(S)punti di vista. Falsa partenza ma ora il tecnico va sostenuto
Mola Tre giornate di serie A e appena due punti in classifica. Zero vittorie e ben 6 reti subìte. Con...
Mola
Tre giornate di serie A e appena due punti in classifica. Zero vittorie e ben 6 reti subìte. Con scelte tecniche (più o meno) discutibili dell’allenatore e inadeguati comportamenti in campo di alcuni “senatori“. E siccome non c’è più Stefano Pioli a far da parafulmine o (peggio) da capro espiatorio, bisogna capire perché il nuovo Milan stia faticando così tanto nelle prime partite uffciali dopo un incoraggiante pre-campionato e successi di prestigio in amichevoli di lusso.
Il primo problema è di natura tecnico-tattica, e probabilmente di equilibrio della squadra. La retroguardia “balla“ come e più di prima e va fermata quanto prima l’emorragia di gol incassati, spesso in fotocopia. Anche perché così si vanifica il discreto lavoro fatto in avanti, considerato che il reparto avanzato è stato rinforzato dall’arrivo di Abraham. Il secondo argomento di discussione (ridimensionato da società e tecnico) è l’atmosfera pesante che si respira dentro e fuori lo spogliatoio. Da una parte le esclusioni eccellenti di Fonseca (che si assume un bel rischio mettendo contemporaneamente in panchina Theo e Leao per Terracciano e Chukwueze), dall’altro l’atteggiamento proprio dei due punti di riferimento della squadra, quando sono stati richiamati al momento del bisogno. Forse è eccessivo considerare un ammutinamento quel distacco dal gruppo durante il cooling break, di sicuro il francese e il portoghese non hanno dato un bell’esempio nel momento in cui andava rafforzato il concetto di squadra. La sensazione, al di là delle ovvie smentite dei diretti interessati, è che il clima non sia sereno, con un tecnico già in discussione (per i risultati) e mal sopportato (per alcune scelte) da alcuni calciatori e dall’ambiente. La decisione del club di “sposare“ la linea morbida evitando sanzioni per Theo e Leao, non chiude il “caso“. Perché (ed è la terza questione da affrontare) l’allenatore, il primo a smorzare le polemiche, va comunque sostenuto. Aiutato. Legittimato. All’Olimpico c’era Gerry Cardinale ma si è notata di più l’assenza di Zlatan Ibrahimovic, in vacanza. Torni presto a Milanello lo svedese. E si faccia sentire. Per il bene di tutti.
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