Qui Monza. Turati pronto alla sfida: "Mi manda Di Gregorio»
Il portiere Stefano Turati, cresciuto tra Renate e Sassuolo, si afferma al Monza grazie al supporto di Di Gregorio. Con determinazione e talento, conquista la Serie A e il cuore dei tifosi.
"Mi manda Di Gregorio" è la frase che dà più garanzie per la porta del Monza. Stefano Turati può dirla eccome: hanno giocato insieme a Renate, in Brianza, nella stagione 2017-2018, e lì il collega è diventato "fratello", di quelli che sanno sempre consigliarti la scelta migliore. Quattro anni di differenza, e percorsi che si specchiano tra sogni e ambizioni: se la Juventus era nel destino di chi oggi ne difende i pali, non da meno nella storia di Turati che se la ritrova da avversaria in una fredda serata di dicembre nel 2019 all’Allianz Stadium. Consigli è indisponibile, Pegolo anche, guantoni al giovane che diventa il primo portiere nato dopo il 2000 a debuttare nella massima serie.
Non solo presenza: il Sassuolo, dove si è trasferito dopo le giovanili dell’Inter (come Di Gregorio) e Renate, pareggia 2-2 con le prodezze del suo baby portiere a difendere il punto prezioso. Quando in Emilia il rischio concreto era quello di guardare dalla panchina, la scelta di scendere di categoria e mettersi in gioco: prima prova la Reggina, dove scala gerarchie fino alla titolarità in una stagione non senza difficoltà, poi la svolta a Frosinone, due stagioni fa, indossando le calamite alle mani capaci di trascinare la squadra alla conquista della Serie A da prima della classe, meritandosi la conferma della scorsa stagione.
Il ritorno al Sassuolo è solo un passaggio: arriva il Monza che con la mente viaggiava tra la Polonia di Szczesny e la Costa Rica di Navas, salvo poi decidere di credere nelle linee guida del progetto. Turati arriva giovane, italiano, capace di emergere per le sue qualità tra i pali e il carisma per la squadra e nello spogliatoio. La Brianza lo ha conosciuto nel pazzo pomeriggio di Firenze, in quel doppio intervento Ikonè-Kean che sembrava il sigillo sui 3 punti. "Questa maglia addosso mi piace tanto - ha poi rivelato sui social -. Ho sentito qualcosa di davvero speciale. Questo gruppo e questi tifosi possono dare tanto. Nino (suo soprannome, ndr) c’è ed è pronto a lottare". Lo manda l’"uomo Digre".Michael Cuomo
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