Mondiali 2030 e 2034, è ufficiale: ecco dove si giocheranno
L’annuncio durante lo straordinario congresso virtuale della Fifa guidata dal presidente Gianni Infantino
Roma, 11 dicembre 2024 – Ormai non c’erano più dubbi, ma ora è arrivata anche l’ufficialità della Fifa. La federazione internazionale del calcio ha svelato i Paesi che ospiteranno i Mondiali del 2030 e del 2034. Nel primo caso la scelta è ricaduta su Marocco, Portogallo e Spagna, quattro dopo toccherà all’Arabia Saudita. Non c'erano concorrenti e la decisione è arrivata per acclamazione durante uno straordinario congresso virtuale.
Il Mondiale 2030
Il torneo del 2030 inizierà con tre partite in Uruguay, Argentina e Paraguay per celebrare un secolo dalla prima Coppa del Mondo del 1930 in Uruguay. Tutte le altre partite saranno poi ospitate da Marocco, Portogallo e Spagna. Il Marocco è il secondo Paese africano a organizzare la Coppa del Mondo, dopo il Sudafrica nel 2010. Dopo le tre gare in Sud America, previste l'8 e 9 giugno 2030, nel fresco dell'inverno australe, le sei squadre interessate e i loro tifosi attraverseranno l'Atlantico per le altre 101 partite, dal 13 giugno al 21 luglio.
Con 11 dei 20 stadi proposti, la Spagna dovrebbe essere il Paese ospitante principale dopo aver già organizzato i Mondiali del 1982. Spagna e Marocco si contendono ancora la partita d'esordio e la finale, proponendo rispettivamente il Santiago Bernabeu di Madrid o il Camp Nou di Barcellona e il futuro stadio Hassan-II tra Casablanca e Rabat, che punta a diventare il "più grande stadio del mondo" con 115.000 posti. Il Portogallo offre i due stadi di Lisbona e Porto e cerca la semifinale.
In generale saranno 11 gli stadi e 9 le città spagnole interessate: Madrid (due stadi), Barcellona (2), Siviglia, Bilbao, San Sebastian, Malaga, Saragozza, Las Palmas e La Coruna. Sei le città marocchine: Agadir, Casablanca, Fes, Marrakech, Rabat e Tangeri. Due quelle portoghesi: Porto e Lisbona (due stadi).
In Arabia nel 2024
L'Arabia Saudita ha ottenuto l'edizione del 2034 tra le critiche in relazione ai problemi sui diritti umani. Sarà il secondo torneo iridato nella regione del Golfo, dopo Qatar 2022. Invocando il principio della rotazione geografica, la Fifa aveva limitato il suo bando per le candidature per il 2034 alle confederazioni asiatica e oceanica. E l'Arabia Saudita, la superpotenza emergente dello sport mondiale – dalla F1 alle future Olimpiadi dell'e-sport, compresi i Giochi asiatici invernali del 2029 – si è trovata candidata unica dopo il ritiro dell'Australia e dell'Indonesia e l'accantonamento delle ambizioni calcistiche della Cina. Il regno, lanciato in una strategia di diversificazione economica e di miglioramento della propria immagine, possiede attualmente solo due dei 14 stadi da almeno 40.000 posti richiesti. La torrida estate potrebbe poi costringere a spostare la competizione in inverno o in autunno inoltrato, come in Qatar nel 2022, ma bisognerà fare i conti con il Ramadan previsto a dicembre. Saranno 5 le città coinvolte: Abha, Gedda, Khobar, Neom e Riad.
La candidatura saudita non ha però convinto tutti. La Federcalcio norvegese ha manifestato le proprie riserve, riferendosi in particolare al mancato rispetto dei diritti umani. Anche il report della Fifa, nonostante il punteggio record ottenuto, non dimentica una serie di problemi come quelli legati al sistema dei trasporti e l'esigenza di trasparenza riguardo ai diritti umani. Inoltre, in una dichiarazione congiunta 21 organizzazioni, tra cui Amnesty International, Human Rights Watch, la Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC), Sport and Rights Alliance e Football Supporters Europe (FSE), hanno affermato che i Mondiali in Arabia “mettono a rischio vite umane e rivelano l'inadeguatezza degli impegni della Fifa in materia di diritti umani”. Per i firmatari, “è chiaro che senza un'azione urgente e riforme complete, la Coppa del Mondo 2034 sarà macchiata da repressione, discriminazione e sfruttamento su vasta scala”.
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