Sorriso Pisa, scalata la montagna Ascoli. Tre punti che cambiano il futuro immediato

Una rete di Mlakar permette di passare un Natale più sereno. Momenti di tensione all’ingresso: file e polemiche in Curva Nord

di SAVERIO BARGAGNA -
24 dicembre 2023
Sorriso Pisa, scalata la montagna Ascoli. Tre punti che cambiano il futuro immediato

Sorriso Pisa, scalata la montagna Ascoli. Tre punti che cambiano il futuro immediato

Articolo sconsigliato agli esteti del pallone, stavolta – sia concesso – prendiamoci un sano momento di gioia. Il Pisa vince una partita sporca, ma fondamentale. Un match che, appare banale dirlo, doveva terminare con tre punti in tasca in qualsiasi modo per evitare di sprofondare in classifica e mettere davvero a repentaglio tutto: la categoria in primis, ma anche (per quanto possa essere criticato) un progetto sportivo e un’idea "diversa" di calcio. Che l’Ascoli sia avversario tecnicamente modesto è evidente, ma – è altresì innegabile – che avere la meglio su una squadra chiusa a riccio, con una pressione così forte addosso, tramutava i bianconeri in una montagna davvero difficilissima da superare. E se non abbiamo visto il miglior Pisa, almeno abbiamo trovato una squadra ‘umana’ che ha provato a fare il proprio gioco, ma ha saputo anche soffrire con il proprio pubblico. Quindi, stavolta, tanto di cappello.

A proposito di pubblico. Momenti di tensione si sono registrati prima del fischio di inizio e nel corso del primo tempo laddove ritardi al prefiltraggio – si è parlato di guasti e controlli – hanno rallentato l’accesso dei tifosi della Curva Nord fra cui moltissimi bambini stretti in una lunga fila. Così soltanto al trentesimo del primo tempo la tifoseria organizzata è riuscita a sostenere la squadra. Squadra che, proprio in quei momenti, manteneva il possesso prolungato del pallone senza tuttavia trovare il bando della matassa per avere la meglio su un Ascoli blindato. Un possesso palla che alla fine del primo tempo sarà sbilanciatissimo (73%) in favore della compagine di Aquilani, ma che si traduce in un solo – per fortuna vincente – tiro in porta. Il primo gol italiano di Jan Mlakar (molto bello, per altro) non solo permette di tirare un lungo sospiro di sollievo ma, di fatto, decide il match.

Nella ripresa le occasioni – da una parte e dall’altra – si contano sulle dita di una mano. Il Pisa porta alla conclusione Esteves e Piccinini, ma senza impensierire mai troppo Viviano. L’Ascoli, più o meno in modo casuale, colpisce un palo con Bayeye e nel finale prova a metterci almeno un po’ di intensità, ma senza raccogliere un bel niente.

Difficile, anzi impossibile, dire se questa vittoria possa rappresentare una svolta. Quel che è assolutamente certo è che cambia l’immediato futuro: andare a Terni dalla posizione numeri 13 in classifica e con quattro punti di vantaggio sugli umbri è un "surplus" – anche psicologico – non di poco conto. Poi, talvolta sono proprio le scintille se alimentate a dovere a creare un fuoco in grado di mutare una stagione sofferta, in un’annata almeno più serena.

Bello, anche se tutto ciò attiene poco alla tecnica e al campo, vedere al termine della sfida tante famiglie nerazzurre riempire la città con sciarpe e (finalmente) qualche sorriso. "Sarà quel che sarà" cantava qualche tempo fa Tiziana Rivale: noi sappiamo che basta poco per riaccendere Pisa. E questo è il miglior augurio di Natale che il "popolo nerazzurro" possa farsi.

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