Il Monza verso la cessione. Trattativa con “Orienta“ per il 60% delle quote

Due diligence in corso, il Fondo dell’ex arbitro Balestra può chiudere entro l’estate. Galliani resterebbe con un ruolo centrale. Fininvest (per ora) non commenta .

di GIULIO MOLA
15 marzo 2024
Trattativa con “Orienta“ per il 60% delle quote

Trattativa con “Orienta“ per il 60% delle quote

Dopo mesi di indiscrezioni, silenzi e smentite, forse siamo davvero alla svolta in casa Monza: il club brianzolo sarebbe ad un passo dalla cessione, visto che la trattativa con Orienta Capital Partners (il fondo con sede a Forlì, Reggio Emilia e Milano) del fondatore Augusto Balestra è in stato avanzato con la due diligence ormai alle battute finali. Di più: anche se mancano conferme ufficiali, ci sono buone possibilità che, se tutto dovesse procedere nel verso giusto, si possa arrivare alla chiusura entro l’estate. Uno scenario più che attendibile, anche perché, al di là dei depistaggi, la famiglia Berlusconi si è davvero convinta a cedere le quote di maggioranza del club brianzolo. E il desiderio, anche alla luce della scomparsa di papà Silvio lo scorso giugno, è quello di lasciare il club in mani sicure e che possano garantire un futuro roseo al club, dopo la storica promozione in serie A e due stagioni ad alti livelli che hanno fatto crescere la valutazione della rosa a 131 milioni di euro).

Si starebbero valutando diverse formule per una cessione dei pacchetti di maggioranza, compreso un “vendor loan“. La società acquisitrice, specializzata in investimenti in piccole medio-imprese intersettoriali dall’elevato potenziale di crescita, rileverebbe in un primo momento una quota di maggioranza consistente (poco più del 60%) per andare poi verso l’acquisizione totale e la lenta uscita di scena della famiglia Berlusconi. Inizialmente, però, Fininvest, che in questa fase della trattativa preferisce non commentare, rimarrebbe come socio di minoranza. Resterà al suo posto e con un ruolo centrale Adriano Galliani, continuando a mettere a disposizione del club esperienza, energia e passione, anche nel rispetto delle volontà dell’amico Silvio Berlusconi.

Il fondatore di Orienta, Augusto Balestra, già fotografato alll’U-Power Stadium con la sciarpa del Monza in occasione della partita con la Roma, ha dato vita alla società insieme a 4 soci dopo 10 anni nella nautica, è stato arbitro ed è presidente della sezione arbitri di Forlì ed è lui a gestire l’operazione in prima persona. Nella vocazione di Orienta, in forte espansione negli ultimi anni, si legge la voglia di “fare il futuro”, attraverso giovani intraprendenti. E simili figure nel Monza non mancano, dalla panchina al campo fino alla società. I risultati sportivi, la salvezza con 6 giornate d’anticipo al primo anno in A, il decimo posto attuale, ma anche i 30 milioni investiti dall’arrivo del Cavaliere in stadio e centro sportivo, le partnership di alto livello e l’ipotesi di un connubio fra calcio di Serie A e l’Autodromo monzese, hanno reso appetibile il club anche a investitori arabi (si è parlato con insistenza del fondo sovrano Pif, già accostato al Milan), americani, greci e giapponesi. Ma il dna è profondamente italiano e tale è anche il probabile futuro proprietario.

Difficile dire quanto possa valere oggi il Monza: di sicuro nel 2022 il club aveva registrato 32,7 milioni di ricavi, per la metà circa da diritti audiovisivi, e una perdita di 64,5 milioni. Secondo quanto ricostruito da Calcio&Finanza l’impegno finanziario complessivo di Fininvest nei primi quattro anni dall’acquisizione è stato vicino ai 200 milioni e al 31 dicembre scorso il Monza aveva un valore di carico pari esattamente a 100 milioni di euro: da qui potrebbe quindi arrivare la valutazione del club brianzolo in caso di operazioni sul capitale, al netto di possibili nuove svalutazioni considerando ulteriori investimenti da parte di Fininvest.

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