La favola di Tramoni in cinque fotogrammi. Dall’infortunio al gol decisivo "mai stato solo"

La fiaba a lieto fine in un video della società nerazzurra su Instagram e facebook. "Squadra e tecnico non mi hanno abbandonato"

5 aprile 2024
La favola di Tramoni in cinque fotogrammi. Dall’infortunio al gol decisivo "mai stato solo"

La favola di Tramoni in cinque fotogrammi. Dall’infortunio al gol decisivo "mai stato solo"

Rimonte a tempo scaduto, esordi in Serie B o tra i professionisti con reti sensazionali, rientri da assenze prolungate conditi da prestazioni maiuscole. E chi più ne ha, più ne metta: in questa stagione (ma anche nelle precedenti: l’elenco sarebbe lunghissimo) il Pisa molte volte si è ritrovato suo malgrado a recitare il ruolo dell’antagonista in una favola dal finale dolce per gli avversari. Contro il Palermo invece l’universo nerazzurro è stato ribaltato da Matteo Tramoni: la fiaba a lieto fine è quella vissuta dall’attaccante fresco di passaporto italiano e da tutta l’Arena Garibaldi. Il numero 11 si è presentato in campo, dopo sette mesi di calvario successivi alla rottura del crociato del ginocchio sinistro, con il biglietto da visita del supereroe: 19 palloni toccati in diciannove minuti (recupero compreso), 2 reti cruciali per un finale di stagione tutto da scrivere e il 70,6% di passaggi riusciti. L’impatto del calciatore còrso-italiano sulla "partita del campionato" (per parafrasare il 4-3 di Italia-Germania al Mondiale del 1970, ribattezzato "partita del secolo") ha avuto la portata di un tornado: Matteo Tramoni ha chiuso così il cerchio di un percorso avviato lo scorso 25 agosto con la rete che aprì il campionato del Pisa sul terreno della Sampdoria. Oltre a quel gol, il numero 11 fornì una prestazione densa di contenuti positivi e presupposti promettenti per il prosieguo dell’annata, candidandosi prepotentemente a protagonista del nuovo spartito tattico proposto da Alberto Aquilani. Poi il patatrac al 79’ minuto della sfida del "Ferraris", con la torsione innaturale del ginocchio e la sensazione immediata che fosse accaduto un fatto grave. Come in tutte le favole, la storia di Matteo Tramoni ha attraversato quindi il duello contro l’antagonista, rappresentato dall’infortunio e la conseguente riabilitazione necessaria per riacquisire la condizione fisica. Una trafila che il neo-italiano ha rivissuto in un video proposto dalla società nerazzurra, commentando così l’istantanea scattata subito dopo l’intervento chirurgico per ricostruire il legamento lesionato: "Fin da subito mi sono focalizzato sul lavoro da fare per rientrare in campo al meglio delle mie possibilità". Un compito durissimo, con i primi tre mesi passati a sudare da solo: "Non mi sono mai sentito abbandonato. I compagni e anche il mister mi hanno sempre fatto sentire pienamente partecipe della squadra. Devo ringraziare in particolare l’allenatore: mi ha ripetuto più volte quanto fossi importante per il gruppo e quanto attendesse il mio ritorno". Il finale della favola lo conosciamo benissimo.

M.A.

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