L’analisi. Incubo playout: sono a due punti

Ambiente pesante a Pisa dopo il pareggio. Tifoseria contesta, società in silenzio. Classifica preoccupante, pressione alta. Prossima sfida cruciale.

29 febbraio 2024

L’ambiente a Pisa è pesante, pesantissimo. Nemmeno il gol di Canestrelli – che ha scongiurato una situazione che sarebbe stata sportivamente drammatica in caso di sconfitta (anche se la beffa del gol al novantesimo era arrivata, scongiurata solo dal fuorigioco) –, ha permesso di cambiare umore alla tifoseria. Fischi e cori, una contestazione, che fa contrasto al silenzio stampa da parte della società che ormai si protrae da oltre un mese. Anche i fuochi d’artificio, fatti scoppiare dai tifosi della Curva Nord nel corso del primo tempo per supportare la squadra, hanno assunto tutto un altro connotato, con un applauso al termine dal sapore molto ironico, rispetto a un Pisa che ha fatto fatica in campo.

La pressione è tanta, come dimostrata anche dall’esultanza del numero cinque Canestrelli, molto trattenuta, quasi bloccata dallo stress. Ad accompagnare la pressione dell’ambiente, è anche una classifica che è sempre più preoccupante. Fortunatamente per i nerazzurri, lo Spezia è caduto in casa contro la FeralpiSalò, ma la zona playout è distante solamente due punti, con una Ternana reduce da otto punti in quattro partite e da una vittoria d’oro (1-3) sul campo del Palermo.

A correre, nelle retrovie, è anche l’Ascoli, con cinque punti in due partite. Viceversa, aumenta il divario rispetto alla zona playoff, anche se lo stesso Modena, settimo, non viaggia velocemente (quinto pareggio consecutivo). "C’è grande rammarico" ha commentato l’allenatore avversario, Bianco, in conferenza stampa al termine della gara, considerando quindi quella dell’Arena un’occasione buttata. Nonostante ciò, "in undici partite può succedere di tutto" ha commentato lo stesso tecnico del Modena, e il discorso vale per il Pisa.

Il Cittadella, prossima avversaria della squadra di Aquilani, ha portato la striscia di sconfitte consecutive a sette, dopo il ko con il Venezia, e i nerazzurri non possono permettersi, classifica alla mano, di rilanciare i veneti. Adesso non ci sono dubbi: l’imperativo (come ripetiamo da mesi) è guardarsi alle spalle, per evitare di rendere la classifica pesante, anzi, preoccupante. Sperando in futuro di tramutare nuovamente i fischi in applausi.

Lorenzo Vero

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