Monza-Genoa 1-0, decide Mota nella coda del match
Il portoghese subentra dalla panchina e stende i rossoblù, bravi a creare ma non a concretizzare. Tornano invece a sognare le zone nobili i brianzoli di Palladino, che agganciano la Lazio
Monza, 10 dicembre 2023 - Dopo lo 0-0 dell'ora di pranzo tra Frosinone e Torino tutto sembrava apparecchiato per un altro pareggio a reti bianche anche in Monza-Genoa. Invece all'83' Mota, il jolly buono pescato dalla panchina da Palladino, sblocca la contesa e rilancia le ambizioni di gloria dei suoi, che volano a 21 punti e in un colpo solo in classifica scavalcano Frosinone e Torino, agganciando la Lazio. Alla gioia dei brianzoli fa da contraltare l'amarezza dei rossoblù, che in particolare nella ripresa si erano fatti preferire senza tuttavia riuscire a concretizzare le occasioni create: un grave errore che spesso si paga caro all'U-Power Stadium, la casa di una squadra che non muore mai e che, anzi, sogna sempre più in grande. Discorso opposto per il Genoa, che continua a non vincere, vedendo le zone brutte della classifica sempre più vicine.
Le formazioni ufficiali
Palladino sceglie un 3-4-2-1 aperto da Di Gregorio, con D'Ambrosio, Pereira (che sostituisce all'ultimo secondo Caldirola) e Andrea Carboni in difesa e Ciurria e Kyriakopoulos sulle corsie esterne: in mezzo al campo ci sono Gagliardini e Pessina, mentre l'unica punta è Colombo, assistito da Colpani e Valentin Carboni. Gilardino risponde con lo stesso modulo, che tra i pali annovera Martinez, protetto da Dragusin, De Winter e Vasquez: i quinti sono Sabelli e Haps, con Badelj e Frendrup in mediana e il tandem Messias-Gudmundsson a supporto di Retegui.
Primo tempo
Il primo guizzo, al 9', è firmato dal Monza, che si rende pericoloso con un'iniziativa di Valentin Carboni, che cerca con un cross verso il secondo palo Pessina, in leggero ritardo. La risposta del Genoa arriva dalla trequarti, dove dialogano Messias e il rientrante Gudmundsson, pescato da una bella traccia di Sabelli: il brasiliano di tacco serve Frendrup, la cui conclusione si rivela troppo alta. Dopo queste due fiammate, la partita entra in una fase di stasi che vede i padroni di casa, come da previsioni, provare a gestire il controllo della sfera e gli ospiti, altrettanto come da programma, cercare il blitz in ripartenza. Al 19' il blitz lo prova Valentin Carboni con un mancino dal limite dell'area, ma la mira è imprecisa. Il match scivola in un altro (lungo) momento di noia, con il solo Ciurria intento a provare a spezzare l'equilibrio: in un'occasione Colombo non segue a dovere l'iniziativa del compagno e in un'altra Vasquez è costretto a intervenire con le cattive, beccandosi il primo giallo della gara. Sul punto di battuta della seguente punizione si presenta Colpani: Dragusin devia in corner il piazzato e dagli sviluppi del tiro dalla bandierina ancora il numero 5 rossoblù pasticcia in fase di rinvio apparecchiando per il diagonale vincente di Ciurria. La gioia dell'U-Power Stadium dura pochissimo a causa di una posizione di fuorigioco che aveva viziato l'azione sul nascere. Il Monza non si scompone e riprende presto il controllo della sfera, con Di Gregorio ad avviare spesso la manovra. Intanto, sull'altro fronte, man mano comincia a crescere Gudmundsson che prima, complice una sponda di Dragusin, arma la volée di Badelj che si spegne sull'esterno della rete e poi ci prova in prima persona con una botta che però, smorzata, termina placida tra le braccia di Di Gregorio: è un po' la fotografia di un'intera prima frazione tutt'altro che indimenticabile (per usare un eufemismo).
Secondo tempo
Le squadre rientrano in campo con gli stessi effettivi e neanche il copione muta, con il Monza a tenere il pallino del gioco e il Genoa a chiudersi per poi cercare la ripartenza: in una di queste occasioni Gudmundsson supera tutti ma non Pessina, che lo abbatte con un fallo dal quale tuttavia non nasce nulla di interessante per gli ospiti. Al 53' Pessina si riscatta alla grande anticipando Badelj, pronto a colpire di testa quasi a botta sicura su suggerimento di Sabelli. Al 55' il solito Pessina si fa vedere in proiezione offensiva dopo aver ricevuto la sfera da Valentin Carboni: il sinistro a giro del capitano della squadra di casa è preda di Martinez, che blocca in due tempi. Palladino apre la girandola dei cambi inserendo Maric per un invisibile Colombo e Mota per Valentin Carboni. Al 62' il Genoa batte il primo colpo della sua intera partita sull'asse Messias-Retegui: il primo confeziona un tiro-cross e il secondo, da ottima posizione, manda la sfera incredibilmente alle stelle. Al 64' l'ex Milan si mette in proprio con una botta che termina fuori dallo specchio. E' la spia di un Monza in profonda sofferenza: non a caso, Palladino cambia ancora inserendo Akpa-Akpro per Gagliardini e Machin per Ciurria, sparito dai radar dopo un ottimo primo tempo. Lo spartito non cambia, con gli ospiti ancora più vivaci con Messias, che al 77' scocca un destro che viene tuttavia murato dalla difesa di casa. E' l'ultima azione del brasiliano, rimpiazzato da Hefti a causa dell'insorgere di un problema fisico: a uscire è anche Haps, rilevato da Fini. Il Monza si è spento ma a sorpresa all'83' passa in vantaggio con Mota, che conclude con una girata vincente un'azione avviata da se stesso e proseguita grazie all'affondo di Colpani per Pereira, autore di un assist a dir poco perfetto. La replica dei rossoblù è immediata grazie a Gudmundsson, che apparecchia per il sinistro quasi a botta sicura di Dragusin, che invece incredibilmente spreca. Palladino cambia ancora e richiama in panchina Colpani, rilevato da Donati. Gilardino replica inserendo Ekuban per Sabelli: due cambi di senso opposto, con il Monza che si copre e il Genoa che invece si gioca il tutto per tutto a caccia del meritato pareggio. I minuti di recupero sono 4: tanti per i padroni di casa, arroccati a protezione del prezioso risultato e pochi per gli ospiti, che invece non riescono ad imbastire azioni degne di nota. Ottime notizie per il Monza, che vince e si regala l'aggancio in classifica alla Lazio: con annesse prospettive europee non così lontane.
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