Napoli, Oriali: "Siamo pronti a tutto per lo scudetto. Conte? Un fuoriclasse del mestiere"

Il coordinatore dello staff tecnico degli azzurri fa le carte alla corsa per il titolo: "Ci siamo noi, l'Inter e l'Atalanta". E sugli arbitri: "Accetto le decisioni del campo, meno quelle del Var"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
21 marzo 2025
Lele Oriali e Antonio Conte (Ansa)

Lele Oriali e Antonio Conte (Ansa)

Napoli, 21 marzo 2025 - La pausa del campionato, con diversi giocatori in giro per il mondo con le proprie Nazionali, è l'occasione per conoscere in casa Napoli lo staff di Antonio Conte e in particolare Gabriele 'Lele' Oriali, il coordinatore dello staff tecnico intercettato nel pomeriggio dai microfoni di Radio Crc.  

Alla scoperta di Conte

  La chiacchierata è partita dalle aspettative legate alle ultime partite di campionato. "Siamo pronti a tutto. L'obiettivo all'inizio della stagione era quello di qualificarci per le coppe europee, preferibilmente dalla porta principale, fin qui mi sembra che non ci si possa lamentare. La squadra fino ad ora ha fatto molto bene e siamo contenti di quello che abbiamo fatto. La speranza è che i giocatori rientrino dalle loro rispettive Nazionali in buone condizioni e senza nessun infortunio". All'ombra del Vesuvio è proprio vero che l'appetito vien mangiando. "Devo essere sincero, se dicessi il contrario sarei un bugiardo: né io né il mister ci aspettavamo di trovarci in questa posizione in classifica a nove giornate dalla fine del campionato. Siamo venuti qui con l'idea, l'intenzione e la convinzione di fare bene, ma eravamo certi che non ci saremmo trovati dove siamo ora". Impossibile dimenticare, infatti, la situazione del club nel momento dell'insediamento di Conte, del suo staff e di tutti i volti nuovi di una società reduce da un post scudetto a dir poco turbolento. "Quando siamo arrivati a Napoli abbiamo subito trovato un ambiente molto collaborativo. Siamo stati agevolati dal fatto che la squadra fosse reduce da una stagione negativa e i giocatori non vedessero l'ora di rilanciarsi e di ricominciare tutto da capo. I ragazzi si sono messi a disposizione, hanno fatto quello che gli abbiamo chiesto e lo hanno capito. Adesso stiamo vedendo i risultati. Quello che noi cerchiamo di trasmettere ai giocatori - continua Oriali - è che attraverso il lavoro, il sacrificio e il sudore si possono ottenere risultati importanti. Loro lo hanno fatto mettendosi a disposizione ma non hanno ancora rialzato la testa: lo faranno all'ultima giornata". Merito appunto dei giocatori ma anche di coloro che fin dall'estate li guida con il giusto mix tra carota e bastone. "L'allenatore è una parte importante per il successo di un club e Antonio è determinante in questo. Un tecnico forte come lui dà una qualcosa in più alla squadra. Come ho detto in precedenza, Conte è un fuoriclasse tra gli allenatori. Ha tanti pregi, ma anche tanti difetti come tutti. Lui è uno che si fa ben volere per la sua capacità di coinvolgere tutti, sia da quelli che giocano sia da quelli che non giocano. E' schietto, leale e sincero anche se in alcuni casi questo può rappresentare un problema, soprattutto in un ambiente come il nostro dove ci sono perdenti di successo e bugiardi di successo. Antonio, però, si contraddistingue per la sua capacità di riuscire a creare un gruppo eterogeneo, unito e coeso: i risultati si vedono anche per questo. L'allenatore incide sul peso di una squadra, altrimenti oggi faremmo tutti questo lavoro. Io ho collaborato con alcuni degli allenatori migliori al mondo e posso confermare quello che ho detto". Le parole di Oriali su questo mestiere celano in realtà anche un rimpianto che non tutti si aspettano. "Avrei voluto continuare gli studi. Ho pensato di fare l'allenatore nella mia vita, ma ho cambiato idea quando ho pensato al fatto che avrei dovuto stilare e buttare giù una formazione e poi dire ai giocatori chi avrebbe giocato e chi non. Mi sarei sentito molto in imbarazzo".

Verso il rush finale scudetto

  Difficile però rimproverarci qualcosa quando si è già entrati nella leggenda grazie al Mondiale del 1982, per dei fasti ad oggi lontani dal rendimento attuale della Nazionale. "L'Italia messa in campo ieri mi è piaciuta a dir la verità, soprattutto nel primo tempo. Sono convinto che domenica a Dortmund gli azzurri possano ribaltare il risultato della partita dell'andata. La squadra non è mai sembrata in difficoltà dal gioco tedesco e credo che domenica possiamo passare il turno". Un ottimismo, unito alla saggezza, che Oriali prova a mettere anche nelle questioni che riguardano il suo Napoli, come quella arbitrale. "Gestisco la cosa come tutti. Le decisioni prese dall'arbitro le rispetto anche se a volte commettono degli errori. Quelle prese dal Var, invece, le digerisco di meno, perché ha la possibilità di rivedere gli episodi. Le decisioni dell'arbitro, invece, sono più facili da accettare". Si passa poi a parlare della tifoseria azzurra. "Il giorno del primo scudetto del Napoli, nel match con la Fiorentina, ero in campo ma dalla parte opposta del campo. Mi ricordo una grande festa e devo ammettere che sono contento di essere stato uno dei protagonisti di quel momento, anche se vestivo la maglia viola. I tifosi del Napoli hanno sempre dimostrato di metterci passione ed entusiasmo quando seguono la squadra. Mi piacerebbe lasciare un bel ricordo in questa città proprio per la passione che sentiamo tutte le volte che giochiamo in casa. Per uno come me, che ha una certa età e una certa esperienza, sentire i tifosi che cantano in coro e che ci sostengono è un qualcosa di bello e di indescrivibile". Proprio la corsa al titolo si è infiammata prima di una sosta che, a detta di Oriali, potrebbe ancora una volta sparigliare le carte. "Le squadra in lotta sono tre: Inter, Atalanta e Napoli. Le prime due erano le squadre che avevano qualcosa in più rispetto alle altre, anche rispetto a noi, poiché hanno un organico ampio e competitivo. L'Atalanta è ancora in corsa, nelle ultime nove giornate si giocherà il titolo. Durante la stagione sono venute a mancare squadre come Milan e Juventus. Credo che anche noi siamo in corsa per il titolo". Si chiude parlando dell'impegno degli azzurri in questo rush finale. "Fin dall'inizio i giocatori hanno cercato di mettere anima e cuore in campo e lo faranno fino alla fine. In questo momento i giocatori hanno la testa bassa e la alzeranno solo alla fine dell'ultima partita di campionato quando ci saremo noi ad accoglierli sul campo perché avranno dato tutto e di più per cercare di riportare il Napoli in alto".

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