Il Monza crea tanto, ma non basta. Pari in rimonta contro il Venezia
Lagunari due volte in vantaggio e ripresi poco prima dell’intervallo. Rosso a Bondo nella ripresa
La conoscete la “Leggenda del Vichingo“? È la storia di Monza e del Monza, che ha in Christian Gytkjaer l’eroe capace di portare la Brianza dove non era mai stata. Quella Serie A da tenersi stretta, e per questo pomeriggi come quelli di ieri avevano un peso e un’importanza indescrivibili. Bisognava subito asciugare le lacrime, pensare al presente e a un Venezia che l’ex ds Antonelli ha costruito con giovani interessanti, che Di Francesco ha messo in campo con un modulo speculare per rendere ancora più difficile la vita a Sandro Nesta, che ha già il suo conto aperto con l’infermeria e non ha potuto fare altro che affidarsi all’undici capace di farne 3 al Bentegodi. L’approccio monzese però non è dei migliori. A sinistra il Venezia ha un’autostrada sempre libera, impossibile da non sfruttare già al quarto d’ora: Oristanio sfreccia a destra e nessuno si occupa di Ellertsson dall’altra parte, stop e sinistro all’incrocio sul quale nulla può Turati. Nesta deve aggrapparsi alla qualità del singolo. Ispirato, non da oggi, è Kyriakopoulos: dribbling e mancino incrociato all’angolino per il pari, e non siamo nemmeno alla mezz’ora. Può essere il gol che riporta il match sul binario favorevole ai brianzoli, ma così non è. È un colpo di testa a rimetterlo in salita: su un piazzato è Svoboda a sovrastare Izzo per il nuovo vantaggio lagunare.
"Facciamo che all’intervallo riordiniamo le idee?", avranno pensato in zona biancorossa, ma la lampadina si accende ancora in zona Kyriakopoulos: assist al bacio che Djuric controlla e trasforma in gol. Adesso sì, sul 2-2, si va al riposo. La ripresa è un monologo brianzolo, ma la supremazia è sul campo e nel possesso. Ringrazia Stankovic tra i pali, figlio di Dejan, che non ha un granché da fare. Eppure il Monza ci prova, arriva lì ma non punge. Alzano i giri del motore gli ingressi di Bianco e D’Ambrosio, sembra l’ultima scossa quella di Daniel Maldini, tornato in campo per il guizzo decisivo, ma l’espulsione di Bondo - tra i più ispirati - per doppio giallo, costringe il Monza a difendere il pari. Resta l’amaro in bocca, neanche più il quadro del gol di Gytkjaer contro la Juventus appeso nella pancia dello stadio: Galliani lo ha regalato al Vichingo, l’unico sorriso pieno del pomeriggio.
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