Monza, altro stop. Alla Lazio basta un gol. Nesta resta sul fondo
di Michael Cuomo MONZA Monza-Lazio non è solo la partita, finita con l’1-0 che premia quelli più cinici, e in generale più...
di Michael Cuomo
MONZA
Monza-Lazio non è solo la partita, finita con l’1-0 che premia quelli più cinici, e in generale più maturi. Monza-Lazio, per esempio si gioca in panchina: a destra c’è Alessandro Nesta che con l’Aquila è nato e cresciuto senza mai voltarle le spalle, dall’altra c’è quel Marco Baroni che in Brianza è passato da giocatore all’inizio degli Ottanta rischiando di tornarci la scorsa estate con Adriano Galliani che era andato a Firenze per convincerlo, prima della chiamata dalla capitale. E se qualcuno gli avesse detto che dalla Brianza se ne sarebbe andato da avversario, primo in Serie A e idem in Europa League, non ci avrebbe creduto. Nei ventidue, invece, gli argomenti non mancano perché i brianzoli si presentano senza capitan Pessina, a cui viene preferita la due-B Bondo-Bianco, e con Daniel Maldini ancora rinfrancato dalla seconda chiamata di Spalletti contro l’altra novità azzurra Rovella, ex della partita.
Ma quando Colombo fischia c’è solo il campo a parlare e a dare spunti: la Lazio legittima con ordine e idee la sua posizione di classifica, chi si aspettava il Monza delle ultime grandi uscite rimarrà invece deluso. L’avvio non è male ma un po’ meno rispetto al Milan, Dany Mota e Maldini hanno comunque le occasioni per metterla in discesa, però sparano in curva. Non è un assolo: di là ci sono Dia e Zaccagni a fare paura, e se il primo trova la risposta di Turati, l’altro centra il palo aprendo troppo il piattone. È una prova generale di quanto succederà poco dopo la mezz’ora: Maldini perde un pallone in zona rossa, Zaccagni rifinisce aggirando la doppia marcatura con un destro dal limite sul palo lontano che lascia di sasso i guantoni di casa. Sul vantaggio laziale si va al riposo. Termine, quest’ultimo, che non tocca Nuno Tavares, a rischio multa per eccesso di velocità sulla fascia sinistra: chiuderà la sua partita a un quarto d’ora dalla fine, dopo due sgroppate sulla sinistra non sfruttate dai compagni. Fa il resto Turati su Rovella e Castellanos a tenere in vita Pessina e compagni, in campo col 4-3-3 dall’ingresso del capitano. Il portiere monzese prima respinge dal limite una conclusione volante del centrocampista, poi chiude lo specchio al Taty lasciato solo in area. Del Monza merita citazione il forcing finale dopo un altro rigore in movimento di Maldini: serata-no di fronte a papà Paolo in tribuna. E la solita sensazione che ci sia troppo divario tra le occasioni create e le poche concretizzate. "Tocca a me capire il motivo e come risolvere il problema, i giocatori ce la mettono sempre tutta", dice Nesta. Il primo punto su cui lavorare nella sosta.
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