Rimpatriata “mondiale“. Nesta-Gila, amici contro
Domani sera l’anticipo tra Monza e Genoa è anche una sfida nella sfida. Unico precedente in Coppa Italia: l’ex attaccante la spuntò ai supplementari.
A Monza non ci sono hit dell’estate. Ci sono canzoni che non passano mai di moda, che rimandano al romanticismo filo conduttore da 6 anni a questa parte della storia biancorossa, che scandiscono il tempo degli eventi. "Certi amori non finiscono" torna nelle casse per Monza-Genoa, che è anche Alessandro Nesta contro Alberto Gilardino. Li guardi ed è subito Berlino, se noti una sfumatura rossonera si intravede Atene. Fatto sta che le loro mani si sono unite per alzare al cielo una Coppa del mondo in azzurro e una Champions con il Milan, quando ancora Silvio Berlusconi con Adriano Galliani erano leader incontrastati nell’Olimpo del calcio. La storia rimane e continua, con obiettivi diversi ma senza che manchino le ambizioni: Nesta e Gilardino, uno contro l’altro, sono idee di calcio che si intrecciano in panchina nel secondo appuntamento del campionato che già vuol dire qualcosa.
Dividendo in due la classifica di A - cosa che è solito fare l’amministratore delegato brianzolo - Genoa e Monza sono le squadre che si sono strattonate per la vetta della parte destra qualche mese fa, nonostante l’almanacco dica che uno è il club più antico d’Italia e l’altro è invece il più giovane in quanto a partecipazioni in Serie A. Anche della sfida in panchina c’è già un precedente a fare da riferimento: bisogna tornare al primo novembre scorso, in Coppa Italia, a Marassi. La Reggiana di Nesta arrivava dalla vittoria estiva proprio a Monza, per batterla, completando la rimonta, al Gila servirono i supplementari. Domani le armi saranno alla pari: ha perso i suoi talenti il Grifone, è successo lo stesso in Brianza dove, però, la curiosità tra le mura amiche non manca dopo un’estate di duro lavoro per assimilare nuovi concetti. È pur sempre l’inizio di un nuovo cammino e l’entusiasmo dei giovani dovrà fare da traino insieme al carisma di uno zoccolo duro che non ha perso le sue colonne.
Giovani, dicevamo, come Stefano Turati, l’ultimo ad aggiungersi alla scuderia di Nesta per una mandata in più ai pali biancorossi. Arriva in prestito secco per una stagione dal Sassuolo, con cui aveva già fatto il suo ingresso al Centro sportivo Silvio e Luigi Berlusconi, da avversario a inizio agosto. Ci tornerà da guardiano dopo due stagioni sorprendenti al Frosinone, dove alle prestazioni ha saputo trasferire leadership e carisma nonostante una carta d’identità ancora dalla sua parte. Lui, tifoso dell’Inter, cuore nerazzurro, non aveva ancora compiuto 6 anni quando da Atene a Milano l’Europa aveva la sua padrona meneghina. C’era Adriano Galliani, suo attuale dirigente; c’era Sandro Nesta, adesso il suo allenatore; c’era anche Alberto Gilardino, ora il suo primo avversario. I successi dei primi due, d’ora in poi, passeranno anche dai suoi guantoni, e vederli esultare avrà tutto un altro sapore.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su