Parola a Inzaghi "La partita più difficile"

Il tecnico nerazzurro e la sfida con il Brescia: "Serviranno 23 leoni. Cellino firma per un pareggio? Alzo ancor di più le antenne"

di MICHELE BUFALINO -
21 settembre 2024
Parola a Inzaghi "La partita più difficile"

Filippo Inzaghi riceve il «Pulcino d’argento» in sala stampa

Per molti motivi è la partita dell’anno. Pisa-Brescia può sicuramente essere un primo, grande spartiacque, di questo inizio di stagione. Una vittoria proietterebbe i nerazzurri ancora più avanti in classifica, sperando anche nella giustizia sportiva, chiamata mercoledì sulla spinosa vicenda Cittadella-Pisa. Il tecnico Inzaghi carica la partita. "Vinceremo solo se saremo 23 leoni. Forse è la gara più complicata contro una super squadra, un allenatore consolidato e che a differenza nostra l’anno scorso è andato ai playoff". Tra le possibili scelte tiene banco la questione Marin, ma l’allenatore lascia intendere che, anche se della partita, difficilmente sarà rischiato: "Marin è recuperato, soprattutto in quel settore di campo però ho l’imbarazzo della scelta - precisa l’allenatore -. Rischi non ne voglio correre, sia con le ammonizioni sia con le problematiche fisiche. Pensiamo a una gara per volta".

Sulla destra invece si pensa ancora all’alternativa a Touré, ma Inzaghi sembra avere le idee molto chiare: "Due partite in quattro giorni - prosegue il tecnico -. Oltre a Touré abbiamo Piccinini, Arena, Vignato o Mlakar che possono giocare in quel ruolo". Sarà soprattutto una prova di maturità, per la squadra, ma anche per bomber Bonfanti, attualmente capocannoniere del torneo. "Ogni partita è una prova e abbiamo ampi margini di miglioramento. Sono fiducioso - analizza l’allenatore -. Bonfanti sa che conta vincere alla fine e ora non conta niente essere davanti. Un giocatore come lui deve ambire a qualcosa di importante e glielo ricordo tutti i giorni".

Inzaghi non ha mancato di dare una stoccatina al presidente del Brescia Cellino, che aveva dichiarato che avrebbe firmato per un pareggio: "Quando qualcuno dice che firmerebbe per un pari alzo le antenne ancora di più". "Ho grande rispetto per il Brescia perché lì sono nati i miei figli e ho sempre avuto un ottimo rapporto con i giocatori come Adorni, Bisoli e Bianchi - ricorda Inzaghi -. Per questo li metto tra i candidati alla promozione e so il valore umano della squadra. Hanno un ottimo allenatore che stimo molto. Oggi però dipenderà anche da ciò che faremo noi. Siamo stati capaci a volte di comandare il gioco, a volte di ripartire. Abbiamo studiato tutto e vogliamo fare una grande gare".

Infine il tecnico ha parlato di quella scintilla che sta animando lo spogliatoio e la città. "L’entusiasmo non l’ho riacceso io, ma lo hanno riacceso i miei giocatori, io posso averli aiutati a trovare la strada, ma dipende da loro. Sono loro che vanno in campo. Noi dobbiamo tenere le antenne dritte e quando le cose andranno male dovremo essere bravi a gestirlo e a rimanere uniti. Una cosa di cui sono molto felice è il gruppo che si è creato, per questo spererei che continuassimo a far bene. Sono giocatori lavoratori e meritano di raccogliere qualcosa di speciale".

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