Qui milan. Pavlovic senza paura: "Pronto alla battaglia»

Il difensore serbo Strahinja Pavlovic si presenta al Milan come soluzione per una retroguardia vulnerabile, con numeri impressionanti e ambizioni di crescita. Con il destino nel nome, si ispira a grandi difensori rossoneri e si prepara per il debutto a San Siro.

di LUCA MIGNANI -
7 agosto 2024
Pavlovic senza paura: "Pronto alla battaglia"

Strahinja Pavlovic (a sinistra) ha firmato con il Milan un contratto di quattro anni con opzione per il quinto

Segni particolari: gigante, mancino, marcatore duro e puro (ma non solo). Ossia, le caratteristiche che il Milan cercava, dopo una stagione da cerchio rosso per la difesa: 49 gol incassati solo in campionato, peggio di Inter (+27), Juventus (+18), Atalanta (+7), Bologna (+17). Peggio anche di Lazio (+10), Torino (+13) e Genoa (+4), solo per citarne alcune. Numeri alla mano, retroguardia da undicesimo posto. L’alibi dei tanti infortuni ha retto fino a un certo punto. Tra gli scricchiolii più lapalissiani, la fragilità sulle palle inattive. Strahinja Pavlovic e i suoi 194 centimetri di altezza, la risposta. Nei numeri, innanzitutto: perché secondo i dati Opta, l’ex Salisburgo in Austria ha chiuso la stagione al primo posto per duelli vinti (298) e contrasti effettuati (80), ma anche per gol di testa segnati (3) e pure per passaggi riusciti (1948). Niente male per chi, come Fonseca, ha tra i primi obiettivi il miglioramento della fase difensiva. E, nel contempo, punta sulla costruzione dal basso. Altro segno particolare: il destino nel nome. Nomen omen, lo spiega lui stesso ai canali ufficiali rossoneri: "Strahinja significa senza paura. E mi piace: mi descrive bene".

In attesa del ritorno della squadra dalla tournée negli Stati Uniti (oggi il rientro in Italia, sabato la ripresa degli allenamenti) il 23enne lavora a Milanello, dove si sono rivisti anche Maignan, Theo Hernandez e Reijnders, mentre Morata inizierà il 10 agosto. A Carnago si respira la storia, peraltro. E Pavlovic lo sa molto, molto bene. "Qui ci sono stati grandissimi difensori come Maldini, Nesta e Stam. Avrò anche il 31 come l’olandese che è una leggenda, lo portavo anche al Salisburgo, è un numero che amo. Tutti e tre questi giocatori, comunque, sono stati fantastici. Purtroppo a quei tempi ero troppo giovane per guardarli e apprezzarli al meglio, ma per me sono lo stesso incredibili esempi". A proposito, l’esempio per eccellenza è il conterraneo Vidic (anche se ha giocato sull’altra sponda del Naviglio).

"Fortissimo,fantastico nel modo di giocare, lo guardavo da ragazzo e mi ispiro molto a lui". Un compatriota che invece ha il rossonero nel cuore è Djokovic: "Purtroppo non l’ho ancora conosciuto, spero venga presto allo stadio, so che è un grande milanista. Ha fatto grandi cose, ha grande personalità: mi piace molto". Tra qualche giorno incontrerà Fonseca e il suo "calcio dominante", come ama definirlo lo stesso tecnico portoghese: "Sono pronto a combattere e a fare tutto ciò che mi chiederà". I primi minuti con la maglia del Diavolo potrebbero arrivare martedì 13, alle 20.45, contro il Monza nel Trofeo Berlusconi. Pavlovic, l’atmosfera di San Siro, l’ha già vissuta con il Salisburgo in Champions, contro Milan e Inter: "Non l’ho mai dimenticata. Quando sono entrato per il riscaldamento sono rimasto colpito dall’ambiente caldissimo. E dai tifosi rossoneri che cantavano “sarà perché ti amo“. Non vedo l’ora...".

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