Il Napoli manca il decollo. Ora il mercato: Hojbjerg, Samardzic ed Emre Can gli obiettivi
Non c’è stato il cambio di passo con il nuovo tecnico, sono ben cinque le sconfitte. Via al mercato con tre mediani nel mirino
Napoli, 31 dicembre 2023 - Continua la crisi del Napoli. La squadra campione d’Italia in carica è addirittura ottava in classifica con ben 17 punti di ritardo dalla vetta occupata dall’Inter e a meno cinque dalla zona Champions League con la Fiorentina quarta a quota 33. Nemmeno il cambio di allenatore ha fatto decollare la squadra partenopea, anzi. Se Garcia, che probabilmente ha fatto fatica a prendere in mano lo spogliatoio, ha chiuso con 8 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte la sua avventura a Napoli, l’arrivo di Walter Mazzarri non ha dato quella scossa che Aurelio De Laurentiis si aspettava, tanto che il patron ha fatto mea culpa sull’inizio di stagione fallimentare. Ad oggi con Mazzarri sono arrivate solo 3 vittorie, 5 sconfitte e 1 pareggio, un ruolino di marcia decisamente insufficiente non tanto per lo Scudetto ma in generale per le coppe europee. Il pareggio con il Monza, tra l'altro con rigore sbagliato dai brianzoli, ha aperto un ulteriore squarcio sulle difficoltà partenopee. Servono investimenti importanti sul mercato, una sorta di rivoluzione per ridare fiato a un ciclo bruscamente interrotto dopo lo Scudetto vinto con Luciano Spalletti.
Pronti 60 milioni sul mercato
Sarà un mercato di gennaio molto attivo per il Napoli. Soprattutto a centrocampo. Elmas è già stato ceduto al Lipsia, mentre Zambo Anguissa starà un mese via per la Coppa d’Africa in Costa d’Avorio da metà gennaio a metà febbraio: servono urgentemente rinforzi. Nelle ultime ore pare che il presidente Aurelio De Laurentiis sia intenzionato a produrre sforzi rilevanti sul mercato con investimenti anche di 50-60 milioni. Il primo nome, quello più vicino, è quello di Lazar Samardzic. Il centrocampista dell’Udinese era promesso sposo dell’Inter in estate, poi sembrava ci fosse un forte interessamento della Juve ma i costi, circa 25 milioni, non erano sostenibili dalle casse bianconere così si è inserito il Napoli. La cifra è quella bonus compresi e il gradimento del giocatore c’è tutto. L’indizio è la panchina di Samardzic ieri nel match vinto 3-0 in casa contro il Bologna. Di fatto, il Napoli conta di chiudere in tempi brevi ai primi di gennaio per poterlo avere a disposizione quanto prima proprio per l’imminente partenza di Anguissa. Non solo Samardzic. Contatti allacciati per Pierre Emile Hojbjerg, anche lui obiettivo della Juventus. In questo caso bisogna capire la strategia del Tottenham, se cioè ci sarà l’apertura ad un prestito con diritto di riscatto per non appesantire l’attuale bilancio d’esercizio. Il danese del Tottenham può rappresentare una buona alternativa anche in ottica futura considerando che Piotr Zielinski, in scadenza di contratto, uscirà quasi certamente a parametro zero (si parla di un accordo con l’Inter).
Anche la difesa è da rifare
Sotto accusa anche la difesa: il Napoli è la peggiore della parte sinistra della classifica con 21 gol subiti in 18 partite. L’uscita di Kim ha aperto una frattura importante, non rintuzzata a dovere con Natan, poi l’equilibrio generare di squadra ne ha risentito e anche Rrahmani e Juan Jesus sono andati in difficoltà. Si prospettano interventi in zona centrale con due ex Serie A nel mirino. Piacciono il giapponese Takehiro Tomiyasu, visto a Bologna fino a due stagioni fa, e il polacco Jakub Kiwior, visto allo Spezia con Thiago Motta. Entrambi giocano nell’Arsenal e uno dei due potrebbe anche essere ceduto se non dovessero rientrare nei piani dei Gunners, anche se i costi si annunciano proibitivi. In Serie A piace Radu Dragusin, ma il Genoa non lo cede a gennaio e il suo sogno, in futuro, è quello di sbarcare in Premier League.
Da valutare Simeone, ma senza Osimhen…
Ma attenzione alle possibili uscite. C’è un attaccante profondamente scontento della sua situazione ed è Giovanni Simeone. In Serie A è fermo a 13 presenze per soli 261 minuti, a cui ha aggiunto 5 gettoni in Champions League e uno in Coppa Italia, con un totale di 403 minuti giocati. Pochi se si considerano anche gli intoppi fisici avuti da Osimhen. Il figlio d’arte vuole giocare di più e il Napoli deve valutare con attenzione la situazione. Su Simeone c’è tanta Liga spagnola, dove allena il padre, con Siviglia e Betis interessate, ma il club partenopeo deve fronteggiare a gennaio la Coppa d’Africa in cui sarà coinvolto Osimhen, in una nazionale, la Nigeria, che può arrivare fino in fondo e privarsi contemporaneamente di due attaccanti può essere un grande rischio. Ecco allora che la possibile volontà di Simeone di andare altrove si scontra con l'esigenza del Napoli di tenerlo.
Una stagione da risollevare
Due obiettivi su tre sono già sfumati per il Napoli. Il ritardo dall’Inter è cosmico e la squadra ha 19 punti in meno rispetto a un anno fa, segno di una crisi profonda e che non aveva le principali responsabilità nel solo Rudi Garcia. Il Napoli, inoltre, è fuori anche dalla Coppa Italia e in stagione restano poche cose a cui aggrapparsi. Una può essere sicuramente la Supercoppa, semifinale il 18 gennaio con la Fiorentina, e l’altra è rappresentata dalla Champions League, non tanto per vincerla ma quantomeno per provare a imbastire un buon cammino. Primo avversario il Barcellona agli ottavi: difficile, ma non del tutto impossibile. E in campionato? Serve assolutamente rientrare nei primi quattro posti che valgono la Champions League, sia per una questione di prestigio e di attrattività sul mercato, sia per una questione strettamente economica a livello di ricavi da sponsor, botteghino e partecipazione europea. La missione è di Walter Mazzarri, che potrebbe ritrovarsi al 31 gennaio con una rosa profondamente diversa da quella attuale. E’ l’ultima mossa, il mercato, da parte del presidente De Laurentiis per raddrizzare una stagione nata male e che rischia di finire peggio. Una sessione invernale per salvare capra e cavoli: palla in mano al presidente, che nel frattempo ha dovuto chiedere scusa... Leggi anche - Crisi Napoli, De Laurentiis chiede scusa ai tifosi MANUEL MINGUZZI
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