Nervoso e spento, così Leao non serve. Pioli: "Ma il Milan ha bisogno di lui"

Con la Roma in Europa League zero tiri e nessun dribbling riuscito. Anche il tecnico però ha sbagliato

di LUCA MIGNANI -
13 aprile 2024

Fuori una. Il Milan s’incarta pronti-via, pur senza compromettersi, sulla prima delle quattro tappe decisive per il futuro, tra campionato e coppa: Roma-Sassuolo-Roma-Inter. Tutto in dodici giorni. E il simbolo dello 0-1 di giovedì sera è Rafael Leao. L’istantanea nel momento della sostituzione, al minuto 78: la maggioranza di San Siro fischia, in particolar modo i tifosi avversari in realtà. Lui cammina a testa bassa, poi la curva canta il suo nome. Non saluta a fine gara insieme a tutta la squadra. Esce passando dalla zona mista visibilmente nervoso. E se ne va, cupo come la sua gara. Praticamente impalpabile: 21 passaggi (tutti corti), 11 palloni persi, appena una punizione guadagnata. Soprattutto: zero tiri in porta (una rovesciata e un colpo a lato), nessun dribbling riuscito.

Una metamorfosi, quella del Diavolo arrivato a San Siro sulla scia di sette vittorie consecutive. Una metamorfosi anche quella di Leao che negli ultimi tempi era tornato "meravigliao". Fin qui, in Europa League, aveva sempre lasciato il segno: gol all’andata e al ritorno col Rennes, due assist a San Siro con lo Slavia, rete e passaggio vincente a Praga. Idem nelle ultime due di campionato: con la Fiorentina colpo di tacco per il vantaggio di Loftus-Cheek e fiammata del 2-1 finale, contro il Lecce un altro strappo per chiudere i conti sul 3-0. Ma la trappola di De Rossi ha funzionato, eccome: El Shaarawy dirottato sui binari cari al portoghese e a Theo Hernandez, per spegnere sul nascere le scorribande del francese (una sola, al minuto 82) e poi precipitarsi a dare man forte a Celik sul numero dieci rossonero. Che è rimasto solo e con il cerino in mano. "Rafa è stato poco largo e molto dentro al campo, ha favorito i difensori della Roma. Ma non possiamo sempre aspettarci che salti due o tre avversari", le parole di Pioli. Con sottolineatura finale: "Fino a ieri tutti ne decantavate le qualità ed esaltavate tutto... Farà tesoro di questa gara e tornerà ad essere il giocatore che conosciamo: col Sassuolo o al ritorno con la Roma, vedremo che scelte farò".

Già, il Sassuolo domani (ore 15) a Reggio Emilia: obiettivo vincere e, magari, sperare che l’Inter non faccia altrettanto in serata a Cagliari, così da rendere il derby di lunedì 22 non decisivo per lo scudetto. Poi il ritorno all’Olimpico, giovedì prossimo: "Se c’è una squadra che può ribaltare la situazione, quella è la nostra", carica Pioli. Accendendo ancor di più questi giorni di fuoco. Nei quali non può più sbagliare.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su