Napoli-Empoli 0-1, Kovalenko gela il Maradona in pieno recupero. Garcia a rischio?

L'ennesimo tonfo degli azzurri rischia di porre fine all'avventura in Campania del tecnico francese, che aveva stupito tutti al momento della lettura delle formazioni

12 novembre 2023
Rudi Garcia

Rudi Garcia

Napoli, 12 novembre 2023 – La mossa di lasciare in panchina pezzi grossi del calibro di Zielinski e soprattutto Kvaratskhelia per lanciare finalmente il tanto amato 4-2-3-1 aveva stupito tutto, tra tifosi e addetti ai lavori: gli effetti, dopo una prima frazione quasi da sbadigli a parte qualche sporadico sussulto, non si vedono e così Rudi Garcia sconfessa se stesso nella ripresa. Il Napoli torna a indossare l'abito del 4-3-3, con tanto di ingresso in campo dei due beniamini di un Maradona che torna così a sperare di poter risolvere presto la mai banale pratica Empoli. Invece non è così. Anzi: in pieno recupero Kovalenko gela il Maradona e regala ai toscani una vittoria preziosa in ottica salvezza. Dall'azzurro degli ospiti a quello dei campioni d'Italia, che cadono ancora, prolungando il tabù del Maradona. E l'impressione è che stavolta la caduta sia di quelle rovinose e destinate a far rumore. La sosta del campionato sembra un invito per Aurelio De Laurentiis, che già nelle precedenti pause aveva messo a forte rischio la panchina del proprio allenatore, sommerso dai fischi così come l'intera squadra. Il tutto in quello che appena pochi mesi fa era stato il teatro della festa più grande.  

Le formazioni ufficiali

  Garcia stupisce tutti e sfodera il tanto atteso cambio di modulo. Non senza sorpresa: nel 4-2-3-1 quasi inedito a Fuorigrotta restano in panchina uomini del calibro di Zielinski e soprattutto Kvaratskhelia, a detta del tecnico francese potenzialmente più letale a partita in corso. Il vertice del reparto avanzato è Simeone, assistito da Politano, Raspadori ed Elmas. Davanti alla retroguardia stazionano Anguissa e Lobotka: retroguardia composta da Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard e Olivera a protezione di Gollini, che all'ultimo secondo sostituisce l'infortunato Meret. Andreazzoli risponde con quel 4-3-3 (momentaneamente?) abbandonato dal collega: tra i pali c'è Berisha, mentre in difesa figurano Bereszynski, Ismajli, Luperto e Cacace: la mediana è composta da Fazzini, Ranocchia e Maleh, mentre la linea di attacco annovera Cambiaghi, Caputo e Cancellieri.  

Primo tempo

  Come da copione, il Napoli parte forte senza tuttavia riuscire a impensierire la difesa dell'Empoli che, dal canto suo, non lesina qualche sporadica ma inoffensiva sortita in avanti. Il primo brivido del match arriva all'11', quando Di Lorenzo scocca un tiro-cross che per una questione di centimetri Simeone non raggiunge. Poco dopo servono invece i migliori riflessi di Berisha per respingere il mancino a giro scoccato da Politano: sul prosieguo dell'azione, il portiere ospite si ripete sul colpo di testa di Anguissa dagli sviluppi di un corner battuto proprio da Politano, come sempre il più pericoloso dei suoi. I toscani soffrono, resistono e al 16' per poco non gelano il Maradona quando Gollini scivola in area: la sfera arriva a Cancellieri, che prova subito a imbastire un cross salvo poi dover fare i conti con l'intervento provvidenziale di Rrahmani. Poco dopo proprio Cancellieri, servito da Caputo, si divora una grande chance: la bandierina del fuorigioco lenisce i rimpianti del numero 20 ospite. Quest'ultimo prova a riscattarsi al 23': lo stop è elegante e perfetto, ma il seguente mancino si spegne di un soffio sul fondo. Al 27' Simeone insacca, ma la segnalazione del fuorigioco spegne subito la gioia del Maradona. Sul ribaltamento di fronte l'Empoli sfiora ancora la rete con Ranocchia, che gira il traversone di Cambiaghi: Gollini, immobile, prima spera e poi tira un sospiro di sollievo. Al 36' Fazzini e Cambiaghi combinano dagli sviluppi di un corner: il primo serve il secondo, la cui girata di mancino trova la pronta replica di Gollini. Niente che possa scalfire un pareggio a reti bianche che ben fotografa una prima frazione divisa in due: nella prima meglio il Napoli, nella seconda l'Empoli, ma con nessuna delle due contendenti capace di trovare il lampo giusto.

Secondo tempo

  I partenopei ripartono forte, ma senza riuscire ad abbattere il castello difensivo ospite. Garcia comincia a cambiare qualcosa e il primo cambio è il più atteso: dentro Kvaratskhelia e Zielinski, i due grandi esclusi dall'inizio, per Elmas e Simeone. Il Napoli torna così a giocare con il consueto 4-3-3, portando a una serie di riflessioni del caso sul 4-2-3-1 tanto caro al tecnico francese. Anche Andreazzoli mette mano alla panchina: fuori Cambiaghi e Bereszynski e dentro Gyasi ed Ebuehi. Al 67' gli azzurri rischiano grosso a causa di un mezzo pasticcio in difesa di Ostigard, che rinvia addosso a Caputo un cross di Cancellieri: la sfera termina di un soffio fuori, salvando un inerme Gollini. Andreazzoli cambia ancora, inserendo Kovalenko per Fazzini: Garcia risponde gettando nella mischia Cajuste per Anguissa e Lindstrom per Politano, che stavolta non riesce ad incidere come in diverse altre occasioni in stagione. Al 76' le mosse del tecnico francese quasi non sortiscono gli effetti sperati: Lindstrom, finora una specie di fantasma nel progetto azzurro, scocca una gran botta dal limite che obbliga Berisha ad allungarsi in tuffo. Il portiere ospite si ripete al 79', quando al tiro va Kvaratskhelia. I due spaventi ravvicinati portano Andreazzoli a cambiare ancora: scendono Ranocchia e Cancellieri (fresco di ammonizione ricevuta) e salgono Grassi e Maldini. Garcia inserisce invece Mario Rui per Olivera anche per cercare di tamponare meglio le sempre più insidiose ripartenze imbastire dagli ospiti, frenati però da un campo reso sempre più pesante dalla pioggia. All'89' Kvaratskhelia, che si ritrova in possesso della sfera quasi in modo casuale, per poco non risolve la contesa con un mancino dal cuore dell'area di rigore: Berisha si salva con il piedone. Gol sbagliato, gol subito: al 91' l'Empoli passa clamorosamente in vantaggio con Kovalenko che, innescato da Ebuehi, scocca un destro chirurgico che tocca il palo prima di insaccarsi. E' il colpo che risolve una partita che rischia di porre fine sull'avventura in panchina di Garcia, tradito prima dal suo modulo dei sogni e poi da quello tanto caro a De Laurentiis, al quale adesso passa inevitabilmente la palla. GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO

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