Parola di galliani. "Sconfitta immeritata. L’arbitro? Non ci ha convinto»

L'articolo racconta come Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza, affronti con classe una sconfitta controversa, evitando polemiche sull'arbitraggio e concentrandosi sulla ripartenza della squadra.

di Redazione Sport
31 marzo 2024

Ci vuole classe anche nell’accettare la sconfitta. Ancora di più quando questa è viziata da episodi che non ti hanno dato ragione. Adriano Galliani, 79 anni di cui la metà da visionario del nostro calcio, sa bene come affrontarla. La necessità di parlare nasce da "uno stato d’animo di un certo tipo" di Raffaele Palladino. Comprensibile che all’allenatore del Monza non vadano giù il rigore e l’espulsione subiti, quindi la chiamata mancata alla fine, che l’amministratore delegato brianzolo commenta così: "Io ho il doppio degli anni di lui quindi mi arrabbio meno, ma sono dispiaciuto. Ma ho troppi anni nel calcio per venire qui e parlare di arbitri: non siamo contenti della conduzione, ma non mi lamento e non voglio polemizzare. Ci sono le immagini".

Immagini che lasciano qualche dubbio, così come la gestione degli episodi: il primo segnalato senza esitazione con il Var tagliato fuori, l’altro sul quale è stato ritenuto non necessaria una revisione al monitor. "Non meritavamo di perdere, gli episodi ci sono girati male e hanno inciso sul risultato, ma confermo: silenzio pasquale". Le parole di Galliani hanno più significati. Il primo "che capisco avendo lavorato nel mondo della comunicazione per tutta la vita: ho grande rispetto del lavoro e di chi, pagando i diritti, tiene in piedi il nostro sistema".

A tutela del nervosismo dell’allenatore e dei contratti stipulati in Lega. L’altro, non da meno, è per guidare quella che dovrà essere la ripartenza contro il Napoli campione d’Italia: "Abbiamo comunque 42 punti che sono già un grande risultato, grazie al gioco della squadra e di tutto l’ambiente. Dobbiamo continuare il cammino e cercheremo di fare il meglio. Avanti così, siamo a Pasqua e siamo tutti più buoni". Il solito modo migliore per permettere alla squadra di archiviare una parentesi triste e ripartire al ritmo da sogno degli ultimi tempi.

M.C.

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