Milan, Zappa sui piedi. Leao non basta a Fonseca. Il Diavolo è senza difesa

Rafa e compagni subito sotto a Cagliari: il portoghese la ribalta, ma per due volte l’esterno dei sardi la recupera. "E dire che da bambino ero tifoso dei rossoneri".

di LUCA MIGNANI -
10 novembre 2024
Leao non basta a Fonseca. Il Diavolo è senza difesa

La gioia di Gabriele Zappa, autore di una doppietta contro il Milan che ha fissato il risultato sul 3-3 finale a Cagliari

L’aria di Madrid era da ritorno al futuro. Quella di Cagliari è da ritorno al passato. Il Milan rimanda ancora una volta la nascita della squadra dominante che Fonseca studia da luglio. E manda a farsi friggere giocate che profumano di magia a livello offensivo. Perché il proverbiale altro lato della medaglia si palesa in tutta la pochezza difensiva emersa in Sardegna. Morale: altra notte lontani dalla zona Champions (-4) e lontanissimi dalla vetta (-7). "Il problema è stato chiaramente difensivo. Abbiamo avuto grandi difficoltà sui cross – le parole di Fonseca – e mancando aggressività non è possibile vincere una partita contro una squadra che mette solo palloni al centro. Troppi duelli aerei persi".

Così, quella che avrebbe potuto essere la partita di Camarda (secondo gocatore più giovane di sempre titolare nel Milan) e di un Leao sempre più nell’antica e apprezzatissima versione meravigliao, è invece la gara degli ennesimi rimpianti. "Dopo aver fatto tre gol mai avrei pensato di pareggiare...". Invece toccherà pensarci, durante una sosta dallo sfondo diverso da quello che suggeriva la notte del Bernabeu. Tre gol realizzati anche ieri, ma i “conti della serva“ dicono pure altro: cinque al passivo, due annullati per un fuorigioco con cui il Milan ha scherzato e rischiato. La prima lezione, non ascoltata, arriva tra l’altro a poco più di un minuto dal fischio d’inizio: Zortea, copevolmente solo soletto sul corner di Viola, seppur sporcato dalla deviazione Luperto-Thiaw, quasi non crede ai propri occhi e gira alle spalle di Maignan. A seguire la palla gira, ma non canta al dunque. Ci pensa allora Rejinders a piazzare la giocata dispari: seppur circondato, l’olandese conduce, accelera, pennella una “scucchiaiata“ per Leao che vi si fionda e supera Sherri. Senza palla è 4-4-2 con Rafa ad affiancare Camarda e Reijnders a decentrarsi a sinistra.

Funziona soprattutto quando Fofana taglia il campo al bacio: lo schiocco ce lo mette (ancora) Leao con una sua fiammata quasi irridente nei confronti della difesa cagliaritana. Il possesso rossonero, però, pian piano perde l’abbrivio del vantaggio, crollando sull’incomprensione totale tra Fofana e Pavlovic che apre strada a Zappa. Fonseca allora aumenta chili e centimetri con Loftus-Cheek e Abraham, riportando Pulisic sulla corsia esterna. Effetto immediato: i tre sono protagonisti del tris. Ma non è tutto oro quello che luccica: il tecnico intuisce e passa a cinque dietro. Non basta a fiaccare il solito copione per l’eurogol di Zappa: "Sono cresciuto nell’Inter ma da bambino ero tifoso del Milan. Due reti speciali. Ricorderò questa partita tutta la vita". Fonseca meno. E si prepara a una sosta ancora da azzecca-garbugli.

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