Napoli-Fiorentina 1-0, Osimhen di rigore infiamma il Maradona

La festa scudetto dell'impianto di Fuorigrotta si accende ulteriormente quando il nigeriano trasforma il secondo penalty concesso da Marchetti: sul primo Terracciano aveva detto di no proprio al numero 9

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
7 maggio 2023
Napoli  -  Fiorentina

Napoli - Fiorentina

Napoli, 7 maggio 2023 - E' qui la festa? Ancor prima del fischio d'inizio di Napoli-Fiorentina il Maradona omaggia gli eroi del terzo scudetto, quello vinto matematicamente grazie al pareggio in casa dell'Udinese propiziato da una rete di Osimhen. Dopo una prima frazione a forti tinte viola, proprio il nigeriano all'alba della ripresa si presenta sul dischetto per provare a far aumentare ulteriormente i decibel dell'impianto di Fuorigrotta: Terracciano non è d'accordo e si supera sia sul nigeriano sia sulla seguente ribattuta di Di Lorenzo. La personalità non manca al numero 9, che al 72' torna sul 'luogo del delitto' e stavolta non sbaglia: è il colpo che vale la vittoria agli azzurri, che possono così coronare nel migliore dei modi la loro prima partita da campioni d'Italia. Dall'altro lato del campo c'è una Fiorentina che probabilmente, in particolare nel primo tempo, avrebbe meritato molto di più: al Maradona arriva invece una sconfitta, ma le indicazioni ricevute da Vincenzo Italiano in vista del delicatissimo impegno di Conference League sono più che confortanti.

Le formazioni ufficiali

Spalletti dà spazio e gloria anche a chi finora ha giocato meno: si comincia da Gollini tra i pali, con Ostigard a far coppia al centro della difesa con Kim. Nessuna novità invece sugli esterni: a destra c'è capitan Di Lorenzo, a sinistra Olivera. In cabina di regia c'è Demme, assistito da Anguissa ed Elmas, mentre al centro dell'attacco staziona il solito Osimhen: a supportarlo a destra c'è Lozano, con Raspadori a sinistra. Italiano risponde con un 4-2-3-1 aperto da Terracciano, protetto dalla coppia Milenkovic-Igor: i terzini sono invece Dodò e Terzic, con Amrabat e Duncan davanti alla difesa e la linea composta da Gonzalez, Bonaventura e Sottil a supporto dell'unica punta Jovic.

Primo tempo

Proprio il serbo, al 5', sfiora la rete a chiusura di una ripartenza orchestrata da Amrabat e rifinita da Terzic, l'autore del cross che apparecchia per l'incornata che quasi gela un Maradona comunque vestito a festa. Il Napoli risponde con Elmas, che trova un varco e penetra prima di scoccare una conclusione che manca il bersaglio di poco: il macedone conferma le sue abilità a tutto campo con un grande ripiegamento in fase difensiva che spegne l'iniziativa di Gonzalez. Il match continua ad articolarsi in una serie di continui ribaltamenti di fronte che non producono grossi scossoni fino al 15', quando serve un grande intervento di Gollini per negare il gol del vantaggio a Jovic, la cui incornata è ancora una volta innescata da Terzic. Il duello si ripete al 18', dopo che Ostigard perde una sanguinosa palla proprio appannaggio di uno scatenato Jovic: Gollini ancora una volta è attento. La Fiorentina insiste poco dopo con Sottil, la cui botta viene deviata in angolo: al 25' il numero 33 cerca e trova a centro area Bonaventura, che liscia incredibilmente la conclusione. I viola si fanno preferire, ma appena possono gli azzurri provano a dire la loro: al 34' lo fanno con Di Lorenzo, che calcia al volo trovando però la presa sicura di Terracciano. Al 42' fa ancora meglio Osimhen, che riceve da Elmas, supera Igor e tira: la palla colpisce l'esterno della rete, regalando solo l'illusione del gol al Maradona. L'ultima emozione del primo tempo capita a ridosso del duplice fischio, quando Lozano si ferma a causa di un problema al ginocchio: Kvaratskhelia è il suo rimpiazzo.

Secondo tempo

Spalletti lascia negli spogliatoi Raspadori e Demme, rilevati da Zielinski e Lobotka, mentre Italiano sostituisce Dodò con Venuti. Al di là dei cambi, il Napoli approccia bene la ripresa e proprio il neo entrato Lobotka al 48' viene strattonato in area da Amrabat dopo avergli scippato la sfera: Marchetti indica il dischetto, sul quale si presenta Osimhen, ipnotizzato da Terracciano, che poi si ripete anche sulla ribattuta di Di Lorenzo. Scampato il pericolo, Amrabat prova a farsi perdonare mettendosi in proprio prima di scagliare una botta potente ma centrale che infatti non sorprende Gollini. La Fiorentina torna a macinare gioco e lo fa con un Gonzalez che diventa presto un rebus difficile da risolvere la difesa di casa. Dall'altro lato del campo il più vivace, nonostante il rigore sbagliato, resta Osimhen: anche in questo caso la retroguardia si oppone come può. Proprio il numero 9 al 62' manca per un soffio l'appuntamento con un pallone lavorato da Kvaratskhelia e Olivera prima di ingaggiare l'ennesimo duello ruvido con Milenkovic, un baluardo quasi insuperabile. Italiano cambia ancora qualcosa: scendono Bonaventura e Duncan e salgono Castrovilli e Mandragora. Il Napoli riacquista il pallino del gioco, ma non riesce a imbastire azioni particolarmente pericolose almeno fino al 72', quando Gonzalez stende in area Kvaratskhelia: sul dischetto si presenta ancora Osimhen, che stavolta beffa Terracciano tra l'altro mandando la palla nello stesso angolo cercato nel precedente tentativo. Italiano si gioca le ultime cartucce inserendo Kouamé e Saponara per Amrabat e Sottil, mentre Spalletti regala la standing ovation a Osimhen, rilevato da Simeone. La Fiorentina sfiora il pareggio all'81', quando Venuti scende sulla destra e mette in mezzo un cross a rimorchio che Gonzalez manda incredibilmente fuori con il piattone. Poco dopo Spalletti dà gloria anche a Zerbin, che subentra a Elmas: il nuovo entrato prova subito a farsi vedere, ma Terzic fa buona guardia e guadagna anche un fallo. I viola però sono ancora vivi e lo dimostrano all'87', quando Lobotka perde una bruttissima palla che diventa bellissima per Kouamé, che però sciupa tutto calciando sopra la traversa da ottima posizione. E' un po' il simbolo della resa degli ospiti, che escono sconfitti da una partita nella quale avrebbero meritato ben altra sorta. Il Napoli, che in pieno recupero sfiora il raddoppio con una grande sventola di Anguissa che termina di poco sul fondo, invece soffre sornione nei momenti negativi e sfrutta al massimo gli episodi positivi: praticamente il manifesto di un intero campionato che, a dispetto delle giornate ancora da disputare, il suo padrone l'ormai trovato dallo scorso turno.  

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