Le dieci domande sul futuro della squadra. Ds, allenatore e la rosa dei giocatori

Il progetto tecnico biennale ha mancato molti obiettivi. Per il diesse, sono usciti più nomi, da Ludi a Mancini fino a Bravo

12 maggio 2024
Le dieci domande sul futuro della squadra. Ds, allenatore e la rosa dei giocatori

Le dieci domande sul futuro della squadra. Ds, allenatore e la rosa dei giocatori

di Michele Bufalino

La stagione del Pisa è terminata e con essa hanno fatto capolino molte domande sul futuro del progetto tecnico biennale. Fallito l’obiettivo playoff, fallito l’obiettivo di migliorare la classifica, con un punto in meno della scorsa stagione, fallito anche quello di un cambio di mentalità, con alcune problematiche ereditate dagli ultimi due anni, scorie ancora presenti della finale persa con il Monza nel 2022. Infine, fallito in parte anche l’obiettivo di Alberto Aquilani di cercare di portare un altro tipo di calcio, con una mancanza di identità, tanti problemi, mai risolti nel corso dell’anno.

Non tutto è da buttare, certo, ma il Pisa ha chiuso con 14 sconfitte e le scuse, dello stesso allenatore, al termine della serata di Ascoli. Tempo di bilanci in casa nerazzurra, con un fine settimana di silenzio e riflessioni. I nodi da sciogliere determineranno quale sarà la direzione che prenderà la stagione 2024-25. Stefano Stefanelli è sempre più lontano da Pisa ed è atteso solo il suo sì alla Juventus per concludere con un anno di anticipo il suo contratto da direttore sportivo. Per il ruolo di diesse sono usciti diversi nomi. Da Carlalberto Ludi, appena promosso in Serie A con il suo Como, passando per Andrea Mancini della Sampdoria. Ieri anche l’idea Paolo Bravo, rilanciata da Tuttomercatoweb. Il direttore generale Giovanni Corrado dovrà risolvere questo rebus, rimanendo comunque saldo al suo posto per un’altra stagione. Qualunque direttore sportivo arriverà, sarà sempre Corrado a dettare la linea del calciomercato e sulla costruzione della squadra, cercando di risolvere ciò che non ha funzionato quest’anno. Pesa però soprattutto il nodo relativo ad Alberto Aquilani. L’allenatore, cosparsosi il capo di cenere in sala stampa, ha ammesso di non voler essere un danno per il Pisa, volendo procedere con la società per capire cosa sarà meglio per il futuro dei nerazzurri. Su di lui da settimane pende anche l’offerta della Fiorentina, ma fino al 2 giugno, giorno del recupero tra Atalanta e i viola, calendarizzato dopo la fine dei campionati, Vincenzo Italiano rimarrà a Firenze. Aquilani però dovrà decidere quanto prima insieme con i dirigenti nerazzurri cosa fare, perché il rischio è quello di dover aspettare altre settimane, forse anche più di un mese, come avvenuto lo scorso anno, per preparare il prossimo campionato. Anche in questo caso si sono susseguiti molti rumor sugli eventuali tecnici che potrebbero prendere il posto di Aquilani, con Max Alvini, Moreno Longo e Paolo Zanetti accostati sulla panchina.

Inoltre i nodi riscatti e i pezzi pregiati richiesti sul mercato. Barbieri, se verrà contro riscattato dalla Juve, potrebbe essere girato al Bologna come contropartita per Calafiori. Esteves ha attirato le attenzioni del Torino, lo stesso Bologna segue da vicino Canestrelli. E poi i riscatti di Valoti e D’Alessandro dal Monza. Al rientro dai prestiti infine la rosa del Pisa sarà di 50 giocatori, ci sarà tanto da sfoltire e molto da ricostruire su più fronti, compreso il centro sportivo, i cui lavori partiranno nei prossimi mesi, così come l’Arena Garibaldi, con la trattativa in corso tra la società e il Comune di Pisa per la cessione dello stadio. Sarà un’estate caldissima.

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