Pisa, il palcoscenico perfetto. Col Cittadella per cambiare marcia: "Ma non parliamo di nuovo inizio»

Il tecnico Aquilani e il ritorno dalla sosta: "Il nostro campionato è iniziato ad agosto nel bene e nel male. Vincere per dare una svolta? Facile a parole, ma non è il nostro mood. I tre punti si ottengono col lavoro".

di SAVERIO BARGAGNA -
21 ottobre 2023
Col Cittadella per cambiare marcia: "Ma non parliamo di nuovo inizio"

Col Cittadella per cambiare marcia: "Ma non parliamo di nuovo inizio"

E’ possibile che, con i tempi che corrono, si sia un po’ smarrito collettivamente quel senso del tempo e dell’incedere delle stagioni: il momento della semina a cui segue lo spuntare dei primi germogli. Se per il raccolto nerazzurro è decisamente troppo presto, questo finale di ottobre della Serie B deve essere quello dei primi risultati e della crescita costante. Diamo per scontato – fra difficoltà, necessità di ambientamento, sfortuna per infortuni e metodi di lavoro rivoluzionati – che fino ad oggi Aquilani abbia soltanto seminato. Ebbene ora dobbiamo ammirare i primi frutti. E, ben attenzione, il match con il Cittadella rappresenta la quinta perfetta di una sceneggiatura interessante: il ritorno dopo lo stop nazionali, un avversario di media-alta classifica, una rivale da sempre bestia nera dei nerazzurri da affrontare, per di più, in casa laddove da sette mesi si attende una vittoria. Come dire nel "pacchetto" offerto dal Destino non manca neanche un fiocco per trasformare "l’occasione Cittadella" in un nuovo punto di partenza. Invertiamo gli addendi, ripetendo lo stesso concetto in termini diversi: vincere alla ripresa del campionato per avviare al meglio la terza fase della stagione, vincere contro la bestia nera, vincere in un’Arena che non attende altro. Cosa vi sarebbe di meglio?

Aquilani è uomo di campo e la vede in un altro modo: "Capisco tutto – dice –, ma se affrontiamo la partita sulla base di queste premesse, sbagliamo ‘mood’". Lo stato d’animo giusto, per la squadra deve essere un altro. "Con le parole siamo tutti bravi – continua Aquilani – e con i sogni idem. A me piacerebbe essere oggi primo in classifica, ma in questo momento non è possibile. Non dobbiamo concentrarci su come sarebbe bello vincere con il Cittadella, ma dobbiamo lavorare per ottenere questo risultato. Se facciamo le cose nel modo giusto, interamente nel modo giusto, abbiamo più possibilità. Se non le facciamo o le facciamo a metà ottenere i risultati è più difficile". L’allenatore spiega ancor meglio: "Non è vero che il nostro campionato inizia oggi – dice –. Con il Cittadella non è affatto un nuovo inizio. Il nostro campionato è iniziato esattamente insieme a tutte le altre squadre. Siamo alla decima giornata, alla nona partita, e abbiamo tutto un percorso alle nostre spalle. Un percorso dove qualcosa è stato fatto bene e altro, invece, è stato sbagliato. E proprio da questa esperienza e da questi errori dobbiamo partite portando in campo cose nuove cose migliori".

Aquilani difende il proprio operato. "In trasferta – dice – stiamo andando bene. In casa, ovviamente mancano i risultati. E in questo ‘giochino qui’ i risultati vogliono dire tantissimo. Manca un po’ di entusiasmo, dai giornalisti arrivano domande ‘diverse’ e i tifosi vedono le cose in maniera più negativa. Per questo ci serve una vittoria, ma non a parole ma con i fatti".

Infine sul suo stato d’animo: "I giocatori, con il loro comportamento, mi infondono calma e fiducia – dice –. Stanno lavorando bene con grandissima serietà. Resta tuttavia un po’ di inquietudine. Un sentimento che chi fa questo lavoro da professionista deve necessariamente avere".

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