Il nuovo Aquilani 2.0

Il suo Pisa ha cambiato e adesso è una squadra più concreta .

di MICHELE BUFALINO -
15 febbraio 2024

PISA

Aquilani come Machiavelli, per mantenere il gruppo squadra e sapersi adattare a seconda dei tempi. Come il filosofo e scrittore a cavallo tra ‘400 e ‘500 che, nel suo trattato, declinava le caratteristiche del "Principe" ideale, delineandone le caratteristiche fondamentali per conquistare e mantenere uno Stato, arrivando alla teoria dell’adattamento alle circostanze, così l’allenatore nerazzurro sta mantenendo lo spogliatoio, facendo esperienza e iniziando ad adattarsi ai propri giocatori.

Se il primo anno del progetto biennale voluto dalla società nerazzurra è anche una palestra per il neo-tecnico nominato a luglio, oggi si può dire che il ‘fondamentalismo’ di inizio stagione inizia a venir meno e i giocatori stanno iniziando a dare e a ricevere le risposte che il tecnico voleva con una evoluzione del suo credo tattico. Una precisa identità tattica, certo, ma con una rinnovata abilità nella lettura della partita. A dimostrarlo sono tanti numeri incrociati emersi nelle ultime settimane. Si comincia dallo schema tattico. Non più il classico 4-2-3-1 con il quale l’allenatore aveva insistito per tutta la prima parte di stagione, ma anche alcune varianti. Per esempio, con la Sampdoria il tecnico ha iniziato con la difesa a 3, osando di più nella ripresa, quando il Pisa ha giocato in superiorità numerica. Con il Lecco Aquilani aveva giocato con uno scolastico 4-4-2, così come con la Reggiana, iniziando anche a far intravedere scampoli di un tandem offensivo grazie all’arrivo di Bonfanti e al rientro di Torregrossa, poi riproposto anche con lo Spezia con Torregrossa e Mlakar in attacco, sostituiti nella ripresa da Masucci e Bonfanti.

Ciò ha prodotto un aumento di tiri aumentando anche il dato azioni da gol che hanno portato al tiro dai 2,08 a partita di metà dicembre, fino a portare il dato a una media di 4 nelle ultime settimane. Così come il possesso palla, prima con una media superiore al 63%, oggi scesa al 56%, ma con maggiore concretezza sotto porta, portando anche ad un incremento del dato dei "passaggi progressivi", il dato che prende in considerazione i passaggi che portano il pallone verso la line di porta ad almeno 10 metri dal suo punto più lontano.

In questa classifica ora i nerazzurri sono a quota 398, dietro solo a Cremonese, Palermo, Venezia e Catanzaro, mentre in precedenza, prima di dicembre, il dato segnalava un Pisa molto restio a riuscire ad andare oltre la trequarti avversaria.

Resta da migliorare il dato sulle reti degli attaccanti e in fase difensiva della squadra. Se è nota la scarsa finalizzazione delle punte, il Pisa si trova ancora al quindicesimo posto nel dato della percentuale di giocatori contrastati sulle fasce (48,7%) e delle intercettazioni (dodicesimo dato del campionato) con 214 passaggi intercettati. Quest’ultimo dato però è quello che fa ben sperare, perché incrementato però dal rientro di Touré e dalle prestazioni di Caracciolo delle ultime gare con un miglioramento generale del gioco senza palla. Intanto prosegue la vendita dei biglietti. Per Parma sono stati staccati ieri sera 1.573 tagliandi.

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