Come cambia il centrocampo. Due giornate di squalifica a Marin
Per uno in meno, ce ne sono tre in pronti a sgomitare. È la questione del centrocampo del Pisa verso...
Per uno in meno, ce ne sono tre in pronti a sgomitare. È la questione del centrocampo del Pisa verso la sfida del "Barbera". Distrutta l’indissolubilità del binomio Marin-Piccinini, contro il Palermo Inzaghi può proporre un tandem inedito a metà campo. L’ingenuità del centrocampista rumeno gli sono costate due giornate di squalifica in un momento cruciale della stagione. E quando rientrerà, a Cesena, resterà in diffida. Per sopperire alla sua assenza, Inzaghi ha schierato Abildgaard, che si è rivelato provvidenziale sia in fase di interdizione che offensiva, con l’assist decisivo per Moreo. "Sto finalmente bene, posso fare ciò che voglio io e che vuole il mister" ha dichiarato il centrocampista danese, alla sua miglior prestazione in nerazzurro. Una prestazione che lo candida prepotentemente a una maglia da titolare per la prossima partita, d’altronde Inzaghi più volte ha dichiarato che avrebbe meritato più spazio. Possibile coppia danese? Perché no. D’altronde, ancor più sicuro di una maglia da titolare è Hojholt. Già inserito dal primo minuto nell’ultimo turno, il numero otto è stato protagonista di una partita di polmoni e sacrificio.
Sostituito Marin nel ruolo di "uomo ovunque" contro la Salernitana, ha coperto ogni buco lasciato a centrocampo, salvando più volte in fase difensiva (si ricordi come ha contrastato un tiro diretto verso Semper immolandosi a corpo morto), che conducendo per primo la transizione offensiva. Questa è l’opzione più accreditata, che però escluderebbe Piccinini. Il numero 36, così come Hojholt, sempre alterati, spesso hanno rappresentato il "primo cambio" di Inzaghi in partita, considerando il dinamismo di ognuno. Difficile vederli insieme, considerando che mancherebbe quella "diga" di interdizione in mezzo al campo, rappresentata da Abildgaard. Poi c’è il punto Solbakken: il norvegese ha bisogno di tempo per ambientarsi al calcio italiano, ma chissà che già al Barbera non possa trovare i suoi primi minuti in nerazzurro. E se il Pisa può sopperire anche all’assenza di Marin (prima utopistica come cosa) significa che la squadra è davvero cresciuta, e che il destino è davvero solo nelle loro mani.
Lorenzo Vero
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