e impeccabile, ha permesso al Milan di rinascere dalle proprie ceneri dopo un periodo più che complicato.

Determinazione, coesione e la ritrovata coppia da gol formata da Leao e Giroud sono stati gli ingredienti giusti per rientrare nella corsa qualificazione agli ottavi di Champions. Nessun riposo, però, perché sabato pomeriggio i rossoneri saranno di nuovo in campo, questa volta in campionato a Lecce: un appuntamento da non sbagliare sia per dimostrare che la vittoria in rimonta sui parigini non è stata un caso isolato sia per ritrovare la retta via anche in serie A, dopo il pesante ko casalingo con l’Udinese. Le attese, ora, sono tutte per ritorno di Zlatan Ibrahimovic: lo svedese è sempre più vicino a rientrare nel club di via Aldo Rossi: possibile che non venga inserito nell’organigramma societario ma diventi un superconsulente a stretto contatto con Gerry Cardinale. La fumata bianca dovrebbe essere davvero vicina, tra i segnali social mandati dall’ex attaccante (ieri mattina lo svedese ha pubblicato un post per scandire l’attesa con la didascalia "tic, toc, tic, toc) e le parole dell’ad Furlani prima della sfida di ieri sera: "Ibra è un grande campione, caro a tutti i milanisti. Stiamo parlando da mesi, vediamo. Mi farebbe piacere lavorare con lui”.

Martedì, per la prima volta, a San Siro il famoso coro accompagnato dalle note di Freed from desire di Gala non è risuonato durante il riscaldamento del Milan: una scelta condivisa tra allenatore e dirigenza per chiudere un capitolo legato allo scudetto del 2022 che rischiava di rimandare sempre troppo al passato e alle gioie tricolore dei rossoneri, invece che proiettarsi al futuro: la scelta ha portato bene, considerando la prestazione perfetta regalata dal Diavolo. “Era una risposta a noi stessi, sabato abbiamo fatto una pessima partita e serviva una reazione. Siamo stati squadra, era fondamentale. Del resto, il nostro modo di lavorare è sempre stato questo. Tutto ciò che ci gira intorno non è mai equilibrato. O siamo fenomeni, o siamo dei pirla. Non siamo nè l'una, nè l'altra cosa. Contro il Borussia Dortmund sarà quasi decisiva. E io non avevo nessun sassolino da togliermi, conosco come funziona nel calcio. Se vinciamo va bene, quando perdiamo veniamo criticati. Sono contento di come hanno giocato i miei, ora continuiamo così”, le parole del tecnico emiliano.

A 37 anni Giroud ha dimostrato di saper essere ancora una volta decisivo: «Quando faccio questo tipo di gol sono molto orgoglioso. Ho 37 anni e vivo delle emozioni pazzesche, è il tipo di gol che mi piace fare, ho ricevuto un grande cross di Theo e ho vinto questo duello su Skriniar che era un po' corto sul cross. Volevamo avere una reazione, è stata la serata perfetta e la differenza l’ha fatta l'efficacia nell'area avversaria e nella nostra. Abbiamo rispettato il modo di gioco che il mister ha indicato in allenamento. Non abbiamo fatto gli stessi errori dell'andata. L'ambiente stasera era particolare, volevamo dare tutto per i nostri tifosi che hanno cantato dall'inizio alla fine. Mi piace vedere la mia squadra così, sono molto orgoglioso di questa squadra» le parole del francese. A lasciare il segno anche Leao che ha esultato il modo polemico zittendo i tifosi dopo le critiche ricevute post Udinese: “Abbiamo fatto vedere a tutti cosa siamo e non ci sono parole. Sono orgoglioso della mia squadra, abbiamo fatto un lavoro incredibile, sono contentissimo. Le critiche mi spingono, continuate a parlare, io parlo in campo, faccio il mio lavoro e cerco di aiutare la mia squadra. Mbappè? Mi piace molto, è un modello per me. Io cerco di essere Rafa e di portare avanti la mia squadra”.

Superlativa, poi, la prova di Loftus-Cheek, che ha vinto undici duelli e non ha perso neanche un contrasto: rientrato dall’ennesimo infortunio di una carriera tartassata, Ruben ha lottato come un leone surclassando i parigini in ogni zona del campo che ha occupato: “Abbiamo una squadra davvero talentuosa e penso che possiamo andare lontano. Avevo bisogno solo di giocare ed essere fiducioso, è stata una grande prestazione di squadra. Ora siamo di nuovo in gioco per il girone”.

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